Ricordare la storia del popolo di Dio è biblico!

Verso la Domenica della memoria (31 ottobre 2021)

Roma (AEI), 30 ottobre 2021 – Di fronte alle tradizioni c’è sempre una certa rigidità evangelica. Ma non tutte le tradizioni sono da rigettare, soprattutto quando queste, in sottomissione alla Parola di Dio, sono da essa richieste e sollecitate per svolgere un compito profetico. Pensiamo alla celebrazione della Cena del Signore: comandata da Cristo stesso e tramandata per mezzo degli Apostoli è giunta fino a noi per ricordare il sacrificio di Cristo fino al suo ritorno e farlo attraverso un segno visibile. Gesù ci invita a ricordare la storia di Dio che passa e converge tutta in quel momento cruciale che fu la sua morte sulla croce: il nuovo patto nel suo sangue. Questo gesto di Cristo rimanda ad un gesto di memoria molto più antico, quando Dio stesso pose un arco nella nuvola a ricordo del “patto perpetuo fra Dio e ogni essere vivente di qualunque specie che è sulla terra” (Gen 9,12-17). In entrambi questi atti di ricordo ciò che viene esaltato non è la materia prima, il creato o le gesta umane, ma la potenza e l’opera meravigliosa di Dio nella storia dell’Universo.

È questo lo spirito e alla luce di questi due gesti di memoria, che in tutta la Scrittura la memoria della storia del popolo di Dio ha un compito essenziale, uno scopo profetico ed educativo anche accompagnato da segni visibili, spesso sotto forma di canti e racconti.

Quando Dio provvide un montone ad Abraamo, egli diede il nome di Iavè-Irèal luogo nel quale avrebbe dovuto sacrificare Isacco: “Dio vede e provvede” (Gen 22). Quando Dio liberò il popolo d’Israele dalla schiavitù d’Egitto, Mosè e i figli d’Israele composero e cantarono un canto che esalta il Signore “sommamente glorioso” (Es 15). Quando Dio rese fertile Anna donando al suo popolo un profeta, lei ricordò la potenza del Signore con un canto (1Sam 2); quando Dio ricondusse gli esuli verso Gerusalemme, il salmista accompagnò quel periodo con un canto di pentimento e di speranza (Sal 106). Quando Dio realizzò la sua promessa in Cristo, Maria proferì un canto di lode e Simeone benedisse Dio con parole meravigliose (Lc 2,27-35). Quanti esempi simili a questi troviamo nella Scrittura? Perciò non dovremmo temere di dedicare una domenica durante l’anno alla memoria del popolo di Dio, per esaltare la Sua salvezza e le Sue azioni potenti nella storia per mezzo di opere, uomini e donne comuni come noi. Il Signore ci invita a farlo!

La Domenica della memoria si svolge il 31 ottobre come data simbolica. In quel giorno, infatti, nel lontano 1517 - mentre il mondo cattolico si preparava a celebrare gli uomini, vivi e morti, alla vigilia di Ognissanti - Lutero affiggeva le 95 tesi perché desiderava innalzare e celebrare Dio e la sua Parola, la fiamma inestinguibile. E oggi mentre il mondo secolare si prepara a festeggiare la morte e l’oscurità di Halloween, noi ricordiamo la vita e la luce di Cristo. È quella fiamma e quella luce che l’Alleanza Evangelica Italiana ci incoraggia a commemorare con la Domenica della Memoria, ricordando sì coloro che ci hanno preceduto e il nostro passato, ma con lo sguardo sempre rivolto a Cristo e proteso in avanti. Celebriamo Dio che dirige in ogni tempo, passato, presente e futuro, la storia del Suo popolo, di ogni uomo e di ogni donna per condurre a compimento il suo piano di salvezza e tenere fede al suo patto eterno inaugurato, confermato e attuato in Cristo ancora oggi. (LS)

Il materiale per la Domenica della memoria 2021 può essere trovato qui.Ideaitalia sarà lieta di ospitare brevi relazioni relative ad eventi connessi alla Domenica della memoria.