Benedizioni come “clave”. Si rispetti il principio di laicità

Una presa di posizione dell’Alleanza Evangelica Italiana sui recenti accadimenti in Romagna

Roma (AEI), 23 marzo 2023 – In un comune del riminese, Pennabilli, ieri il sindaco ha disposto un’ordinanza per obbligare il dirigente scolastico del locale Istituto Comprensivo di consentire ai sacerdoti cattolici di benedire tutte le aule delle scuole del territorio comunale, e ciò “anche durante l’orario dedicato allo svolgimento delle attività didattiche”.

Nella medesima ordinanza il sindaco usa strumentalmente il diritto di potersi avvalere dell’insegnamento della Religione Cattolica, per giustificare “benedizioni” officiate da sacerdoti cattolici, che non costituiscono per nulla insegnamento, e per giunta eseguendole durante qualsiasi attività didattica in corso. Utilizzando benedizioni pasquali come “clave” da imporre a tutti gli studenti, si svilisce il principio di laicità dello stato, si mortifica il ruolo della famiglia in tema di formazione dei figli, si disattende il principio dell’autonomia scolastica, anche essa costituzionalmente garantita.

Per queste ragioni L’Alleanza Evangelica Italiana:

Fa presente che la Costituzione, il Concordato, le Intese, le leggi sono unanimemente concordi nel sostenere che in orario scolastico non si organizzano messe, preghiere, benedizioni, riti cultuali e visite pastorali (T.U. L.16/4/1994 n.297, artt.309-311; L. 22 novembre 1988, nn. 516, 517) e che molte sentenze di numerosi tribunali amministrativi hanno ribadito la medesima conclusione (sentenza TAR Emilia-Romagna n.250/1993; sentenza TAR Veneto 20/12/1999 n.2478; Sentenza della Corte Costituzionale n.203/1989 ecc.)

Precisa che anche la sentenza 27/03/2017 n° 1388 del Consiglio di Stato, seppur ha consentito benedizioni in scuole pubbliche, le ha comunque limitate ad orari extrascolastici e prevedendo che gli alunni fossero accompagnati dai propri familiari. Per cui ogni previsione che ometta tali condizioni, come nel caso dell’ordinanza del sindaco di Pennabilli, resta completamente illegittima;

Esprime piena solidarietà al dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo che aveva correttamente applicato il principio di laicità evitando di svolgere il rito delle benedizioni pasquali all’interno degli edifici scolastici durante l’orario dedicato alle attività didattiche;

Ricorda che la libertà religiosa costituisce la madre di tutte le altre libertà e che negarla significa aprire spazi nella direzione di derive con conseguenze pericolose e imprevedibili;

invita tutte le autorità Istituzionali Pubbliche, scolastiche e non, a far rispettare il principio della laicità dello Stato in tutte le sedi che appartengono alla giurisdizione statale;

Fa appello a tutte quelle componenti della società, che ritengono la questione della libertà religiosa e della laicità dello Stato cruciali per la vita civile, ad attivarsi energicamente e con sollecitudine per promuovere la riflessione su questo tema a tutto campo. Dichiara anche la piena disponibilità a confrontarsi e dialogare con le stesse con serenità e chiarezza avendo come fine la promozione di valori che concernono tutti i cittadini.