L’Alleanza Evangelica sull’esclusione dei medici obiettori

In merito alla decisione dell'ospedale di Roma di assumere medici specialisti in ginecologia disposti ad applicare la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza - escludendo cioè ceteris paribus tutti i medici che professano l'obiezione di coscienza - (AEI) manifesta il proprio disappunto perché essa costituisce una ingiustificata discriminazione e una violazione del diritto all’obiezione, costituzionalmente garantito.  Procedure di questo tipo rappresentano una reale minaccia alla libertà di coscienza dei medici e ad una selezione professionale indipendente dalle convinzioni religiose ed etiche di ognuno 

L’eventuale tensione tra la tutela dei diritti fondamentali delle persone e le esigenze organizzative non può mai risolversi in una contrazione delle libertà individuali.

L’episodio però segnala il bisogno di riconfigurare in toto l’assistenza alle donne e il supporto alle famiglie e, in tal senso, l’AEI, ricordando quanto già affermato nel 2010, esorta piuttosto a valorizzare il ruolo dei consultori, quali luoghi di ascolto e dialogo dove dare attuazione alla tutela sociale della maternità e alla cui attività – in accordo con l’Art. 2 della legge 194/78 - possono contribuire corpi intermedi quali associazioni e organismi, espressione della società civile italiana.

Roma, 23 Febbraio 2017