Preoccupazione per la libertà religiosa in Algeria

Un comunicato della Commissione per la libertà religiosa della WEA

Roma (WEA, AEI), 27 febbraio 2018 –  Negli ultimi mesi le autorità algerine hanno intensificato le restrizioni contro le chiese cristiane nel paese, portando avanti una vera e propria campagna coordinata di azioni contro le chiese. Questo ha portato ad un aumento degli arresti di cristiani nel paese. Secondo alcuni rapporti, nel novembre 2017 le autorità algerine hanno costituito un Comitato per ispezionare e controllare la loro conformità alle norme di sicurezza.  Tuttavia, nonostante il suo obiettivo principale siano i problemi di sicurezza, il Comitato ha anche cominciato a richiedere alle chiese dei permessi specifici per condurre attività religiose e con questa scusa, il Comitato ha cominciato a dare ordini di chiusura di diverse chiese, di due scuole bibliche e di una libreria cristiana.

Nel marzo 2006, il parlamento algerino aveva adottato l'ordinanza 06-03, che ha permesso di confinare i culti non-musulmani a pochi specifici edifici individuati da una Commissione nazionale che gestisce specificamente i gruppi di non-musulmani. Ciò ha causato gravi disagi alle chiese algerine che di prassi affittano locali per i culti e solo in seguito informano le autorità locali sulle loro attività e forniscono tutta la documentazione pertinente, comprese le dichiarazioni che confermano l'affiliazione a L'Église Protestante d'Algérie (l'EPA), l'unica denominazione protestante ufficialmente riconosciuta dal governo.

"Chiediamo al governo algerino di garantire che la libertà religiosa dei cristiani sia salvaguardata in conformità con la legge internazionale", ha detto Godfrey Yogarajah, vice segretario generale dell’Alleanza Evangelica Mondiale (WEA). "Chiediamo anche al governo, in linea con la costituzione del paese, di prendere tutte le misure necessarie per garantire la libertà di culto per tutti i gruppi religiosi nel paese", ha aggiunto.