Roma (AEI), 23 gennaio 2019 – La Settimana Mondiale di Preghiera dell’Alleanza Evangelica ha visto decine di incontri specifici su tutto il territorio nazionale in cui chiese di diversa provenienza si sono incontrate per pregare insieme. Sabato 19, alle ore 19:00, presso la Comunità Nuovi Orizzonti di Guardia Mangano, frazione di Acireale in provincia di Catania, si è svolta una riunione di preghiera conclusiva della settimana mondiale di preghiera alla presenza di un nutrito numero di fedeli della provincia. Così come da programma si è pregato per l’unità della chiesa nella sua diversità riassumendo i soggetti di preghiera che per l’intera settimana hanno caratterizzato le intercessioni delle varie chiese che nella regione hanno aderito a questo evento di carattere mondiale.
La riunione si è svolta in due sessioni: la prima costituita da preghiera ed adorazione; la seconda dalla proiezione di un filmato che ha fatto riflettere sul bisogno, sempre più pressante, di essere uniti (nonostante tutto) nel proclamare il Regno di Dio, vista l’incessante travalicazione che in questi ultimi tempi il cristianesimo subisce sia a livello religioso che sociale, politico ed economico. Quando si parla di chiesa si intende un’unica entità la cui comunione dei membri nati di nuovo bisogna che sia riconosciuta innanzitutto come dono di Dio. Quando si raggiunge questa consapevolezza allora ci si sentirà privilegiati sia di esserne parte che del grande dono che il Signore ci ha fatto nell’affidarci la testimonianza dell’evangelo.
A Roma il 17 gennaio un bel gruppo di rappresentanti di sei chiese evangeliche della città si sono incontrate sotto l’egida della Settimana di preghiera dell’Alleanza evangelica nel quartiere di San Paolo, dove una chiesa evangelica è stata appena fondata. Questa chiesa ha ospitato l’incontro introdotto da Davide Bogliolo, coordinatore del distretto Centro dell’AEI, cui sono seguiti momenti di preghiera e di condivisione, che hanno coinvolto anche i bambini presenti. Il giorno dopo, a poche centinaia di metri nella basilica cattolica di San Paolo, papa Francesco avrebbe inaugurato la settimana ecumenica basata sull’idea che l’unità sia figlia del battesimo, quindi un sacramento. Quanto diversa è la visione evangelica secondo cui i veri credenti, nati di nuovo e dall’alto (non i battezzati!), sono uniti in Cristo.
Anche in Abruzzo, la SMP ha avuto un programma ricco che ha impegnato varie chiese locali per quasi tutti i giorni della settimana. Il sabato, nell'ultimo appuntamento presso la chiesa Lieto Messaggio, sotto l'incoraggiamento del presidente Ciccone seguito al tema portante della SMP 2019 (Unità nella diversità), è stata lanciata la proposta ai pastori di ritrovarsi insieme regolarmente, con cadenza bimestrale, per pregare, confrontarsi e pianificare progetti comuni per l'evangelizzazione del territorio. Preghiamo che questo possa avere una risposta positiva affinché la testimonianza della chiesa unita porti frutto alla gloria di Dio.
Anche nel milanese diverse chiese hanno partecipano alla SMP organizzando ogni giorno della settimana momenti di preghiera nelle case, tra le famiglie e due incontri nei locali delle chiese coinvolte: venerdì 18 a Cinisello Balsamo e sabato 19 a Seregno. Momenti importanti di vera comunione e apprezzamento della diversità, nel corso dei quali le chiese rappresentate si sono impegnate reciprocamente a conservare la comunione in Cristo creando ulteriori momenti di incontro e di testimonianza a Cristo, così come è stato suggerito dagli organizzatori della SMP. L’ impegno è stato sigillato con le parole del profeta Malachia 3,16: “Allora quelli che hanno timore del SIGNORE si sono parlati l'un l'altro; il SIGNORE è stato attento e ha ascoltato; un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono il SIGNORE e rispettano il suo nome. (SB; LS; CF)
Roma (AEI), 24 gennaio 2019 – Come favorire i collegamenti tra gli evangelici? In Portogallo, durante la Settimana Mondiale di Preghiera dell’Alleanza Evangelica, dopo diversi mesi di lavoro, è stata lanciata un’app per mettere in collegamento gli evangelici. L’Alleanza evangelica portoghese (AEP) ha ideato la risorsa gratuita, che può essere utilizzata sugli smartphone attraverso un'app, per offrire l’accesso ad articoli, informazioni sulle attività a livello nazionale e l'accesso ai programmi della TV evangelica trasmessi ogni settimana sulla tv pubblica portoghese. Più di 1.000 persone hanno già scaricato l'app nei primi giorni disponibili dal Google Play Store.
Il dato incoraggiante è che sebbene in Portogallo gli evangelici rappresentino solo tra lo 0,4% e l’1% della popolazione, le loro attività risultano visibili nei centri più importanti come Lisbona e Porto. Ad esempio due anni fa, per la prima volta, un presidente del Portogallo è stato presente ad un culto evangelico e nel 2018 il "Festival da Esperança" (Festival della speranza, My Hope) organizzato dalle chiese evangeliche, è riuscito a radunare più di 27.000 persone. (CL)
Roma (AEI) – 23 gennaio 2019 – Finalmente disponibile anche in italiano la Carta globale della coscienza (The Global Charter of Conscience), un documento del 2012 di grande impatto. E’ apprezzabile il suo enorme potenziale di ispirare l'impegno pratico a favore della libertà di pensiero, coscienza, religione o credo e di contribuire a una migliore comprensione dei diritti umani in generale.
Nello spirito della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 (UDHR), la Carta sottolinea la validità universale della libertà di religione e credo come parte inestricabile di un'agenda olistica sui diritti umani in cui i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali possono rafforzarsi reciprocamente.
Sullo sfondo dell'autoritarismo esistente in molte parti del mondo, la Carta chiarisce che il riconoscimento della libertà di religione o di credo di tutti non deve mai essere frainteso come un atto di mera tolleranza politica o addirittura di misericordia. Piuttosto, essendo basato sulla dignità intrinseca di tutti gli esseri umani, la libertà di religione o di credo ha il rango di un diritto umano universale inalienabile, il che significa che se ne può richiedere il rispetto incondizionato. Per citare le parole stesse della Carta: “Non spetta al governo concedere o negare tale libertà, ma piuttosto la sua responsabilità consiste nel garantirla e custodirla”.
Inoltre, la Carta sottolinea che il rispetto della libertà di religione o di credo va ben oltre la sfera privata contribuendo all'emergere di una "sfera pubblica globale" in cui l'attuale diversità di convinzioni profonde - religiose o non religiose, nuove o tradizionali - può manifestarsi in maniera equa e inclusiva. Sarebbe quindi troppo limitato supporre che la libertà di religione o di credo sia un diritto solo di coloro che si considerano impegnati religiosamente secondo la comprensione tradizionale. Come sottolinea la Carta, il diritto alla libertà di religione o credo ha una vasta gamma di applicazioni proteggendo allo stesso modo "credenti, dubbiosi e scettici" pur non proteggendo idee o convinzioni contro le critiche del pubblico.
In un mondo in cui "la sfida di vivere con le nostre più profonde differenze è stata portata ad un nuovo livello di intensità", la libertà di religione o credo è oggi quanto mai importante per lo sviluppo di una cultura di convivenza rispettosa e di comunicazione aperta. Vedo la "Carta Globale della Coscienza" come un forte sostegno in questa attuale impresa. Possa la Carta trovare molti lettori nei diversi continenti, nelle diverse culture e denominazioni. (DM)
Roma (AEI), 22 gennaio 2019 – La differenza di fondo tra la fede cattolica romana e quella evangelica rende impossibile parlare di “unità” nel senso biblico, anche se sono possibili forme di co-belligeranza su temi comuni nella società europea contemporanea. E’ questo il punto sostenuto nell’ultimo fascicolo di Alétheia, la rivista teologica a cura della Commissione teologica dell’Alleanza Evangelica Spagnola. Il fascicolo comprende saggi di Leonardo De Chirico, “Le relazioni presenti e future tra la Chiesa cattolica romana e le chiese evangeliche nell’Europa di oggi”, Samuel Escobar, “Coscienza storica evangelica e cattolicesimo oggi” e Stuart Park, “Relazioni ecumeniche in prospettiva: una testimonianza personale”.
Nel suo saggio De Chirico richiama il documento dell’Alleanza Evangelica Italiana, “Orientamenti evangelici per pensare il cattolicesimo” del 1999 (tradotto in inglese, tedesco e francese) e lo presenta come punto di riferimento per imbastire una comprensione evangelica del cattolicesimo, nella sua dinamica storica e cattolicità istituzionale, suggerendo una postura evangelica chiara, disponibile al dialogo ma nella consapevolezza della distanza incolmata tra le due comprensioni del vangelo. (CL)
Roma (AEI, evangelicalfocus.org), 17 gennaio 2019 – Venticinque anni fa, l’Alleanza Evangelica Europea stabiliva un proprio ufficio a Bruxelles, a pochi passi dai palazzi del potere continentale, iniziando un’attività di monitoraggio sull’operato dell’Unione Europea, Attraverso un’intervista a Julia Doxat-Purser, una delle protagoniste di quell’iniziativa pionieristica, Evangelical Focus evidenzia le enormi trasformazioni avvenute su tutti i fronti a partire da quella data. Rispetto ad allora infatti, sono cambiati sia gli assetti istituzionali ed operativi dell’Unione Europea, sia il livello, la qualità e la direzione della partecipazione alle vicende politiche da parte degli evangelici europei.
L’ufficio, aperto da pochi coraggiosi, in condizioni logisticamente precarie, iniziò la sua attività con lo scopo di rimanere vicino al cuore pulsante dell’Unione Europea, per affrontare in prima linea le questioni legate soprattutto al rispetto della libertà religiosa. In quell’epoca gli Stati membri erano solo 12, ma si viveva il fermento per l’attuazione del trattato di Maastricht, che avrebbe portato, oltre alla moneta unica, ad un allargamento per tutti gli Stati attualmente membri.
Sulla scia di istituzioni di carattere nazionale, come la britannica CARE, che cercava di influenzare le scelte dell’UE nelle questioni sociali e religiose, l’Alleanza Evangelica Europea, contava di dare voce agli oltre 23 milioni di cristiani evangelici in Europa, portando a Bruxelles una visione biblica della politica. Nel mondo evangelico prevaleva ancora un certo scetticismo nei confronti di simili iniziative ed era difficile orientare la riflessione e le energie verso la responsabilità politica dei cristiani. Quello politico era visto come un mondo intrinsecamente corrotto, da cui era meglio stare lontani. Con tanta fatica oggi si può riconoscere che “gli evangelici sono cresciuti e sono più maturi nel ragionare biblicamente sulla politica rispetto a 25 anni fa”. Il merito di ciò va anche ai rischi che pochi coraggiosi hanno affrontato, combattendo contro iniziative contrarie alla visione biblica del mondo ed influenzando in maniera spesso decisiva l’iter di alcune leggi riguardanti la discriminazione razziale, sociale e religiosa. “In tutto questo”, riconosce la Doxat-Purser, “non è stato secondario il sostegno e la collaborazione di diverse alleanze evangeliche nazionali”.
La strada da percorrere per aiutare il popolo evangelicale a vivere la propria responsabilità di cittadini orientati dai valori della Parola di Dio, è ancora lunga, ma la presenza di questo presidio nel cuore della vita politica europea rimane un riferimento utile ed efficace per proseguire nella direzione giusta. (SDB)
Una dichiarazione di convinzioni evangeliche
Roma (AEI), 23 gennaio 2019 – Sottoscritto da centinaia di teologi e leader evangelici da tutto il mondo, il documento La Riforma è conclusa? risponde ad una domanda cruciale per il nostro tempo. Il 2017 ha segnato il 500° anniversario della Riforma protestante. In tempi recenti, il clima amichevole dell’ecumenismo contemporaneo ha creato condizioni tali da far ritenere ad alcuni esponenti di spicco di entrambi i campi (evangelici e cattolici) che la Riforma è conclusa. Il fatto che il dialogo abbia rimpiazzato la persecuzione è un dato per cui essere grati, ma la domanda rimane: le differenze teologiche fondamentali tra cattolici ed evangelici sono superate?
La Riforma protestante fu in ultima analisi un appello a (1) recuperare l’autorità della Bibbia sulla chiesa e (2) apprezzare in modo rinnovato il fatto che la salvezza ci è donata tramite la fede soltanto. Queste differenze teologiche rimangono oggi.
Allo stesso tempo, ciò che riguarda la Chiesa cattolica romana in quanto realtà dottrinale ed istituzionale non è necessariamente vero per i cattolici in quanto individui. La grazia di Dio è all’opera in uomini e donne che, pentendosi e confidando in Dio soltanto, rispondono all’evangelo di Dio vivendo come discepoli cristiani e cercando di conoscere Cristo e di farlo conoscere.
Il documento afferma che “come evangelici affermiamo i seguenti tre principi:
1. Incoraggiamo la collaborazione: dove valori comuni sono in gioco che riguardano questioni etiche, sociali, culturali e politiche, sforzi di collaborazione devono essere incoraggiati tra evangelici e cattolici come con altri gruppi religiosi.
2. Manteniamo standard evangelici chiari: quando si tratta di adempiere il mandato missionario di proclamare e di vivere l’evangelo di Gesù Cristo in tutto il mondo, gli evangelici devono essere cauti e mantenere standard evangelici chiari nel formare piattaforme e coalizioni comuni.
3. Affermiamo i principi fondamentali della Riforma: Le questioni che diedero origine alla Riforma 500 anni fa sono ancora molto vive nel XXI secolo per tutta la chiesa. Mentre salutiamo con favore tutte le opportunità di chiarirle, gli evangelici affermano con i Riformatori che la nostra autorità finale è la Bibbia e che siamo salvati per fede soltanto”. (LDC)
A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.alleanzaevangelica.org
Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.
Le opinioni espresse su Ideaitalia sono esclusivamente dei loro autori, e non impegnano pertanto necessariamente l’AEI. I testi possono essere ripresi liberamente citando la fonte.
Un’informazione che forma non può essere un compito di pochi: ha bisogno anche del tuo sostegno. Sostieni Ideaitalia:
Banca: UFFICIO PPTT DISTRETTO ROMA
Agenzia: POSTE CENTRO
Via Marmorata, 4, 00153 Roma
IBAN: IT64N0760103200000046728002
SWIFT CODE: BPPIITRRXXX