È morto Billy Graham (1918-2018), l’evangelico più conosciuto del Novecento

Ha incarnato l’anima dell’evangelicalismo contemporaneo

Roma (AEI), 21 febbraio 2018 – Billy Graham (1918-2018) è andato col Signore. Tra pochi mesi avrebbe compiuto 100 anni. Forse è stato l'evangelico più conosciuto ed influente del XX secolo. Evangelista instancabile, catalizzatore di risorse ed iniziative, punto di riferimento di almeno tre generazioni di evangelici nel secondo dopo guerra, è stato al centro della risorgenza del mondo evangelicale nord-americano e poi globale dopo la Seconda Guerra mondiale.

Famosi i suoi raduni evangelistici nelle principali città del mondo, dove il suo messaggio evangelico semplice e chiaro ha richiamato milioni di persone a fare i conti con le affermazioni e con l’opera di Gesù Cristo. Il suo libro Pace con Dio (1953) è stato distribuito in milioni di copie aiutando molti a trovare la fede. Si calcola che abbia predicato davanti a 210 milioni di persone in 185 Paesi del mondo e che quasi 3 milioni di persone abbiano risposto all’appello alla conversione per la salvezza in Gesù Cristo.
 
La sua fama lo porta ad incontrare i potenti del mondo, diventando una sorta di cappellano ufficioso di tutti i presidenti americani da Dwight Eisenhower a Bill Clinton. Non sempre ha esercitato il dovuto discernimento nei confronti del cattolicesimo romano, ragione per cui, ad esempio, non ha mai organizzato una campagna evangelistica in Italia, vista la contrarietà degli evangelici italiani ad avere collaboratori cattolici nell’evangelizzazione.

Il suo carattere, la sua capacità di predicare forti messaggi biblici cristocentrici che raggiungono simultaneamente diversi tipi di uditori e la sua abilità nell’usare le moderne tecniche di comunicazione, l’hanno reso una delle figure religiose meglio conosciute del XX secolo. È stato il primo cristiano, orientale od occidentale che sia, a predicare in pubblico dietro alla cortina di ferro dopo la Seconda Guerra Mondiale, culminando nelle riunioni di massa a Budapest (1989) e Mosca (1992), accompagnate da inviti senza precedenti a Pyongyang nella Corea del Nord (1992) e Pechino (1993). La sua reputazione e ministero rimane immacolata e libera da scandali finanziari e sessuali che pregiudicano le carriere di prominenti altri evangelisti a lui contemporanei come Jim Bakker e Jimmy Swaggart. Suo figlio, Franklin Graham, nel 2000, diventa presidente dell’Associazione e che ne continua l’opera.

Importante è stato anche il suo contributo all’evangelismo mondiale. Nel 1966 organizza il Congresso di Berlino sull’evangelizzazione che prepara la strada al sodalizio con John Stott (1921-2011) col quale animerà il Congresso di Losanna per l’evangelizzazione del mondo (1974) e poi il Congresso di Manila (1989). Dagli anni settanta raduna regolarmente migliaia di evangelisti da tutto il mondo per incoraggiarli nell’opera di diffusione dell’evangelo. Billy Graham ha incarnato l’anima attivista, evangelizzatrice, moralmente integra e teologicamente conservatrice, dell’evangelicalismo contemporaneo. Il suo messaggio semplice, per alcuni troppo incentrato sulla decisione personale e poco attento ad altre dimensioni della vita, ha segnato l’evangelizzazione praticata dagli evangelici dagli Anni Cinquanta sino ad oggi.