Roma (AEI), 28 agosto 2018 – Che molti dei “nuovi italiani”, uomini e donne di recente insediatisi nel nostro Paese, siano di fede evangelica è un dato di fatto. Che in ogni chiesa evangelica locale ci siano credenti che vengono da altre nazioni ma che si sono stabiliti in Italia, è un altro dato incontrovertibile. Che le nostre città pullulino di chiese “etniche” è un altro dato di realtà. Tutti questi elementi rendono urgente e necessario un dialogo tra tutti i soggetti coinvolti per stabilire ponti di fraternità, reti di relazioni, improntate alla dignità e all’avanzamento della testimonianza dell’evangelo in Italia.
Una preziosa occasione per affrontare questo tema sarà l’importante ed innovativo incontro promosso dall’Alleanza Evangelica Italiana che si terrà 15 settembre a Roma presso i locali della Chiesa Apostolica di via Galvani, a partire dalle 13.00 e sino alle 18.00.
Il programma prevede un pranzo a buffet con specialità etniche; interventi dei rappresentanti delle comunità evangeliche presenti in Italia; dialogo plenario su sfide ed opportunità nel cammino di integrazione e di mutuo sostegno nell’opera dell’evangelo in Italia. Prevista la presenza, tra l’altro, di responsabili di chiese romene, etiopi, bengalesi, sinti, latinoamericane, ecc.
L’Alleanza ha già avviato la riflessione negli anni scorsi con documenti sulle responsabilità dell’accoglienza e sulle sfide di vivere la presenza di stranieri tra noi in modo cristiano. (GC)
Roma (AEI), 28 agosto 2018 – Quale famiglia nella società italiana? Questa è la domanda di partenza che un’associazione evangelica di famiglie evangeliche (http://www.famiglievangelicheitaliane.it/) ha posto al cuore della petizione rivolta al Ministro della Famiglia. La petizione può essere firmata collegandosi al sito indicato.
Nella petizione si legge “Come madri e padri di fede evangelica desideriamo affermare e confermare che la genitorialità richieda un papà ed una mamma. Pur non scadendo nella retorica della famiglia sotto attacco, ci sentiamo però di sottolineare e sostenere le peculiarità di questa formazione sociale, basilare al vivere collettivo e civile, dando voce al nostro pensiero, esprimendo la nostra vicinanza verso la legittima posizione espressa dal Ministro della Famiglia”.
“Ci preme richiamare alcuni principi esposti nel documento Quale famiglia per quale testimonianza? che l’Alleanza Evangelica Italiana ha promosso e pubblicato nel 2016”. La petizione si chiude con una proposta: “In conclusione, colto il proponimento del Ministro della Famiglia, qualora fosse istituito un tavolo permanente di confronto sui temi della famiglia, auspichiamo che una Delegazione dei firmatari, possa parteciparvi”. (CF)
Roma (AEI), 29 agosto 2018 – Non c’è dubbio che l’Europa sia attraversata da crisi incrociate che portano ad una stratificazione di divisioni. Quali responsabilità della teologia? Quale missione in un contesto di crisi? Che ne è dell’identità cristiana? Questi temi sono stati incrociati nella conferenza biennale dell’Associazione dei teologi evangelici europei (Fellowship of European Evangelical Theologians) che si è tenuta a Praga dal 24 al 28 agosto a Praga. Circa 70 partecipanti provenienti da svariati Paesi europei hanno animato la conferenza.
Il programma della conferenza ha compreso relazioni sulle sfide del pluralismo europeo, la libertà religiosa in Europa, la crisi della democrazia, il rapporto con l’islam, l’identità europea tra storia e futuro. Una sessione della conferenza è stata dedicata al dialogo tra un teologo cattolico (T. Halik) e uno evangelico (L. De Chirico) sulla missione in Europa. Al di là dell’uso di un vocabolario simile, sono emerse cornici di senso e prospettive teologiche molto diverse. Pur potendo collaborare nella società in molti campi, la missione cristiana richiede una comune comprensione dell’evangelo che non esiste tra fede evangelica e cattolica.
La FEET è stata costituita nel 1976 come uno dei risultati del Congresso di Losanna sull’evangelizzazione (1974) su incoraggiamento di John Stott come luogo di comunione e riflessione teologica in Europa. Nel corso della sua storia, costellata dalle conferenze biennali, ha avuto come presidenti teologi del calibro di Klaas Runia, Howard Marshall e Henri Blocher. (LDC)
In questa nuova rubrica presentiamo una scheda su ciascun documento contenuto nel volume Dichiarazioni evangeliche II. Il movimento evangelicale 1997-2017, a cura di Pietro Bolognesi, Bologna, EDB 2017.
Ciascuna scheda descrive i principali contenuti delle singole dichiarazioni, nella consapevolezza che esse esprimono una varietà di sensibilità evangeliche su cui vi possono essere valutazioni diverse (ndr).
Una confessione di fede e un appello all’azione
Roma (AEI), 29 agosto 2018 – Organizzato in collaborazione all’Alleanza Evangelica Mondiale, Losanna III è il successore naturale di Losanna I (1974) e di Losanna II (Manila 1989). Nelle intenzioni dei suoi organizzatori almeno tre sono gli obiettivi del Congresso tenutosi a Città del Capo:
a) un rinnovato senso di unità nel corpo di Cristo;
b) una riscoperta chiarezza del messaggio del Vangelo;
c) una forte identificazione delle priorità morali e spirituali dei cristiani.
I partecipanti - selezionati da 198 nazioni - sono più di 4.200: rappresentano tutte le realtà demografiche, teologiche e culturali della chiesa globale. Coerentemente alla distribuzione demografica del cristianesimo mondiale, i due terzi degli oratori provengono dall’Africa, dall’Asia e dal Sud America. Il 35% è rappresentato da donne, mentre il 55% ha meno di 50 anni. Losanna III ha un obiettivo ambizioso, diretto: lanciare una sfida rinnovata al cristianesimo globale a rendere testimonianza del Signore Gesù Cristo e di tutto il suo insegnamento in ogni nazione e in ogni sfera della società. L’Impegno di Città del Capo è il frutto di questa visione. Si divide in due parti. La prima parte si concentra sulle convinzioni bibliche che ci sono trasmesse nelle Scritture, la seconda parte lancia l'appello all'azione. Nella prima parte vengono poste le fondamenta per una teologia missionale, utilizzando il linguaggio dell’amore – amore di Dio, amore per il prossimo, amore degli uni verso gli altri. È, infatti, l’amore che per Gesù ha il “primato” d’essere il più grande dei comandamenti di Dio stesso. La seconda parte, Appello all’azione, tocca più di 30 diversi temi nel nostro mondo e li affronta in una prospettiva che è al tempo stesso biblica, evangelica e contestuale. Si tratta di teologia missionale ad alto potenziale.
La missione biblica va quindi integrata sempre con l’amore biblico. Se concepiamo la missione come una ruota, il centro non può che essere l’amore di Dio per il suo mondo e la buona notizia di ciò che Dio ha fatto in Cristo per la salvezza del mondo. Si tratta, però, di una centralità che non ingombra, che non soffoca, che non rende tutto il resto svalutato e periferico. Il mozzo (la parte centrale, attorno al cui asse la ruota stessa gira) deve essere collegato al cerchio e alla gomma. Perché se è vero che una ruota senza il mozzo non ha nessuna connessione con il motore (la potenza dell’evangelo), un mozzo senza una ruota non ha contatto con la strada (le realtà del contesto). (GR)
A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
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Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.
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