L'AEI sulla decisione del Sinodo valdese-metodista di benedire le coppie omosessuali

Ecco, dice il Signore, io vengo contro i profeti che fanno parlare la loro propria lingua, eppure dicono: Egli dice” (Geremia 23,31)

L’Alleanza Evangelica Italiana ha in diverse occasioni offerto il suo contributo al dibattito su temi etici e pastorali legati alla omosessualità (AEI, Omosessualità: un approccio evangelico, 2003). Per questa ragione ha seguito con attenzione l’evoluzione delle posizioni del protestantesimo storico, cercando occasioni di dialogo e di confronto, e non ha mancato di richiamare tutti alla fedeltà biblica, anche su un tema delicato come l’omosessualità. D’altra parte, esso è argomento di dibattito e di divisione in tutto il mondo cristiano ed è diventato uno dei luoghi simbolici in cui passa la distinzione tra protestantesimo evangelicale e neo-liberale.

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La benedizione dell’unione di una coppia omosessuale a Trapani

L’Alleanza Evangelica Italiana, in relazione alla benedizione dell’unione di una coppia omosessuale avvenuta a Trapani da parte della locale Chiesa valdese,

  • – ricorda come, biblicamente parlando, la chiesa non può benedire ciò che Dio non ha benedetto. Sino a prova biblica contraria, le unioni sessuali al di fuori del matrimonio non sono benedette da Dio e la chiesa ne deve prendere serenamente atto. Se non lo fa, non è più serva della Parola, ma signora sulla Parola.
  • – ricorda altresì che questo atto è frutto di una più che decennale e crescente tendenza all’interno dell’evangelismo che si riconosce nella Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane, culminato con l’adesione della FCEI all’appello “Sì lo voglio” favorevole non solo alle unioni di fatto, ma anche al matrimonio civile per tutti e tutte (NEV 24/3/2010).
  • – ribadendo la volontà di dialogo col mondo federato, più volte praticato e ricercato anche su questi temi, l’AEI non può che ripetere che la differenza all’interno dell’evangelismo italiano non sta in un particolare etico o in una diversa sensibilità su alcune questioni, ma in un approccio teologico complessivo che ha delle inevitabili ricadute etiche. Essere evangelici significa praticare il sola Scriptura, anche su temi delicati come questo.

Roma, 9 giugno 2010

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