Assemblea federale dell’AEI (12 aprile 2003)

L’appuntamento annuale per tutti i soci dell’Alleanza

 Dopo alcuni anni a Frascati, quest’anno l’assemblea annuale dei soci dell’AEI si è tenuta a Roma, il 12 aprile scorso, nella sala evangelica di Via Tiburtina.

            Dopo il benvenuto del presidente, il pastore Roberto Mazzeschi, i soci e gli ospiti presenti sono stati introdotti ai lavori con un illuminante e stimolante intervento sulla vocazione dell’Alleanza e sulla sua stretta aderenza alla visione biblica dell’unità.

            Quest’anno, la meditazione biblica è stata affidata al segretario generale dell’EEA (Alleanza evangelica europea), il dott. Gordon Showell-Rogers, che, dopo aver portato i saluti delle altre Alleanze europee e aver comunicato la nascita dell’Alleanza russa [vedi art. a p. 5], attraverso i testi di Genesi 12:1-3 e Giovanni 10:14-18, ha parlato della natura globale della fede cristiana. “Il Cristianesimo non è una fede locale per una sola cultura, area geografica, o lingua, ma è un movimento biblico globale”, ha affermato Showell-Rogers. La chiesa descritta nel libro degli Atti aveva ben presente sia le implicazioni della promessa fatta da Dio ad Abramo (Genesi 12) sia quella di Gesù riguardo ad “altre pecore che avrebbero ascoltato la sua voce”. Per essa, quindi, la diffusione del Vangelo in culture e Paesi diversi, non fu una sorpresa, bensì la normale conseguenza della natura stessa della fede cristiana. Il fratello Gordon ha poi ricordato che questa natura globale del Cristianesimo è strettamente connessa con l’unità organica della fede cristiana (Galati 3:28-29). Essa non è né piatta né massificante, ma la sua ricchezza si esprime meglio attraverso la diversità esistente all’interno del popolo di Dio.

            Il fratello Gordon, attraverso un breve ma incisivo excursus storico, ha poi ricordato in che modo gli evangelici, fin dal 1800, abbiano lavorato insieme per creare strutture che potessero manifestare in modo più visibile e concreto tale unità. In particolare, ha ricordato tre aspetti di quest’unità in azione: la Settimana mondiale di preghiera, l’azione sociale, e l’interesse per la libertà religiosa. Aspetti, questi, che sono ancor oggi la “punta di diamante” della vocazione e dell’azione delle Alleanze europee.

 Dopo la ratifica e il benvenuto ai nuovi membri, il past. Mazzeschi ha presentato la sua relazione sullo stato e sulle attività dell’AEI nel corso del 2002. I tre punti salienti della sua relazione – il valore dell’identità, il valore della visibilità e il valore dell’unità  – avevano come obiettivo la chiarificazione degli scopi dell’AEI e la plausibilità biblica della testimonianza che l’AEI desidera dare. Il presidente ha registrato ancora molte reticenze e incomprensioni da parte di diverse chiese verso l’AEI, ma poiché il progetto è buono, c’è la fiducia che, attraverso iniziative credibili e il mantenimento e la maggiore diffusione di quelle attuali, l’AEI possa superare tali reticenze e guadagnare sempre più consensi.

            L’assemblea ha poi ascoltato le relazioni dei Distretti, attraverso le quali si sono constatate le diverse velocità con le quali viaggia attualmente l’AEI. I Distretti (quelli del Nord), che hanno assimilato maggiormente la visione dell’AEI, sono in grado di esprimerla con iniziative e nuove adesioni da parte di altri credenti. I Distretti dove tale visione non è stata del tutto assimilata, registrano carenze di iniziative e di adesioni.

            Quest’anno, poi, scadeva il mandato del CD. L’assemblea è quindi passata al rinnovo delle cariche, e ha rieletto Roberto Mazzeschi come presidente, nominato Leonardo De Chirico come vice-presidente (il quale, accettando questo incarico, ha poi lasciato il compito di coordinatore del Distretto Centro-nord a Gianfranco Piccirillo), e Gian Piero Marussich come segretario generale.

            L’assemblea, per bocca del suo presidente, ha voluto infine ringraziare Antonino Ramirez (segretario uscente), per il servizio competente e prezioso che, in tanti anni, non ha mai fatto mancare in favore dell’AEI.

            In conclusione, sebbene l’AEI registri ancora uno stato di “convalescenza” e rifletta il clima spirituale esistente a livello generale, le prospettive rimangono abbastanza stabili.

            L’anno scorso si è parlato di “piccoli atti” (nei confronti della RAI), di “piccole tradizioni” (Settimana mondiale di preghiera, Domenica della memoria, Giornata internazionale di preghiera per la chiesa perseguitata), e di “piccole iniziative” (presentazione di libri). Noi crediamo che, rispetto alle grandi iniziative che lasciano il tempo che trovano, valorizzare queste apparentemente “piccole” attività è prioritario. Se fossero maggiormente “metabolizzate”, anzitutto dai soci stessi e poi nelle loro chiese, sarebbe già un bel passo in avanti!

n.c.