Dall'unità evangelica all'unità ecumenica. L'ultimo scivolone della WEA

Pregare in una riunione presieduta dal Papa cattolico romano in piazza San Pietro, riconoscendo la sua leadership spirituale. Pregare insieme a leader protestanti liberali e ortodossi mostrando visibilmente che siamo tutti "uniti". Pregare davanti a un ritratto di Maria. Pregare in una veglia ecumenica alla vigilia e in occasione del Sinodo cattolico romano. Questo è ciò che è accaduto il 30 settembre 2023. Il video dell'evento è qui. Il programma dell'evento è qui. L'"unità" (tra i cristiani di ogni genere e tra tutti i popoli) è stato il messaggio principale dell'evento.

Purtroppo, l'Alleanza Evangelica Mondiale ne ha fatto parte a pieno titolo. Il suo Segretario generale era tra i leader ecclesiastici che vi hanno partecipato attivamente e pubblicamente. Qual è stato il messaggio della "veglia ecumenica di preghiera"? Eccolo: La WEA appartiene ora alla "famiglia ecumenica" ed è pienamente integrata nel movimento ecumenico formato dalla Chiesa cattolica romana (CCR) e dal Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC).

Storicamente, la WEA è stata fondata per dare espressione visibile all'unità evangelica fondata sul Vangelo, in contrapposizione all'unità ecumenica del CEC e della CCR, e persino in opposizione ad essa. In seguito, l'aspetto oppositivo è stato messo da parte quando la WEA ha assunto un atteggiamento di cooperazione su questioni come la libertà religiosa e i temi socio-politici, mantenendo la sua distinzione sull'unità. Negli ultimi anni, sono emersi chiari segnali di una maggiore attrazione della leadership della WEA verso il divenire parte integrante del movimento ecumenico, non più distinta da esso.

Con la "veglia ecumenica" a cui ha partecipato il massimo rappresentante della WEA, abbiamo superato il limite. La WEA è ora spiritualmente parte del movimento ecumenico. Una volta che si prega pubblicamente con il Papa, in piazza San Pietro, davanti a un ritratto di Maria, abbracciando il messaggio di unità spirituale con liberali e leader ortodossi, la presunta distinzione diventa secondaria. L'identità evangelica viene assorbita dall'unità ecumenica con la CCR e il CEC.

Nel 2017, con una "Lettera aperta alla leadership della WEA", le Alleanze evangeliche di Italia, Spagna e Malta hanno espresso preoccupazione per l'agenda ecumenica che la leadership della WEA stava perseguendo, allontanandosi dalle posizioni storiche di unità evangelica distinta se non opposta all'unità ecumenica. Sono state date assicurazioni che le preoccupazioni erano ingiustificate. È invece evidente che erano del tutto legittime: la partecipazione della WEA alla "veglia ecumenica di preghiera" dimostra che avevano messo il dito sul punto giusto e che la situazione è ora ulteriormente compromessa. Siamo confusi e delusi da quanto è accaduto. Pensiamo che sia stato il punto più basso vissuto dalla WEA nella sua storia, con una significativa perdita di credibilità evangelica.

Siamo impegnati nella causa dell'unità evangelica fondata sul Vangelo. Che il Vangelo di Gesù Cristo, non l'agenda ecumenica, sia la nostra guida.

Il Consiglio esecutivo federale dell'Alleanza evangelica italiana (Roma, 3 ottobre 2023)