Governo: ”Esigenza di culto” necessità indispensabile

Con ampliamento zone rosse, AEI in guardia su interpretazioni restrittive e spostamenti

Roma (AEI), 17 marzo 2021 – Nel corso del mese di marzo ed in vista delle festività pasquali, il Governo Draghi ha approntato ulteriori misure in materia di contenimento dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.

In particolare, un nuovo Decreto Legge, il N. 30 del 13 marzo 2021, ha ribadito ed integrato alcuni provvedimenti relativi agli spostamenti verso abitazioni private che restano sempre possibili ove motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute, ma sono limitati e regolati, in base ai giorni di calendario, zone di appartenenza e numero di visitatori, negli altri casi.

Nulla cambia per lo svolgimento dei culti, che possono svolgersi applicando puntualmente le misure precauzionali del protocollo sottoscritto dal Governo con le Chiese Evangeliche.

Molto importante la circolare del 6 Marzo 2021 del Ministero dell’Interno che finalmente definisce “indispensabile” lo spostamento volto a raggiungere “il luogo più vicino dove sia possibile soddisfare la propria esigenza di culto”. Il punto non era certo in discussione, considerata la natura stessa della libertà religiosa e il suo ampio riconoscimento nel quadro della Costituzione italiana. Ciononostante, il chiarimento è rilevante per coloro che aspettavano da mesi una parola dirimente da parte dell’autorità, poiché disorientati dal tono perentorio di certi provvedimenti e da una certa ambiguità del linguaggio usato nei numerosi DPCM del 2020.

Sull’argomento l’Alleanza Evangelica Italiana continua a tenere alta la guardia rispetto ad intimazioni verbali a credenti da parte di pubblici ufficiali di non superare i confini del proprio comune per poter raggiungere la chiesa di appartenenza. Si teme che con l’ampliamento delle zone rosse, la prassi, seppure illegittima, possa ripetersi più facilmente nei territori.

Allo scopo la Commissione Libertà Religiosa ha predisposto un’azione congiunta che può essere condotta con la chiesa locale interessata e consistente in una comunicazione al Comando di Pubblica Sicurezza da cui sia provenuta l’informazione errata e volta a ristabilire il pieno diritto allo spostamento come condizione di necessità costituzionalmente riconosciuta. I pastori che vogliano ricevere assistenza su casi simili possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..