2. “Fratelli tutti”, la nuova enciclica del papa che estende la fraternità all’umanità

Una nuova enciclica sarà firmata da papa Francesco il prossimo 3 Ottobre 2020. Intitolata “Fratelli tutti” farà seguito al Documento sulla fratellanza umana sancito ad Abu Dhabi nel 2019. L’enciclica costituisce un ulteriore tassello alla fissaper la “fraternità” di papa Bergoglio.

L’Alto Comitato per la Fratellanza Umana fu stabilito nel 2019, alcuni mesi dopo l’incontro di Abu Dhabi tra papa Francesco ed Ahmed al-Tayyeb, Grande Imam di al-Azhar (università del Cairo). Quell’assise era volta alla sottoscrizione del controverso “Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”. A dispetto delle lodi raccolte nei circoli interreligiosi, si tratta di un documento controverso per una semplice ragione: esso collega il lodevole tentativo di costruire una società pacifica (specialmente in aree con relazioni tese tra maggioranza musulmana e minoranza cristiana) con l’idea che musulmani e cristiani sono “fratelli e sorelle” che pregano lo stesso Dio. Così facendo il documento platealmente scambia la prossimità con la fraternità, in altre parole il nostro essere prossimi con tutti gli uomini e le donne, con l’essere fratelli e sorelle tra coloro che appartengono alla famiglia di Dio in Gesù Cristo. Mentre la prossimità mette in relazione persone di differenti fedi e visioni del mondo chiamandole a vivere in pace, la fraternità è un legame spirituale che unisce i credenti in Gesù Cristo.Il “Documento sulla fratellanza umana” confonde questa distinzione e cambia il significato di fraternità, estendendolo alle relazioni tra persone di diverse religioni, come se musulmani e cristiani siano “fratelli e sorelle” che pregano lo stesso Dio.

Noi temiamo che la nuova enciclica “Fratelli tutti” confermerà e consoliderà questa posizione antibiblica. Nel linguaggio ecumenico la fraternità sarà estesa ai non cristiani e all’intera umanità, rendendo ancora più urgente di chiarire i veri insegnamenti biblici sull’unità cristiana.

Sollecitiamo gli organismi evangelici a prendere le distanze da questi falsi insegnamenti. Ancora una volta, come nel caso della cura del Creato, pace e civiltà tra i popoli di differenti fedi e culture per essere promosse non richiedono “unità come fratelli e sorelle”. Rimaniamo pienamente impegnati a promuovere e conservare pace e rispetto, ma per fare ciò non c’è alcun bisogno essere ammaliati da questa nuova teologia ecumenica della “universale fraternità”.