George Müller (1805-1898)

MullerGeorge Müller, pastore e filantropo, nasce a Kroppenstadt, vicino Halberstadt (Germania), il 27 settembre 1805, figlio di un impiegato prussiano. Sebbene tedesco di nascita, sarà considerato inglese a tutti gli effetti e per circa 60 anni identificato con le opere filantropiche più note nel Regno Unito.

A dieci anni, approda agli studi religiosi in vista dell'università, per diventare pastore luterano, posizione molto ambita nella società di allora. A quattordici anni, morta sua madre, è costretto per un anno a studiare da privatista con un insegnante a Schoene-beck, nei pressi di Magdeburgo, dove si era trasferito con il padre. Dopo due anni e mezzo di ginnasio alla scuola di Nordhausen, è ammesso all'università di Halle. Ma la sua vocazione per gli studi teologici contrasta con la sua condotta deplorevole: mentiva, rubava dove e quando poteva, si ubriacava, frequentava prostitute, accumulava debiti ovunque (per i quali finirà anche in prigione).
Liberato dopo un mese con l'aiuto del padre, cerca invano di migliorare la propria condotta. Questo, fino al 1825, anno in cui si verifica un cambiamento del cuore a causa della grazia di Dio in Cristo Gesù, che segnerà la sua vita.

Müller ritorna agli studi teologici, come un uomo radicalmente cambiato e, dopo soli due mesi, sente la chiamata del Signore alla missione, cosa che provoca una disperata reazione nel padre!
Per questo, Müller è costretto a lasciare il tetto paterno e a rifiutare ogni aiuto finanziario; ma il suo motto è: "Vivere per fede". Immediatamente, trova il modo di guadagnarsi da vivere dando lezioni private di tedesco ai molti professori americani che visitavano l'Università di Halle, tra cui un certo Charles Hodge di Princeton.

Queste lezioni, ben remunerate, gli permettono ben presto di recarsi a Londra per prepararsi alla missione.
Müller giunge a Londra, ma, pochi mesi dopo, una gravissima malattia interrompe i suoi studi. Per la necessaria convalescenza Dio lo guida a Teignmouth, nella contea del Devon, uno dei centri di risveglio spirituale tipico del 1800.

Durante questo periodo, inizia la sua attività di predicatore a 55 sterline l'anno (cifra che ben presto rifiuterà, per vivere solo dei doni della comunità); conosce la sua prima moglie, Mary Groves, che sposa nel 1830 e dalla quale avrà una figlia di nome Ly-dia (si sposerà una seconda volta, dopo la morte di Mary, nel 1871, con Susanna La Grace Sangare). Dopo due anni a Teignmouth, si trasferisce con la famiglia a Bristol, dove rimarrà per il resto della sua vita, fino alla morte, avvenuta il 10 marzo del 1898.

Nel secondo periodo della sua vita, a Bristol, emerge forte la
sua vocazione. Il 5 marzo 1834 Müller fonda la S.K.I. (Scrip-ture Knowledge Insti-tution), organo necessario per promuovere la conoscenza delle Sacre Scritture nelle scuole per bambini e adulti, fornendo insegnanti e libri di testo adatti, assistendo finanziaria-mente bambini troppo poveri per frequentare queste scuole, e aiutando missionari e scuole missionarie in tutti i Paesi del mondo.

Larghe somme di denaro vengono date per la S.K.I e distribuite a missionari in molte parti del mondo, fra cui anche l'Italia. L'inizio dell'aiuto all'Italia data al 1861, anno della proclamazione dell'Unità (unità allora parziale, senza Roma), durante il quale vengono aperte alcune scuole evan-geliche in Piemonte (come a Rivalta Bormida, Casorzo Mon-ferrato, Castino d'Alba, Spinetta Marengo), istituzioni poi cessate all'epoca del fascismo.
Due anni dopo la fondazione della S.K.I, Müller si apre a un' altra forma di servizio per cui forse è diventato ancora più conosciuto: la cura degli orfani.
Un'epidemia di colera abbattutasi sulla città di Bristol, colpisce soprattutto i giovani fra i venti e i trent'anni. Questi, morendo, lasciavano numerosi bambini orfani in tenera età, senza tetto, senza cibo e senza cura alcuna.
La crisi richiede un'azione immediata: Müller prega che Dio approvi la visione e provveda mezzi, case e personale per ricoverare gli orfani in condizioni disperate.

li inizi sono modesti: centotrenta bambini vengono accolti in varie case, ma ben presto sarebbe emerso il bisogno di costruire un edificio per ricevere trecento bambini. Dio provvede diecimila sterline per l'acquisto di un vasto terreno dove erigere la prima costruzione che avrebbe ospitato fino a duemila bambini.
A Bristol esiste ancora la "Müller Hou-se". Gli orfani non sono più alloggiati in vaste case, ma in piccole "case-famiglia", curate da coppie di credenti preparati a svolgere questo compito. Da vari anni si sono aggiunte anche case per anziani.

Nel corso della sua vita Müller ha ricevuto doni che ammontano a circa un milione e mezzo di sterline; ha istruito non meno di 123.000 bambini; ha fatto circolare qualcosa come 275.000 Bibbie in varie lingue; ha aiutato le missioni nel mondo con circa 255.000 sterline, sostenendo 189 missionari e 112 assistenti. Cifre considerevoli per l'epoca (a cavallo tra il 1800 e il 1900). Tutto questo è segno di una storia che ereditiamo. Müller, con la sua vita, sotto l'influsso del filantropo Franche e del grande evangelista George Whitefield, sembra associarsi più al Puritanesimo che alla modernità, anche se, come accade nella post-modernità, il suo profilo assistenziale tende a precedere i progetti di aggregazione ecclesiale, anziché a seguirli; rischia cioè di prolungare il proverbiale individualismo protestante, anziché superarlo; tende ad articolarsi più in un'ottica di necessità immediata che di sistema, non raggiungendo tutti gli ambiti di cui vorrebbe occuparsi.
Müller rimane, tuttavia, un esempio di fede e di preghiera, autore di una grande opera caritatevole, che forse non ha còlto pienamente, come altre opere oggi, l'invito di Gesù a discepolare tutte le nazioni.

Bibliografia

• A.T. PIERSON, George Müller of Bristol and his witness to a prayer hearing God [1899], poi con il titolo: George Müller of Bristol: his life of prayer and faith, Grand Rapids, Kregel Publications 2000; tr. it. La vita di George Müller, Piacenza, Soli Deo Gloria 2002.
• JANET & GEOFF BENGE, George Müller: the Guardian of Bristol's Orphans, Seattle, WA, YWAM Publishing, 1999.
• GEORGE MÜLLER, Autobiography, Londra, J. Nisbet and Co. 1906.
• B. MILLER, George Müller, Roma, ADI- Media 1998.
• DAISY RONCO, "Geor ge Müller ed il suo contributo alle scuole elementari in Italia (1860-1932)", il cristiano (2002/1), p. 27-33.