Roma (AEI), 21 ottobre 2022 - Si è svolto dal 3 al 14 ottobre a Roma il corso per fondatori di chiese organizzato dalla rete CitytoCity Europe. Sessioni intensive di formazione e confronto hanno impegnato i 30 partecipanti da tutta Europa al fine di comprendere e promuovere le dinamiche dell’evangelo nella fondazione di nuove chiese.
Il seminario si è tenuto a Roma, città che ospita già da diversi anni gli incontri di una rete di chiese locali di diverse denominazioni le quali, con il sostegno dell’Alleanza Evangelica Italiana, sono impegnate nella preghiera e nel sostegno reciproco in iniziative di fondazione, rifondazione e gemmazione nella città di Roma e provincia.
L’AEI è impegnata a difendere e promuovere la diffusione dell’Evangelo primariamente sostenendo e incoraggiando le chiese locali e la loro comunione e collaborazione e perciò incoraggia iniziative simili. Per un resoconto dettagliato si veda il seguente articolo pubblicato sul magazine online Loci Communes dal titolo Fondare chiese evangeliche in Europa. Spunti da un corso intensivo a Roma.
Roma (AEI), 21 ottobre 2022 - Mariupol, nella regione ucraina di Donetsk, è stata teatro di aspri combattimenti in seguito alla nuova invasione dell'Ucraina da parte della Russia, iniziata nel febbraio 2022. La città è stata infine occupata dalle truppe russe. Da allora, i funzionari e i soldati russi e le forze della Repubblica Popolare di Donetsk hanno effettuato perquisizioni e sigillato luoghi di culto, confiscato attrezzature, prelevato documenti e, in almeno un caso, espulso con la forza i membri delle chiese dai loro edifici. Hanno anche fatto pressione su alcuni leader religiosi affinché tagliassero i legami con gli enti religiosi ucraini e si collegassero con quelli russi.
Le forze russe hanno sequestrato molti leader di diverse comunità religiose. Nella maggior parte di questi casi, tuttavia, non è chiaro se i luoghi di culto o i leader religiosi siano stati presi di mira specificamente per punire l'esercizio della libertà di religione o di credo. Alcuni di loro sono stati sequestrati senza che i parenti e i membri delle proprie chiese sappiano dove siano stati condotti.
È il caso del Pastore Leonid Ponomaryov che guida una delle congregazioni del Consiglio delle Chiese battiste nel nord di Mariupol. Dopo il rifiuto da parte della comunità religiosa di cedere i locali di proprietà privata per svolgere il referendum per l'annessione del Donetsk alla Russia (23-27 settembre), il pastore è stato visitato più volte nella propria casa, interrogatorio, arrestato e rilasciato e infine è stato sequestrano da soldati armati e mascherati insieme alla moglie Tatyana la sera del 21 settembre in casa sua. Né ai membri della chiesa né ai bambini della coppia sono state rilasciate informazioni a loro riguardo e su dove si trovino.
In una dichiarazione del 3 ottobre ai suoi membri e alle sue congregazioni a livello internazionale, il Consiglio internazionale delle Chiese ha chiesto che gli appelli per i Ponomaryov siano inviati "SOLO dalle chiese della Federazione Russa" come riportato da Forum18.
Roma (AEI), 21 ottobre 2022 – L’IRF è una ONG ucraina con sede a Kiev che dal 2001 si occupa di proteggere e promuovere la libertà religiosa e altri diritti umani correlati e insieme favorire il dialogo tra lo Stato e le comunità di fede con lo scopo di rafforzare la convivenza democratica.
Il lavoro di ricerca è iniziato fin dai giorni successivi all’invasione russa e ha monitorato e registrato gli attacchi ai leader religiosi e ai luoghi di culto e raccolto testimonianze dirette e oculari degli eventi. Il rapporto contiene anche un’analisi dello stato della libertà religiosa nella penisola di Crimea, occupata dalla Russia nel 2014.
La ricerca delinea l’impatto della guerra “su almeno 20 diverse confessioni, che riuniscono circa 31 mila comunità religiose, costituendo l'84% dell'intera rete religiosa dell'Ucraina. Tra queste ci sono chiese ortodosse, cattoliche e protestanti, associazioni religiose ebraiche e musulmane, oltre a varie minoranze religiose ed etniche”.
L'aggressione della Crimea nel 2014 è stata accompagnata da rapimenti, torture ed esecuzioni extragiudiziali di leader e fedeli delle principali confessioni cristiane e dei Testimoni di Geova. A seguire, anche le comunità religiose delle regioni di Donetsk e Luhansk sono state costrette a riunirsi per lo più clandestinamente e la legge russa sulla lotta all'"estremismo" e alle "attività missionarie illegali" ha peggiorato la situazione. Riportiamo di seguito parte dei risultati:
“Dal 24 febbraio 2022, gli attacchi russi alla libertà religiosa in Ucraina sono diventati più crudeli. Se prima i sacerdoti nei territori occupati ricevevano solo minacce di morte, ora i leader religiosi vengono torturati e uccisi.”
“…la Russia sta distruggendo il patrimonio spirituale dell'Ucraina con attacchi missilistici, bombardamenti e saccheggi di edifici religiosi non giustificati da necessità militari. La politica imperialistica della Russia, basata sull'ideologia del "Russkiy mir" (mondo russo), viene apertamente attuata nei territori ucraini sotto occupazione. Ad esempio, rimuovendo i libri ucraini dalle biblioteche e bruciandoli in pubblico, vietando l'uso della lingua ucraina nella sfera pubblica e persino sui cartelli stradali. Inoltre, le autorità di occupazione cercano di prendere sotto controllo tutte le attività religiose, costringendo le comunità religiose locali a giustificare l'aggressione russa e a stabilire una subordinazione con i centri religiosi russi, e obbligando i leader religiosi filo-ucraini a collaborare usando minacce e torture.
I media e i leader religiosi russi, come il Patriarca Kirill di Mosca e di tutte le Russie, giustificano la guerra contro l'Ucraina con la propaganda della presunta protezione dei fedeli ortodossi del Patriarcato di Mosca e dei russofoni”.
Il report si conclude con una serie di raccomandazioni alle autorità politiche internazionali per proteggere le comunità di fede ucraine da ulteriori danni e affinché i numerosi crimini documentati commessi dai soldati russi in Ucraina siano indagati “secondo il diritto umanitario internazionale come crimini di guerra, genocidio e crimini contro l'umanità.”
Roma (AEI), 21 ottobre 2022 - Nella prima metà di novembre (6 e 13 novembre), l’Alleanza Evangelica sponsorizza la Giornata di preghiera per la chiesa perseguitata (International Day of Prayer for the Persecuted Church: www.idop.org). Una parte consistente della famiglia evangelicale si trova a fronteggiare situazioni di privazione della libertà religiosa in zone diverse del mondo. La persecuzione, nelle sue molteplici forme, è la realtà entro la quale molti cristiani devono sopravvivere ed avanzare.
La Giornata di preghiera per la chiesa perseguitata è promossa in collaborazione con agenzie evangeliche che si occupano in modo specifico di sostenere la chiesa perseguitata (ad esempio, Porte Aperte Italia). Insieme alla preghiera per bisogni specifici, sono incoraggiate azioni di appoggio alla causa della libertà religiosa tramite l’invio di petizioni ed appelli alle autorità che la negano. Si incoraggiano le chiese a organizzare la Giornata all’interno di una cornice di collaborazione e a darne comunicazione.
RIMANERE SALDI - IDOP 2022
Dalla Nigeria all'India, dall'Algeria all'Afghanistan la persecuzione dei cristiani è in aumento in tutto il mondo. Oggi più di 360 milioni di cristiani vivono in luoghi dove subiscono alti livelli di persecuzione: un cristiano su sette nel mondo.
In molte parti del mondo, ogni giorno, i cristiani sono vessati, discriminati, ingiustamente imprigionati e persino uccisi a causa della loro fede. Secondo la World Watch List per la persecuzione dei cristiani, nel 2021 oltre 5000 persone sono state uccise a causa della loro fede in Gesù. È un numero sbalorditivo.
La Bibbia ci dice che chiunque desideri vivere una vita devota sarà perseguitato (2 Timoteo 3,12). Tuttavia, questa non è la storia completa. Nella Bibbia, Gesù dice che: «In questo mondo avrete difficoltà, ma abbiate coraggio, io ho vinto il mondo» (Gv 16,33). La persecuzione, quindi, non è una sconfitta per il credente!
Attraverso l'IDOP, portiamo l'attenzione globale sulla difficile situazione dei nostri fratelli e sorelle perseguitati in Cristo. Nella maggior parte dei luoghi del mondo, mentre essi condividono la nostra stessa fede, non sempre condividono le nostre stesse libertà. Infatti, secondo l'International Human Rights Society, l'80 per cento di tutte le persecuzioni religiose nel mondo è contro i cristiani. L'IDOP oltre ad essere un'occasione per pregare per i perseguitati, è anche un'opportunità per incoraggiare e sostenere i nostri fratelli perseguitati.
Da oltre due decenni l'IDOP unisce milioni di cristiani nella preghiera per i perseguitati. I nostri fratelli e sorelle hanno molte necessità ma la loro richiesta più urgente e fondamentale è la preghiera. In Ebrei 13,3 la Bibbia comanda ai cristiani di pregare per coloro che sono maltrattati, come se loro stessi lo siano. In altre parole, la Bibbia ci dice di pregare per i perseguitati con empatia e in uno spirito di unità. Dopotutto, se un membro del corpo soffre, tutti soffriamo (1 Corinzi 12,26).
Questo novembre, l'Alleanza Evangelica Mondiale invita la chiesa globale ad aderire all'IDOP come espressione di solidarietà con coloro che soffrono per la loro fede in Gesù. La loro sofferenza è immensa. Uniamoci nella preghiera affinché lo Spirito Santo consenta loro di rimanere saldi nella loro fede e di essere obbedienti a Cristo, anche se lo servono in mezzo a molte difficoltà. Allo stesso tempo, mentre li ricordiamo nella preghiera, impegniamoci dove possibile, a sostenere i nostri fratelli e sorelle che servono in prima linea nella persecuzione per promuovere il Regno di Dio nel mondo. Nella comunione della preghiera,
Thomas Schirrmacher
Segretario Generale, Alleanza Evangelica Mondiale
Guida per la preghiera – IDOP 2022
INDIA
Circa il 2% degli 1,2 miliardi di abitanti dell'India sono cristiani. I gruppi estremisti indù come il Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS), incitano regolarmente alla discriminazione e alla violenza contro i pastori e le chiese cristiane con l'accusa di conversioni forzate. Secondo i gruppi ecclesiali, tra il 2017 e il 2020 sono stati documentati in media 350 episodi di violenza contro i cristiani o le loro proprietà. Nel 2021, la violenza contro i cristiani è aumentata del 74% rispetto all'anno precedente. Mentre la Costituzione indiana prevede la libertà religiosa, le leggi anti-conversione introdotte a livello statale hanno gravemente compromesso i diritti dei cristiani e hanno alimentato la violenza contro le chiese e i loro leader.
Attualmente, 11 Stati hanno introdotto leggi anti-conversione. Nel 2021, lo Stato Madhya Pradesh ha emendato la propria legge anti-conversione per includere pene detentive fino a 10 anni per le persone ritenute colpevoli di aver condotto "conversioni illegali".
Punti di preghiera:
● Preghiamo per la protezione di Dio sui pastori cristiani e sulle loro famiglie.
● Preghiamo per la saggezza di Dio sui leader delle chiese mentre continuano a servire per l’Evangelo in contesti ostili.
● Preghiamo affinché le leggi anti-conversione siano abrogate o modificate, in linea con le norme internazionali sui diritti umani.
● Preghiamo che le autorità pongano fine al clima di impunità e agiscano contro i gruppi estremisti che perseguitano i cristiani.
ALGERIA
Circa il 99% dei 43 milioni di abitanti dell'Algeria sono musulmani sunniti. Si stima che ci siano circa 135.000 cristiani nel Paese. Secondo la Costituzione algerina, l'Islam è la religione di Stato.
Nonostante alcune disposizioni di legge prevedono la libertà religiosa, le chiese cristiane affrontano una sistematica discriminazione da parte dello Stato. Ciò ha comportato la diffusa
chiusura delle chiese. Dal gennaio 2018, adducendo la mancanza di permessi ufficiali, le autorità hanno sigillato con la forza almeno 16 chiese protestanti e hanno ordinato la chiusura di molte.
Secondo i leader delle chiese, la Commissione nazionale per i gruppi religiosi non musulmani, che rilascia le licenze alle chiese, non ha rilasciato un solo permesso a una nuova chiesa dal 2006. I leader delle chiese hanno anche affrontato sfide crescenti sotto forma di procedimenti giudiziari per accuse di blasfemia, proselitismo e attività di culto. Secondo i gruppi ecclesiali, almeno una dozzina di cristiani sono ancora imprigionati in Algeria con tali accuse.
Punti di preghiera
● Preghiamo affinché lo Stato garantisca a tutti una maggiore libertà religiosa.
● Preghiamo che le autorità permettano a tutte le chiese chiuse con la forza di riaprire.
● Preghiamo affinché le autorità interrompano la loro campagna di discriminazione contro le chiese cristiane.
● Preghiamo per l'annullamento delle condanne registrate contro i cristiani per accuse legate alla fede contro i gruppi estremisti che li molestano.
SRI LANKA
I cristiani protestanti sono circa l'1 percento dei 21 milioni di abitanti dello Sri Lanka. Il 70 percento della popolazione è singalese buddista. La Costituzione dello Sri Lanka, pur prevedendo la libertà religiosa, concede al buddismo il posto più importante. Dalla fine della guerra civile del Paese nel 2009, sono stati registrati oltre 1.000 incidenti di violazioni della libertà religiosa contro la comunità cristiana. Questo include episodi di discriminazione e intimidazione da parte di funzionari statali e casi di molestie e violenze da parte di membri della comunità. I pastori e le loro famiglie continuano a subire il peso di questi problemi. Nonostante non ci sia una base legale per la registrazione, le chiese cristiane, in particolare nelle zone rurali, sono costrette dalle autorità a registrare i loro luoghi di culto o a interrompere le attività di culto.
Le autorità statali sono state identificate dalle comunità ecclesiali come i responsabili attivi o passivi del 67% delle violazioni della libertà religiosa registrate negli ultimi due anni.
Punti di preghiera:
● Preghiamo per una maggiore protezione dei pastori cristiani e delle loro famiglie che operano nelle aree rurali del Paese.
● Preghiamo affinché le autorità statali non discriminino i cristiani.
● Preghiamo affinché vengano revocate le norme restrittive sulla registrazione obbligatoria dei luoghi di culto.
● Preghiamo affinché le chiese continuino a rimanere salde e a servire il Vangelo nonostante le sfide che devono affrontare.
AFGANISTAN
Circa il 90% della popolazione afghana è costituito da musulmani sunniti, mentre il 9% circa aderisce all'Islam sciita. Anche se il numero esatto non è noto, si stima che nel Paese ci siano alcune migliaia di cristiani. In quanto nazione islamica, ogni deviazione dall'Islam è vietata dalla legge e dalla tradizione. Ad esempio, secondo la legge islamica del Paese, la conversione o l'apostasia sono reati punibili con la morte.
Dopo la presa di potere dei Talebani nel 2021, molti cristiani hanno lasciato o stanno cercando di lasciare il Paese. Quelli che rimangono continuano ad affrontare gravi minacce alla loro sicurezza. Le donne convertite sono spesso sposate a forza con un musulmano o confinate in casa. Devono anche affrontare abusi fisici e mentali da parte delle loro famiglie. Gli uomini cristiani devono affrontare imprigionamento, tortura e minaccia di morte. Secondo la World Watch List (WWL) per il 2022, l'Afghanistan è il luogo più pericoloso al mondo nel quale essere un cristiano.
Punti di preghiera:
● Preghiamo per la protezione di Dio sui cristiani nel Paese.
● Preghiamo affinché Dio incoraggi i credenti segreti del Paese a rimanere saldi nella loro fede.
● Preghiamo per una maggiore democrazia e protezione dei diritti umani in Afghanistan.
● Preghiamo che Dio tocchi e trasformi i cuori di coloro che perseguitano i cristiani nel Paese.
UCRAINA (Donetsk)
Dall’aprile del 2014 quando i ribelli filorussi si sono impadroniti di alcune parti della regione ucraina di Donetsk e hanno proclamato la Repubblica Popolare di Donetsk (DPR) sono seguiti combattimenti ininterrotti e gravi restrizioni all'esercizio del diritto alla libertà di religione o di credo. La legge sulla religione della RPD (giugno 2016) non riconosciuta a livello internazionale ha imposto restrizioni contrarie agli standard internazionali sui diritti umani.
Un emendamento dell'aprile 2018 ha imposto a tutte le organizzazioni religiose non appartenenti al Patriarcato di Mosca di registrarsi nuovamente entro il 1° marzo 2019. L'emendamento ha vietato a tutte le organizzazioni religiose il permesso di operare se non ottengono la ri-registrazione entro la scadenza. I funzionari negano abitualmente la registrazione alle comunità religiose per motivi arbitrari. Le comunità religiose sono state oggetto di raid e i leader religiosi sono stati multati. Nell'estate del 2021, i procuratori e i tribunali della RPD hanno bandito almeno tre chiese protestanti, sequestrato numerosi luoghi di culto e utilizzati per i loro scopi.
La guerra seguita all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022 ha visto intensificarsi la situazione, molti luoghi di culto sono stati chiusi forzatamente, distrutti o danneggiati. Le forze russe hanno sequestrato molti leader religiosi.
Punti di preghiera:
● Preghiamo per fine della guerra
● Preghiamo per i fratelli e le sorelle che hanno subito molestie e ripercussioni
● Preghiamo per coloro che sono stati sequestrati e per le loro famiglie
● Preghiamo che la testimonianza integra e fedele della chiesa parli al cuore dei loro oppressori.
A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
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Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.
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