La sfida del Covid-19 (III): quali tendenze presidiare e come pregare?

Tra formazione, discepolato e visione

Roma (AEI), 1 marzo 2021 - Nel mezzo di una crisi globale, la chiesa evangelica si interroga sugli aspetti che possono presentare una minaccia o un rischio per la testimonianza che il popolo evangelico deve presidiare con discernimento, affrontare con saggezza e vivere in uno spirito di preghiera. Anche questi gli interrogativi posti durante la tavola rotonda digitale organizzata dall’Alleanza Evangelica Italiana.

Tre i temi emersi dal confronto: formazione, discepolato e visione. Rino Sciaraffa (Chiesa Apostolica) e Giovanni Donato (Comitato italiano del Movimento di Losanna) hanno sottolineato come le restrizioni abbiamo certamente incoraggiato la chiesa ad utilizzare strumenti comunicativi nuovi e per molti aspetti ancora inesplorati. È necessario però superare la modalità dell’improvvisazione per essere formati in modo consapevole affinché gli strumenti digitali e social, che Dio mette oggi al servizio della chiesa siano utilizzati con saggezza biblica, affinché il messaggio dell’evangelo sia comunicato con efficacia. Giovanni Caito (Chiesa Bethel di Bari) ha evidenziato il rischio di dimenticare coloro che sono ai margini di questa “carovana digitale”. Emerge un bisogno di discepolato digitale, soprattutto prendendosi cura dei più piccoli e dei più anziani, creando per loro opportunità di incontro, crescita e ascolto.

I provvedimenti improvvisi che hanno interrotto la consueta programmazione della chiesa rischiano di impostare la vita delle comunità su una modalità emergenziale. È importante invece che la chiesa abbia una visione guidata da Dio per il proprio futuro e cammini sulla base di questa, formando nuovi leader e incoraggiando tutti i talenti al servizio della testimonianza (Daniele Scarallo, Chiese Elim in Italia). L’incertezza del futuro deve spingere la chiesa a vegliare ed equipaggiare i credenti con una sana formazione biblica che li aiuti a stare saldi nella fede in mezzo alle difficoltà. È importante che tutti siano formati, non solo coloro che aspirano a posizioni di leadership, perché la chiesa deve vivere la sua missione in ogni luogo possibile in famiglia, a scuola, in ospedale, in ufficio (Chiara Lamberti, Chiesa Evangelica Breccia di Roma).

In chiusura si è ricordato l’impegno costante dell’Alleanza Evangelica Italiana per la libertà religiosa, presidiando affinché la libertà di culto pubblico, in questo momento storico, sia riconosciuta e garantita, non come un’attività accessoria, ma come la necessità primaria della persona perché essa ha a che fare con la dignità umana quale creatura al cospetto del Dio che adora. (LS)