Luci e ombre del Rapporto dell’ONU sulla libertà di religione

Le reazioni dell’Alleanza Evangelica Mondiale

Roma (AEI), 5 marzo 2020 – L’Alleanza Evangelica Mondiale (WEA) ha preso in esame il nuovo Rapporto speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di religione e di credi recentemente pubblicato e presentato al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite (HRC delle Nazioni Unite) e lo ha lodato per alcuni aspetti. Nonostante ciò la WEA ha sollevato alcune preoccupazioni riguardanti le parti del Rapporto che si occupano di obiezione di coscienza nel contesto dell'aborto. Nel Rapporto infatti si legge che le persone religiose, sostenendo politiche e normative che limitano l'aborto, provocano danni. Inoltre, il Rapporto mette in discussione il diritto all'obiezione di coscienza da parte dei fornitori di servizi sanitari e delle istituzioni che non vogliono eseguire questa pratica.

La WEA, insieme ad altre associazioni, ha dichiarato che il pieno riconoscimento della libertà religiosa, così come molti altri diritti umani fondamentali, dovrebbe includere il riconoscimento del diritto di proteggere la vita nel grembo materno e che nessuno dovrebbe essere costretto a scegliere tra l’esercitare la professione medica e seguire le proprie convinzioni personali. Efraim Tendero, Segretario generale della WEA, ha dichiarato di apprezzare l'importante lavoro delle Nazioni Unite sulla libertà religiosa; tuttavia ritiene che  la giustizia richieda leggi che proteggano la vita dei bambini non ancora nati e si è impegnato a continuare ad usare la voce dell’Alleanza Evangelica Mondiale alle Nazioni Unite per parlare a nome dei senza voce. (CL)