V-Day: cittadinanza cristiana responsabile

Vaccinarsi consapevolmente

Roma (AEI), 27 dicembre 2020 – Pubblichiamo il seguente comunicato che è frutto della cooperazione tra il Consiglio esecutivo federale dell'Alleanza Evangelica Italiana e il Progetto AMICO, Associazione Medici Italiani Cristiani e degli Odontoiatri. Gli estensori materiali sono il prof. Giuseppe Rizza e la dott.ssa Giulia Dallagiacoma.

Sono disponibili le prime dosi del vaccino contro il Sars-CoV-2. Frutto di un’imponente convergenza tra ricercatori, aziende e istituzioni di diverse nazioni, il vaccino della Pfizer – non l’unico, ma uno fra quelli che ha superato tutte le fasi della sperimentazione - già arrivato in Italia sarà la via di uscita più prossima dalla pandemia. Si tratta di uno dei diversi vaccini che dopo aver superato la fase III della sperimentazione, ed avendo quindi superato tutti i test che ne hanno valutato il profilo di efficacia e sicurezza, è pronto per la distribuzione. Ma cambierà l’atteggiamento degli italiani nei confronti dei vaccini? Cosa pensare come cristiani riguardo al vaccino e al suo uso? Quale deve essere l’orientamento morale che ci guida in un ambito così delicato? Prima di cercare una risposta, alcune premesse.

Gli scienziati ci ricordano che la trasmissione di un virus è descritta da un parametro numerico, denominato “indice di trasmissione” e indicato con "Rt”: questo rappresenta l’indice di riproduzione calcolato nel tempo (fonte ISS).

Un virus continuerà a diffondersi nella popolazione suscettibile fino a quando l’indice “Rt” non scenderà stabilmente al di sotto del valore 1, permettendo di contenere l’epidemia. Questo accade quando la popolazione suscettibile al virus diminuisce, grazie al raggiungimento della cosiddetta “immunità di gregge”, e il numero di nuovi casi inizia a diminuire fino a raggiungere quasi lo zero.

L'immunità di gregge può essere raggiunta in due modi: naturalmente o artificialmente. L’immunità è “naturale” quando la maggior parte di una popolazione è stata contagiata dal virus ed ha sviluppato gli anticorpi, rimanendo quindi immune all’infezione nel corso del tempo. Nel caso di un virus come il SARS-CoV-2, questo comporterebbe un numero di decessi e di ricoveri in terapia intensiva e sub-intensiva decisamente troppo elevato, e non è dunque un’opzione praticabile. L’immunità “artificiale” si ottiene invece con lo sviluppo e l’uso di un vaccino, uno strumento molto utile che stimola la produzione di anticorpi specifici, necessari per prevenire future infezioni della malattia per cui viene utilizzato.Il vaccino rappresenta dunque oggi la scelta più razionale e compassionevole. Solo un’ampia adesione alla campagna di vaccinazione, almeno del 70% della popolazione, può portare al raggiungimento dell’immunità di gregge per SARS-CoV-2. Escludendo modalità coercitive e poco rispettose della libertà del singolo, tale opzione presuppone però un alto livello di consenso generale nell’accettare il vaccino. Ma, ascoltando già le prime reazioni, l’ampio consenso non va dato per scontato.

L’opzione No-Vax è, infatti, un trend culturale in crescita che da tempo ha iniziato a creare qualche preoccupazione in termini di Salute Pubblica. Alla base dell’ostilità ai vaccini ci sono a volte presunti motivi di sicurezza o efficacia, altre volte pregiudizi religiosi o ideologici.

Si tratta comunque di un movimento che gode di una visibilità amplificata nei social media. Il tutto diventa ancora più preoccupante quando il movimento si intreccia con una serie di teorie cospirative e con alcuni cluster di atteggiamenti anti-scientifici: l’idea secondo cui i vaccini porterebbero all'impianto di microchip in tutti, o la paura che il vaccino anti SARS-CoV-2 non sia altro che un modo per eliminare scientemente milioni di persone in tutto il mondo, e così via. Tutte teorie che, se analizzate in maniera critica e razionale, si dimostrano del tutto infondate.

In una prospettiva biblica e teologica, la ricerca dell'effetto gregge è un’espressione – nella sfera medica e biologica - del grande comandamento “ama il prossimo tuo come te stesso” (Marco 12:31). Vaccinarsi ci protegge direttamente ("ama te stesso") e inoltre protegge le persone più deboli e sensibili della comunità ("ama il tuo prossimo").

Senza cedere alle lusinghe idolatriche di certi atteggiamenti contemporanei che vedono nello sviluppo della tecnologia e della medicina l’unica forma di “salvezza”, come cristiani siamo grati dei progressi della scienza e siamo altresì convinti della legittimità morale delle cure mediche. Facciamo nostra la visione del mondo che pone l’uomo al centro della creazione, quale custode responsabile. E in tal senso lottare contro la sofferenza, le malattie e i virus fa parte del nostro mandato. Amare il prossimo, fare del bene, è sempre stata la conseguenza inevitabile dell’amare Dio.