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Sudan, la libertà religiosa ancora calpestata

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    Libertà religiosa
Presentato il Rapporto 2014-2015 sui diritti umani in Sudan

2,7 milioni di sfollati, 4 milioni di richiedenti assistenza, 300.000 morti per la guerra iniziata nel 2003. Questi sono i dati drammatici che fanno parte del Rapporto 2014-2015 presentato al Senato da Antonella Napoli di Italians for Darfur, una onlus che si occupa da anni di sostenere la popolazione colpita dalla guerra. A rendere ancora più drammatica la situazione del Sudan è la recrudescenza nei confronti dei cristiani, soprattutto evangelici. Nel 2014 il Sudan è entrato nei primi dieci Paesi della World Watch List, balzando al sesto posto. In nome della legge sharia, 250 persone sono state imprigionate per apostasia, decine di locali di culto sono stati distrutti, nel Paese vige una forte intimidazione verso le minoranze religiose. Il caso di Meriam, la giovane donna prima condannata a morte poi liberata anche grazie all’intervento del Governo italiano nel 2014, è un’eccezione di una regola che diventa sempre più pesante. A parlare della situazione nel Paese africano, sono intervenuti l’avv. Mohaned Elnour, legale che ha seguito il caso di Meriam e che sta difendendo decine di cristiani perseguitati, Victoria Mbogo di Christian Solidarity Worlwide, Massimo Alberizzi, giornalista inviato in Africa orientale, il sen. Luigi Manconi, presidente della commissione diritti umani del Senato e Leonardo De Chirico, vice-presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana. Ricordando l’impegno dell’Alleanza per la libertà religiosa, De Chirico ha affermato in una dichiarazione che “la libertà religiosa è la madre di ogni libertà e una condizione per un sviluppo umano pieno. Come evangelici, siamo vicini a chi viene discriminato per motivi religiosi. Di recente abbiamo organizzato sin-in di preghiera e di solidarietà davanti all’ambasciata del Sudan per chiedere la liberazione di Meriam e continueremo a sostenere la libertà religiosa in Sudan, così come in altri Paesi dove viene violata”.

All’evento era presente anche il musicista Tony Esposito che ha presentato un CD i cui ricavati andranno a favore dei progetti di Italians for Darfur.

Roma, 26 febbraio 2015

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