Cristiani perseguitati in Sudan

Presentato il Rapporto 2016 sulle violazioni dei diritti umani in Sudan

Una situazione sconvolgente: decine di edifici religiosi distrutti, persone incarcerate, comunità evangeliche e famiglie sconvolte. Ad essere colpite soprattutto le chiese evangeliche. Questo è il quadro desolante che emerge dal Rapporto 2016 sulle violazioni dei diritti umani presentato oggi al Senato a cura dell'associazione Italians for Darfur. Alla presenza del sen. Roberto Cociancich, i contenuti del Rapporto sono stati illustrati da Antonella Napoli, Beppe Giulietti (FNSI) e Leonardo De Chirico (Alleanza Evangelica Italiana), oltre ad essere corroborati dalla toccante testimonianza di Niemat Ahmadi, attivista sudanese sopravvissuta alle stragi in Darfur degli anni scorsi.

Nella zona grigia tra la costituzione formale (che garantisce la libertà religiosa) e quella materiale (che la nega in nome della legge islamica), numerose violazioni alla libertà religiosa sono perpetrate nei confronti delle minoranze cristiane. Il Sudan è all'ottava posizione della triste classifica della World Watch List, la lista dei Paesi che violano la libertà religiosa. Nel suo intervento, De Chirico ha ricordato come gli evangelici siano particolarmente colpiti dai regimi totalitari perché per loro la fede non è un'identità acquisita passivamente: è una scelta di vita che li porta a essere cristiani "pubblici", quindi esposti alla repressione. Le forme della persecuzione vanno dall'incendio di locali di culti, all'intimidazione nei confronti dei pastori, all'arresto di fedeli raccolti in riunioni di culto. De Chirico ha ricordato il ruolo dell'Alleanza nella vicenda di Meriam, la giovane donna sudanese liberata, e l'impegno nella preghiera per la chiesa perseguitata. Ha anche invitato il Governo italiano a farsi portavoce di chi non ha voce e a tenere alta l'attenzione sulla necessità che la libertà religiosa, madre di ogni libertà, sia riconosciuta e promossa ovunque.

Roma, 25 febbraio 2016