L'Europa deve ancora decidere cosa fare da grande

Oggi viene firmato il Trattato costituzionale dell’Unione Europea. Per molti aspetti, si tratta di un passaggio importante nel cammino dell’integrazione del nostro continente. Negli ultimi cinquanta anni, l’Europa ha garantito la pace, la libertà del commercio e gli scambi culturali. Da qualche anno, l’euro ha unito ancor più i cittadini europei. Col Trattato, si vorrebbe fare un passo ulteriore anche se non è ancora chiaro dove si voglia andare.

I valori della libertà, cari a tutti gli evangelici, sono parte integrante del Trattato, anche se destano preoccupazione i venti di laicismo anti-religioso che spirano nel continente. L’architettura istituzionale dell’Europa è ancora un rebus e non si capisce quale sia il modello di riferimento. Il dialogo tra le istituzioni europee e le componenti religiose è previsto, ma deve ancora stabilizzarsi.

L’Unione si è allargata ufficialmente, ma restano molti passi da compiere per una vera integrazione.

Insomma, si firma il Trattato, ma l’Europa ha ancora molti passi davanti a sé. E’ bene che la consapevolezza dei cittadini cresca ed è auspicabile che nei prossimi due anni vi siano molte occasioni di discussione e di approfondimento. L’Alleanza Evangelica Italiana, dopo aver redatto un contributo evangelico ai lavori della Convenzione nel 2003, si farà promotrice di questa riflessione allargata affinché i cittadini siano coinvolti nei processi decisionali.

In più, l’Alleanza Evangelica Europea, che raggruppa dieci milioni di evangelici europei, ha nominato una Commissione che stilerà un rapporto sul Trattato e che darà altri elementi utili per una valutazione seria. Gli evangelici non vogliono subire passivamente gli eventi, ma aspirano ad abitare la città terrena desiderando il bene di tutti, secondo quanto comanda l’evangelo, e prodigandosi per la libertà di espressione e di testimonianza.

Past. Roberto Mazzeschi
Presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana