Elio Milazzo e il lancio di Idea

Come nacque il periodico dell’Alleanza Evangelica Italiana

Roma (AEI), 13 settembre 2021Per ricordare la figura di Elio Milazzo (1923-2021), Ideaitalia (7 settembre 2021) ha già ospitato un profilo del prof. Pietro Bolognesi dal titolo “Elio Milazzo, primo presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana”. Di seguito ospitiamo due interventi: uno di Chiara Lamberti, redattrice di Ideaitalia, e l’altro di Daniel Walker, per molti anni impegnato con Milazzo nel Comitato italiano TEMA.

Come primo presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana, Elio Milazzo incoraggiò e lavorò tantissimo in favore del periodico per tutto il periodo della sua pubblicazione. Non fu un caso che, con le sue dimissioni intorno all’ 86, il periodico conobbe un progressivo declino fino alla sua definitiva cessazione nell’88. Il servizio di informazione consisteva in un periodico trimestrale cartaceo: Idea.

Il nome riprendeva l’esperienza internazionale che altre Alleanze avevano avuto con notiziari e fu riportata in Italia la sigla tedesca Information Dienst Evangelisch Allianz, che richiamava il collegamento a realtà internazionali preesistenti, e lo stesso fu fatto per il logo, che era formato da una croce che irradiava luce. A caratterizzare il notiziario fu sin da subito l’effettivo respiro internazionale che rappresentò un caso unico ed un’avanguardia nel mondo evangelico italiano.

L’aspirazione dell’Alleanza di testimoniare l’unità cristiana non solo in Italia, ma a livello globale, diede un’impronta decisiva anche al suo organo di informazione che non mancò mai di riportare quanto in Europa e nel mondo accadeva nel movimento evangelico. L’effettiva pubblicazione, preceduta da un periodo sperimentale di due anni, fu decisa durante la riunione del comitato esecutivo dell’AEI del 7 dicembre 1977.

Lo spirito dell’impresa richiamava lo spirito generale dell’Alleanza, cioè quello di testimoniare l’unità nel mondo evangelico rendendo partecipi tutti degli avvenimenti nazionali ed internazionali dell’evangelicalismo. Una tra le rubriche più interessanti fu “L'argomento”, che si “proponeva di dare una o più risposte a problemi di attualità che per la loro tematica coinvolgono in prima persona il credente”. I temi venivano trattati da più persone e ciascun articolista veniva considerato responsabile del pensiero espresso senza che la redazione ne fosse responsabile. Argomenti quali la relazione tra marxismo e cristianesimo o la problematica relativa alla revisione dei Patti Lateranensi, sottolineano l’importante attenzione per il clima sociale dell’epoca.

La sezione notizie del periodico raccoglieva notizie delle singole chiese italiane e delle Alleanze evangeliche estere e riportava interviste ad eminenti esponenti del movimento evangelicale (tra cui John Stott, Henri Blocher, e altri). Man mano il periodico integrò anche pagine dedicate a recensioni di libri cristiani e si prodigò per raccolte di offerte a favore di associazioni evangeliche che operavano nella riabilitazione dei tossico dipendenti o che si occupavano di altri problemi sociali.

Interessante caratteristica della rivista era la capacità di avere un profilo internazionale, grazie alla grande attenzione riservata a quanto di significativo per il mondo evangelico succedeva all’estero. Le notizie o i documenti venivano scrupolosamente tradotti per permettere agli evangelici italiani di non sentirsi isolati e di vivere invece coinvolti nelle vicende del numeroso popolo evangelico esistente fuori dal nostro paese.

Mentre la forma del periodico migliorava sempre più nonostante le difficoltà economiche nel sostenere un’opera del genere, l’83 fu l’occasione per celebrare il primo importante cinquecentenario del mondo protestante; quello della nascita del riformatore Lutero. Importante per il notiziario, negli anni, era diventata la difesa, attraverso articoli, interviste a teologi e lunghi editoriali, dei principi teologici che la secolarizzazione e il liberalismo anche delle chiese stavano minando.

Intanto l’Alleanza Evangelica Italiana stava conoscendo un momento istituzionalmente difficile che alla fine vide le dimissioni del suo primo presidente e fondatore. Di riflesso, Idea, nonostante i tentativi da parte del direttore di renderlo un mensile, subì una battuta d’arresto e con l’ottobre 1988, le dimissioni di Guido Moretti da direttore della rivista portarono alla definitiva cessazione della pubblicazione.

Il periodico aveva conosciuto un decennio di lavori portando avanti un’opera che in Italia non aveva precedenti. La sua vocazione inter-denominazionale con uno sguardo costantemente rivolto alle vicende estere e con l’attenzione ai mutamenti della società italiana, avevano fatto del periodico un lavoro apprezzato anche al di fuori del mondo evangelicale. (CL)