Patto Educativo Globale (I): cosa bolle in pentola

Un’iniziativa del cattolicesimo con un’ambizione globale

Roma (AEI), 19 ottobre 2021 – Il 12 settembre 2019 Papa Francesco ha lanciato l’iniziativa dal nome Education Global Compact, in italiano Patto Educativo Globale, il quale, secondo le sue parole ha lo scopo di “generare un cambiamento su scala planetaria, affinché l’educazione sia creatrice di fraternità, pace e giustizia”. Si tratta di un invito a “unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna” e per “custodire la nostra casa comune”1. L’invito è stato rivolto a tutti i soggetti coinvolti nell’educazione: genitori, educatori, insegnanti, leader religiosi mondiali e a tutti i livelli, famiglia, scuola, università, confessioni religiose, organizzazioni, istituzioni e governi.

La pandemia ha impedito la realizzazione dell’evento mondiale che Bergoglio avrebbe voluto per raccogliere tutti a Roma nel maggio 2020; ma questo progetto di Nuovo Umanesimo universale è proseguito comunque in forme diffuse e locali, utilizzando anche tutti i mezzi digitali oggi a disposizione, cominciando a costruire questa alleanza educativa con i soggetti più variegati. Si sono tenute conferenze e convegni rivolti a insegnanti, educatori, dirigenti; conversazioni con rappresentanti delle religioni mondiali; progetti di collaborazione con le istituzioni e le università, le quali saranno coinvolte in progetti di rete, collaborazione e ricerca nei cinque ambiti in cui si articola il Patto Educativo Globale: dignità e diritti umani; fraternità e cooperazione; tecnologie ed ecologia integrale; pace e cittadinanza; culture e religioni. Essi avranno come capofila cinque università cattoliche (due delle quali italiane) e la LUMSA in connessione con il Comitato per il Patto Educativo Globale a coordinamento e monitoraggio delle attività.

In questa cornice si sono svolti due importanti eventi che hanno visto la partecipazione dei rappresentanti delle religioni mondiali:

  • il 4 ottobre si è tenuto l’incontro dal titolo “Fede e scienza: verso COP26”, promosso dalle Ambasciate di Gran Bretagna e di Italia presso la Santa Sede insieme alla Santa Sede, che per l’occasione ha firmato un Appello Congiunto consegnato a dell’On. Alok Kumar Sharma, Presidente designato della COP26, e dell’On. Luigi Di Maio, e rivolto a tutti i rappresentanti delle nazioni che saranno a Glasgow da 31ottobre al 12 novembre;

  • il 5 ottobre, in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti (UNESCO), si è svolto l’evento dal titolo «Religioni ed educazione: verso il Patto educativo globale». L’incontro è stato definito “di valenza storica”; “un ulteriore passo di un lungo percorso di dialogo e partecipazione verso l’unità”2 nella prospettiva dell’ecumenismo. L’evento organizzato dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica e ospitato in Vaticano, nella Sala Clementina alla presenza di Papa Francesco, ha accolto i rappresentanti delle principali religioni mondiali per dialogare e rilanciare insieme a loro l’appello per un Patto Educativo Globale. In particolare, in questa occasione è stata firmata una Lettera di saluto agli insegnanti ed educatori, che il papa ha consegnato alla vicedirettrice Generale dell'UNESCO per l’Educazione, Stefania Giannini, chiedendole di fare da tramite presso le istituzioni del pianeta per mettere l’educazione al centro dell’agenda internazionale.

Presente agli appuntamenti anche il Segretario generale dell’Alleanza Evangelica Mondiale, che ha firmato la lettera in questione e che con questo gesto, sembrerebbe impegnarsi a rappresentare le Alleanze Evangeliche di tutto il mondo in questo “cammino di educazione universale”.

Come si legge chiaramente nell’Istrumentum Laboris, all’interno del Vademecum per l’attuazione del Patto non si tratta di un progetto nuovo, piuttosto esso nasce e si inserisce perfettamente nel magistero di papa Bergoglio oltre che nel sistema cattolico, il quale ha posto nei secoli a suo fondamento un profondo ottimismo nella natura umana nel concorrere alla salvezza e la prerogativa della Chiesa Cattolica alla guida del mondo.

“Tale iniziativa non è un’idea nuova ed improvvisa, ma la traduzione concreta di una visione e di un pensiero più volte espressi nei suoi discorsi. Inoltre, questa proposta si colloca nella linea del suo magistero che troviamo chiaramente formulato nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium e nell’enciclica Laudato si’, che attingono agli orientamenti del Concilio e del post Concilio.”3