Roma (AEI), 13 maggio 2023 – L’Assemblea federale dell’AEI del 13 maggio è stata preceduta da due momenti pubblici: uno sulla libertà religiosa, l’altro sul tema della missione. La prima tavola rotonda, moderata dal presidente AEI, Giacomo Ciccone, è stata sul tema della libertà religiosa, tema storico per l’AEI e, purtroppo, sempre attuale in Italia.
Alfredo Giannini, presidente della Federazione delle Chiese Pentecostali, ha richiamato la differenza tra la costituzione formale e quella materiale. Una cosa è il dettato costituzionale, un’altra è la realtà sul campo. In Italia non c’è una legge sulla libertà religiosa. Ancora vigente è la dizione “culto ammesso” che, benché qualificata nel quadro della Costituzione, è un tratto inaccettabile. E’ auspicabile una legge quadro che superi questo deficit storico. Per superare la disattenzione del mondo politico ed accademico, è necessario rimanere uniti.
Eliseo Fragnito, membro del Consiglio Generale dell ADI, ha parlato della libertà religiosa come “percorso incompiuto”: dai culti tollerati (Statuto Albertino), si è passati ai culti ammessi della legislazione fascista, per arrivare ai culti “a-cattolici” che sono definiti in via negativa. Mentre è giusto superare queste restrizioni, è importante non cadere in un atteggiamento vittimistico, né confondere la battaglia spirituale (che va combattuta con strumenti spirituali) con una battaglia politico-culturale. L’impegno ultimo degli evangelici deve essere l’evangelo.
Agostino Masdea, pastore della chiesa Alfa e Omega e rappresentante della Consulta Evangelica, ha richiamato la testimonianza del past. Roberto Bracco, più volte scontratosi con le restrizioni e gli abusi del regime fascista contro le minoranze. A più di 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, il bicchiere è ancora mezzo vuoto. Siamo grati per i passi avanti fatti con la Costituzione, ma ci rendiamo conto del cammino interrotto e che invece va riattivato.
Giuseppe Rizza, membro del Consiglio federale dell’AEI, ha ricordato che le matrici culturali dominanti in Italia (cattolicesimo e secolarismo) sono entrambe religiose. Gli evangelici, mentre sono dedicata alla verità ultima che è Cristo, sono altresì impegnati per il valore penultimo della libertà religiosa. L’Italia non è una “nazione cristiana” e nemmeno va confusa con essa. Per questo gli evangelici devono promuovere la laicità procedurale mentre testimoniano pubblicamente della loro fede, volendo agire in un quadro di libertà per tutti.
Ciccone ha ribadito l’impegno dell’AEI a sostenere tutte le iniziative possibili per tenere alta l’attenzione sui deficit della libertà religiosa in Italia e per promuovere una legge quadro che elimini le incrostazioni fasciste residue nella legislazione e faccia avanzare la qualità della libertà religiosa in Italia.
Roma (AEI), 13 maggio 2023 – Dopo la prima tavola rotonda, è stato il momento dell’assemblea amministrativa. Il presidente Giacomo Ciccone ha svolto una relazione sulle attività svolte nel 2022. Gli impegni istituzionali nel campo della preghiera (Settimana Internazionale di Preghiera, Giornata di Preghiera per la Chiesa perseguitata), della memoria (Domenica della memoria) e della missione (Domenica della missione e Giornata del Rifugiato) hanno scandito l’attività dell’AEI. Ad essi si sono aggiunti vari interventi umanitari a favori di profughi afgani (anche se non ancora resi operativi, ma ancora in fase di attuazione) e delle vittime della guerra in Ucraina. Varie iniziative culturali a favore della libertà religiosa sono state anche ricordate.
Alla relazione del presidente sono seguite quelle dei vari distretti (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro-Nord, Centro, Campania, Sicilia) che hanno evidenziato la diffusione delle attività dell’AEI nei vari territori e anche le persistenti criticità nel costruire reti di preghiera e di collaborazione ispirate ai valori dell’Alleanza. Il bilancio economico 2022 è stato approvato e mostra la crescita dell’AEI nella capacità di raccogliere fondi a favore di progetti evangelici di carattere umanitario.
Roma (AEI), 13 maggio 2023 – Dopo la pausa pranzo, l’assemblea AEI ha avuto come sessione conclusiva un’altra tavola rotonda, questa volta sul tema della missione. Moderata da Lucia Stelluti, vice-presidente dell’AEI che ha richiamato il “Manifesto di Manila” che incoraggia a portare tutto l’evangelo a tutto il mondo da parte di tutta la chiesa, la tavola rotonda ha visto tre interventi.
Davide Bogliolo, membro del consiglio federale dell’AEI e direttore italiano di Operazione Mobilitazione, ha ricordato il ruolo della preghiera nell’evangelizzazione e nella missione. Ricordando il messaggio di Billy Graham (“il segreto dell’evangelizzazione? Prega, prega, prega”) e l’esempio del da poco scomparso George Verwer (fondatore di OM), Bogliolo ha ribadito la centralità della preghiera nella vita personale e della chiesa.
Antonio Marino, rappresentante italiano della campagna “Noi festival” della Billy Graham Evangelistic Association, ha portato una testimonianza sul festival tenuto a Milano l’anno scorso e sui movimenti spirituali positivi che ha suscitato e ha illustrato le aspettative per il “Noi festival” programmato per Roma ad inizio novembre. Ha invitato le chiese a collaborare, cogliendo l’opportunità del festival per un rinnovato impegno per l’evangelizzazione e l’unità evangelica.
Clay Kannard, pastore evangelico a Roma e rappresentante della missione WorldVenture, ha parlato della necessità di contestualizzare la nostra evangelizzazione. Richiamando l’esempio di Gesù e di Paolo, oltre all’insegnamento di Tim Keller sul tema, ha ricordato i diversi linguaggi con cui l’evangelo può essere presentato: il campo di battaglia, il mercato degli schiavi, la corte di giustizia, il tempio, l’esilio. Per ognuno di queste grammatiche Cristo è Colui che ci sostituisce e che adempie per noi ciò che è necessario per la salvezza.
1. Il linguaggio del campo di battaglia. Cristo combatté per noi contro le forze del peccato e della morte. Egli sconfisse le forze del male per noi.
2. Il linguaggio del mercato degli schiavi. Cristo ha pagato il prezzo del riscatto, ci ha comprati, pagando il nostro debito. Egli ci libera dalla schiavitù.
3. Il linguaggio dell’esilio. Cristo è stato esiliato e gettato fuori dalla comunità, così che noi che meritiamo di essere banditi possiamo essere accolti. Egli ci riconduce a casa.
4. Il linguaggio del tempio. Cristo è il sacrificio che ci purifica e ci rende idonei ad avvicinarci al Dio santo. Egli ci rende puri e belli.
5. Il linguaggio della corte di giustizia. Cristo è alla presenza del giudice e prende su di sé la punizione che noi meritiamo. Egli toglie la nostra colpa e ci rende giusti.
A noi la responsabilità di contestualizzare il messaggio dell’evangelo in modo rilevante alla situazione in cui ci troviamo. A conclusione della tavola rotonda, Giancarlo Farina della Casa della Bibbia di Torino ha presentato l’appena pubblicato Nuovo Testamento della “Nuova traduzione vivente” come strumento per l’evangelizzazione ed il discepolato.
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