Centri per l’immigrazione in Albania: risposta efficace o propaganda?

Intervista di Giacomo Ciccone a Evangelical Focus

Roma (AEI), 14 febbraio 2024 – Il presidente dell’AEI Giacomo Ciccone ha rilasciato un’intervista a Evangelical Focus (1 febbraio 2024) sul tema delle migrazioni e le responsabilità evangeliche. Il controllo del fenomeno è stata una delle misure protagoniste della campagna elettorale di Giorgia Meloni alle elezioni del 2022, e ha vinto. Per questo motivo, l'accordo con l'Albania può essere visto come "una risposta politica del primo ministro, soprattutto ai suoi sostenitori (...) Loro lo vedono come un tentativo coerente ed efficace di bloccare l'immigrazione irregolare, mentre i suoi oppositori lo vedono come un'altra azione di propaganda".

Il presidente AEI ha affermato che tali protocolli "non sono nuovi" nei Paesi occidentali. In Australia, l'amministrazione ha sistemato molti migranti in centri offshore e l'Unione Europea ha pagato la Turchia per fermare i migranti, soprattutto durante la crisi siriana.

"L'accordo tra Italia e Albania è stato raggiunto con l'appoggio dei principali leader europei", afferma Ciccone, anche se non è sicuro che l'intero progetto sia "una buona soluzione". "Personalmente ritengo che i costi di gestione dei centri offshore/esterni siano più elevati. E sorgono molte altre questioni e problemi. Non voglio essere pregiudizialmente contrario, ma onestamente non riesco a vederlo come una svolta positiva per la questione. Inoltre, sarà necessario permettere alle ONG e a enti terzi di valutare il rispetto dei diritti umani nei centri", ha dichiarato Ciccone.

"Quindici anni fa, come Alleanza Evangelica Italiana, abbiamo espresso che le due principali categorie bibliche da considerare per l'integrazione sono l'accoglienza e la responsabilità". "Da un lato, le chiese evangeliche sono molte centinaia di cantieri dove i cristiani vivono insieme secondo questo modello, e funziona bene! Come Alleanza Evangelica Italiana, stiamo promuovendo questo modello attraverso la Domenica del Rifugiato promossa dall'Alleanza Evangelica Mondiale che sempre più chiese stanno celebrando in Italia. D'altra parte, il popolo di Dio deve dare risposte sistemiche alla propria comunità, e noi non vogliamo arretrare da questo impegno. Le categorie bibliche sono davvero utili per ripensare l'architettura sociale e la stessa Europa. Su base biblica, possiamo promuovere un 'quadro federale' a molti livelli", ha spiegato.