Ideaitalia - Nuova serie, Anno VIII · n. 4 · 13 aprile 2024

Il programma delle celebrazioni del Giubileo dell’Alleanza evangelica

Una due giorni ricca e partecipata

Roma (AEI), 13 aprile 2024 – Quest’anno l’assemblea federale dell’Alleanza Evangelica costituisce una tappa importante nella storia dell’evangelismo italiano: ricorrono infatti 50 anni da quando l’Alleanza Evangelica fu costituita in quel 1974 e dal congresso mondiale sull’evangelizzazione che si tenne a Losanna. Il programma delle celebrazioni del Giubileo dell’Alleanza Evangelica si presenta particolarmente ricco:

 

Giubileo dell’Alleanza evangelica (1)

Giubileo dell’Alleanza evangelica (2)


Il futuro della Missione in Europa: con Jim Memory, Connie Main Duarte e Lucia Stelluti

Strategie e riflessioni per una testimonianza evangelica incisiva

Roma (AEI), 13 aprile 2024 – Il primo panel delle celebrazioni dei 50 Anni dell’Alleanza Evangelica Italiana (1974-2024) sarà incentrato sul tema della missione in Europa con il desiderio di offrire delle piste utili per la chiesa nel nuovo scenario del continente: “La situazione della Missione in Europa” con Jim Memory dell’ European Christian Mission e figura di rilievo nel Movimento di Losanna, Connie Main Duarte che è segretario esecutivo dell’Alleanza Evangelica Europea e Lucia Stelluti, vicepresidente dell’Alleanza Evangelica Italiana.

Dopo che l’Europa è andata avanti per alcuni decenni “a tutto vapore” con l’adesione di numerosi paesi ad Est e Sud ed una lenta ma progressiva integrazione socioculturale, le debolezze strutturali del disegno europeo hanno prestato il fianco ad una stagione di euroscetticismo, peraltro alimentato dalla pandemia, dalle dinamiche migratorie e dall’instabilità geopolitica. Una secolarizzazione generalizzata ha offerto spazi e spunti a rigurgiti identitari ed atteggiamenti reazionari ad ampio spettro.

Quale spazio per il Vangelo si prospetta in un simile contesto? Quali sono le sfide che la testimonianza evangelica affronterà nei prossimi decenni? La discussione trarrà origine dal rapporto prodotto dallo stesso Jim Memory dal titolo “Europe 2021 - A Missiological Report” ma non mancherà di offrire ulteriori piste significative per la proclamazione del Vangelo nel contesto europeo.


Le istituzioni italiane presenti al giubileo dell’AEI

Invitati rappresentanti del Governo e del Parlamento

Roma (AEI), 13 aprile 2024 – Alle celebrazioni dei 50 anni dell’Alleanza Evangelica Italiana parteciperanno anche rappresentanti delle istituzioni repubblicane e del Governo Italiano.

Nella prospettiva dell’Alleanza Evangelica, in chiara continuità con le riflessioni sociali del Patto di Losanna, “testimonianza integrale” significa anche assumere una corretta postura nei confronti delle autorità civili ed istituzionali, al riparo tanto da fughe o distacchi come anche da appiattimenti, confusioni e soggezioni. Con tale attitudine, in occasione del cinquantennale, sono stati invitati membri del Governo Italiano e del Parlamento includendo rappresentanti della maggioranza come anche dell’opposizione.

Allo stesso tempo, nella consapevolezza della bellezza e della varietà del popolo evangelico in Italia, in questo momento istituzionale saranno presenti anche numerosi rappresentanti delle opere evangeliche presenti in Italia. L’Alleanza Evangelica, unitamente a chiese e movimenti evangelici, è a proprio agio a colloquiare con le istituzioni, nel pieno rispetto dei ruoli e volendo assumere la piena responsabilità di incarnare l’alternativa evangelica per la società in cui viviamo.


Appunti di storia dell’AEI (II-III): la ripresa novecentesca e lo spirito di Losanna

Continua una serie di articoli per fare memoria

Roma (AEI), 13 aprile 2024Quest’anno ricorrono i 50 anni dalla costituzione dell’Alleanza Evangelica Italiana (1974-2024). Il magazine Loci Communes (www.locicommunes.it) ha iniziato la pubblicazione di serie di articoli in vista di una storia dell’AEI, ancora tutta scrivere. Si tratta di tracce e spunti per fare memoria. Ecco alcuni estratti:

Dopo aver tracciato i primi tentativi ottocenteschi di costituire l’Alleanza Evangelica in Italia, fu in occasione del Congresso europeo sull’evangelizzazione che Billy Graham convocò ad Amsterdam nel 1971 che si verificò un fatto decisivo. La nutrita delegazione italiana formata da pastori ed evangelisti di chiese pentecostali e libere apprezzò la bontà dello stare insieme non solo in termini di comunione fraterna, ma anche in quelli di una più solida collaborazione. Nelle parole di Elio Milazzo, primo presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana, “ad Amsterdam fu espresso il desiderio di dare continuità ad un rapporto che altrimenti sarebbe durato solo pochi giorni” (G. Moretti, “Intervista ai Presidenti Bensi e Milazzo”, Idea IV/2 (1979) pp. 6-12). Il lavoro di raccordo tra i partecipanti al Congresso di Amsterdam diede luogo nel novembre 1974 alla costituzione del’Alleanza Evangelica Italiana avente “una fisionomia ben precisa”. Sempre nelle parole di Milazzo, l’Alleanza si riconobbe in “un fondamento di fede che riferendosi ai punti essenziali della fede cristiana, dà ai soci la garanzia di avere in comune una posizione di fedeltà e di unità nei confronti della verità rivelata. Poi un’indicazione degli obbiettivi relativi all’attività pratica: comunione nell’evangelo, difesa dell’evangelo, progresso dell’evangelo”. L'Alleanza Evangelica non considerava l'unità un bene in sé, ma piuttosto uno strumento in vista dell'evangelizzazione, della comunione, della preghiera e della cooperazione.

In effetti, l’auspicio espresso a Losanna si realizzò. La composizione del primo comitato esecutivo dell’Alleanza Evangelica (Milazzo, Capecchi, Moretti, Piccolo, Santonocito, Scognamiglio, Torio) può dare l’idea dell’ampio fronte evangelico rappresentato in questo organismo: dalle chiese pentecostali a quelle dei Fratelli e libere, dalle chiese del risveglio alle agenzie missionarie. L’Italia allora rifletteva traiettorie che erano “normali” nel resto del mondo. L’evangelismo non poteva essere astrattamente “unitario” sulla base di una piattaforma spirituale come quella del CEC e della FCEI. Molti evangelici non potevano riconoscerla come propria. Al di là della differenza istituzionale (la FCEI raccoglie chiese, l’AEI prevalentemente persone) non deve sfuggire la diversità sostanziale legata a modi differenti di interpretare l’identità evangelica. D’altra parte, nel mondo si erano già manifestate istanze simili che avevano dato luogo ad iniziative diverse di unità evangelica. Nella relazione alla seconda assemblea dell’AEI tenuta a Roma il 28 febbraio 1976, lo stesso Milazzo riconosceva che “il Protestantesimo Italiano non faceva che riflettere la stessa natura del Protestantesimo nel resto del mondo. Una specie di duplice natura”. Un’anima con un atteggiamento teologico più o meno svincolato da un impegno di nei confronti dell’autorità delle Scritture e con intenti ecumenici, sociali e politici. Un’altra basata sul fondamento della Parola di Dio e con un preminente impegno pratico nell’evangelizzazione. (continua)

Per leggere interamente gli articoli della serie:

Appunti di storia dell’AEI (I): i primi tentativi ottocenteschi” (28/3/2024)

Appunti di storia dell’AEI (II): il Novecento evangelico e i passi verso la costituzione” (3/4/2024)

Appunti di storia dell’AEI (III): il congresso di Losanna e la relazione Bono” (9/4/2024)


A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
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www.alleanzaevangelica.org
Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Sergio De Blasi, Carine Francq.

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