La candidata del CEF per la carica di vice-presidente

Intervista a Lucia Stelluti, in vista dell’assemblea del 5 giugno

Roma (AEI), 21 maggio 2021 – La prossima assemblea federale dell’AEI che si terrà a Pescara il 5 giugno p.v. sarà anche un’assemblea elettiva in cui le cariche di presidente, vice-presidente e segretario generale saranno votate. La candidata del Consiglio esecutivo federale alla carica di Vice-presidente è Lucia Stelluti, qui sotto intervistata. Come già comunicato nella lettera di convocazione dell'assemblea federale del 5 giugno p.v., i soci AEI possono proporre candidati alle cariche di Presidente, Segretario e di Vice-presidente inviando i nominativi all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Compatibilmente con i tempi di presentazione, tutti i candidati pervenuti saranno intervistati da Ideaitalia prima dell'assemblea.

D. Da quando sei coinvolta nell’Alleanza evangelica e quale è stata la tua esperienza?

Stelluti: La mia prima esperienza diretta con l'Alleanza è avvenuta nella chiesa locale nella quale sono venuta alla fede. Ero adolescente, fine anni '90, quando partecipavo agli incontri istituzionali e di preghiera tra le chiese del mio distretto (allora quello del Nord-Ovest). Nel tempo, incoraggiata dall'anziano della mia chiesa Matteo Clemente, ho cominciato ad accompagnarlo quando l'AEI veniva presentata alle chiese. Facevo cose molto semplici come distribuire i moduli per le iscrizioni o donare i numeri di Ideaitalia a chi era interessato. Per mezzo di questo contatto ravvicinato con l'Alleanza fatta di preghiera e unità, lo Spirito Santo ha acceso una grande passione nel cuore che è durata nel tempo. Dopo quelle prime esperienze ho cominciato a rendermi disponibile come volontaria, svolgendo mansioni diverse. Nel 2010, sono stata eletta per far parte del Consiglio distrettuale Centro e Sardegna, sotto il coordinamento di Stefano Bogliolo e da diversi anni sono coinvolta nello staff editoriale di Ideaitalia. Un bel ricordo: aver partecipato come delegazione dell'AEI all'incontro con l'Ambasciatrice sudanese Amira Gornass, l'11 giugno 2014, per chiedere la liberazione di Meriam, incarcerata per la sua fede e che partorì in carcere in condizioni disumane. In quella occasione insieme a me era presente mia figlia Febe di soli 5 mesi.

D. Come pensi che l’Alleanza abbia contribuito e possa contribuire alla crescita della testimonianza dell’evangelo in Italia e non solo?

Stelluti: Lo scopo principale dell'Alleanza è stato da sempre quello di promuovere l'unità del popolo evangelico in Italia e lo ha fatto incoraggiando tre discipline cristiane estremamente importanti: la preghiera, la memoria, e l'azione in favore dei più deboli. L'unità non è fine a sé stessa. Il Signore l’ha stabilita affinché il mondo creda in Cristo! Per questo semplice motivo sono convinta che non c'è strumento migliore dell'Alleanza per contribuire alla testimonianza dell'evangelo nel nostro paese, che ne ha un bisogno smisurato!

D. Quali sono tre cose che vorresti vedere nel futuro a breve termine dell’AEI?

Stelluti: Ho conosciuto la visione e la passione dei fratelli e delle sorelle coinvolte nell'AEI quando ero giovane nella fede e quella relazione ha segnato in modo indelebile la mia visione e la mia speranza per la chiesa in Italia. Perciò vorrei vedere sempre più giovani credenti coinvolti negli appuntamenti istituzionali ma anche come volontari. L'unità visibile della chiesa dipende anche dalla passione per l'unità che sappiamo coltivare nei cuori dei più giovani. E' davvero incoraggiante vedere sempre più credenti singoli che si associano, ma mi piacerebbe vedere il numero delle chiese associate aumentare per incoraggiarsi e contaminarsi a vicenda. Quando è una chiesa nella sua interezza e con consapevolezza che prende a cuore l'unità del popolo evangelico, questo ha un effetto moltiplicatore e catalizzatore. Sempre più chiese unite in preghiera e azione in ogni distretto, vuol dire una testimonianza più forte e incisiva sul territorio. Vorrei vedere nuove energie impegnate nel far crescere il fronte della comunicazione dell'AEI. C'è bisogno di persone motivate, preparate, che desiderano che il popolo evangelico sia non solo connesso, ma anche ben informato e che la sua voce cresca e sia sempre più riconoscibile a livello pubblico.