Vicini al popolo afghano, severi sul ruolo dell’Occidente
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L’AEI invita il popolo evangelico alla preghiera e ad una presa di responsabilità
Roma (AEI), 18 agosto 2021 – Le notizie drammatiche che arrivano dall’Afghanistan, a seguito del ritiro delle truppe alleate che si è consumato in questa metà di agosto, ci addolorano grandemente ma nello stesso tempo ci incoraggiano a pregare ed agire in favore del popolo afghano. Siamo consapevoli della sofferenza che il popolo afghano sta subendo che va ad aggiungersi ad anni di privazioni, violenze, illusioni perpetrate e promesse non mantenute. Allo stesso modo siamo coscienti della prova e della persecuzione che anche i cristiani stanno affrontando lì in questi drammatici momenti.
I recenti accadimenti sono percepiti da milioni di Afghani, dentro e fuori il paese, come un tradimento inaspettato e lacerante. Per questa ragione essi rappresentano certamente una crisi dei paesi occidentali che negli ultimi vent’anni - con la missione ISAF - si sono audacemente presi il carico della storia dell’Afghanistan, e ora, in qualche modo, l’hanno frettolosamente liquidata con conseguenze enormi sull’intera regione e sulle relazioni internazionali.
Le scelte USA dell'ultimo periodo, in particolare, hanno impresso una grave accelerazione riguardo il ritiro, le sue modalità di esecuzione e le conseguenze che sta provocando. Se con l'amministrazione Trump gli Stati Uniti sono scesi a compromessi con i Talebani (rilascio di terroristi, disimpegno repentino), con quella Biden quel ritiro è stato eseguito ponendo frettolosamente come termine il ventennale dell’11 Settembre dentro una logica di opportunità politica.
Tale responsabilità sui fatti di Kabul, va però altresì condivisa con tutti i paesi NATO, inclusa l’Italia, con gli altri governi coinvolti in ISAF e, in una certa misura, con tutto l’Occidente.
Per queste ragioni, troviamo assolutamente doveroso che i governi e i popoli occidentali, a partire da quelli NATO e includendo l’Italia, facciano tutto quanto in loro potere per alleviare la crisi umanitaria del popolo afghano e al contempo si dispongano responsabilmente ad accogliere e riconoscere con celerità i rifugiati afghani, tanto quelli già presenti in Europa e in America, quanto quelli che arriveranno e a cui andrà garantito un percorso trasparente e celere di asilo.
Di fronte al fallimento umano dei “potenti” della terra, ci rivolgiamo in preghiera al Dio uno e trino, il solo che può veramente prendersi cura di tali sofferenze, secondo il Suo meraviglioso disegno di Redenzione.
Come consiglio esecutivo federale dell’AEI abbiamo preso contatto con l’Alleanza Evangelica dell’Asia e con agenzie ed opere evangeliche attive in Afghanistan per poter supportare concretamente la chiesa e il popolo afghano. Coloro che volessero fare un dono, possono utilizzare questo conto corrente:
Causale: PRO - AFGHANISTAN
Banca: UFFICIO PPTT DISTRETTO ROMA
Agenzia: POSTE CENTRO, Roma
IBAN: IT64N0760103200000046728002
SWIFT CODE: BPPIITRRXXX
Intestato: ALLEANZA EVANGELICA ITALIANA
Cercando di contemplare le categorie bibliche di fratellanza in Cristo, amore per il prossimo, denuncia dell’ingiustizia, responsabilità sociale e proclamazione del Vangelo, abbiamo provato a tracciare alcuni soggetti di preghiera che possono rivelarsi utili per il popolo di Dio.
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Preghiamo per i nati di nuovo in Afghanistan e nei paesi del Centro Asia: che lo Spirito Santo li guidi, conforti, protegga ed equipaggi per la testimonianza del Vangelo nelle loro comunità;
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Preghiamo affinché tanti afghani, delusi dagli uomini e dai governi, trovino in Cristo salvezza e rifugio in questo momento difficile;
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Preghiamo per le missioni evangeliche presenti in Afghanistan, affinché siano preservate e che vedano frutti spirituali inaspettati in questa stagione di sofferenza;
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Preghiamo affinché Dio preservi la società afghana da ulteriori violenze, atrocità, ingiustizie e prevaricazioni. Preghiamo in particolar modo per donne e bambini che sono i soggetti più deboli e vulnerabili;
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Preghiamo in favore dei volontari presenti nel paese per azioni sanitarie, umanitarie o di cooperazione internazionale. Chiediamo la protezione di Dio anche su costoro;
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Preghiamo affinché dalle ceneri della missione ISAF e delle iniziative ONU, dai vari paesi della comunità internazionale sorga un rinnovato impegno per l’Afghanistan, che, non reiterando gli errori del passato, sia concreto, equilibrato e realmente promuova giustizia, libertà religiosa, sicurezza, incolumità delle persone e pacificazione della società; preghiamo per il consolidamento di istituzioni democratiche e della stessa società civile in Afganistan e in tutta la regione;
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Preghiamo affinché i paesi occidentali – inclusa l’Italia – si prendano compiutamente le proprie responsabilità della situazione creatasi, soprattutto in ordine a iniziative umanitarie e all’accoglienza dei tanti rifugiati afghani già in Occidente e quelli arriveranno; preghiamo per le iniziative evangeliche in queste nazioni - Italia inclusa - che operano con i molti profughi (anche afghani) presenti nelle nostre città.
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Preghiamo perché il Signore intervenga affinché la presa di Kabul non favorisca ulteriori cinici progetti di assoggettamento delle popolazioni nella regione asiatica;
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Preghiamo che i fatti di Kabul di Agosto 2021 spingano i paesi occidentali a rivedere il loro approccio verso le crisi internazionali, rivelatosi spesso inadeguato e inconcludente;
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Preghiamo che i fatti di Kabul spingano il popolo di Dio a un impegno costante e duraturo nei confronti di persecuzioni e ingiustizie. Preghiamo affinché alcuni appuntamenti internazionali dell’Alleanza Evangelica, come il Giorno Internazionale di Preghiera per la Chiesa Perseguitata (IDOP) o la Domenica del Rifugiato possano costituire un impegno importante per le chiese italiane sia per la preghiera sia per l’azione sociale.