“La libertà religiosa è a rischio in Finlandia” e non solo

Una dichiarazione dell’Alleanza Evangelica Europea a sostegno di Päivi Räsänen

Roma (AEI), 16 maggio 2021 – A seguito del procedimento penale a carico di Päivi Räsänen, deputato finlandese ed ex-ministro dell’interno, di fede evangelica, l’Alleanza Evangelica Europea ha diramato una dichiarazione sul caso (vedi Ideaitalia N. 15, 3/5/2021). L’accusa a carico della deputata è di aver scritto un libretto sulla sessualità secondo la Bibbia nel 2004 in cui si sostiene la posizione cristiana classica del cristianesimo storico, senza offese e denigrazioni per gli omosessuali, ma mantenendo il punto che, secondo la Bibbia, siamo tutti peccatori e tutti siamo chiamati a guarire le nostre sessualità in senso femminile o maschile, secondo il sesso ricevuto e dentro impegni pattizi di carattere matrimoniale. Poi le viene contestato l’aver twittato nel 2019 il testo di Romani 1 in cui Paolo parla del giudizio di Dio contro ogni empietà e ingiustizia. Ecco il testo della dichiarazione dell’AEE:

L’Alleanza Evangelica Europea (AEE) difende la libertà religiosa, di credo e di espressione per tutte le genti di qualsiasi fede o di nessuna. Questi diritti umani sono pilastri vitali della democrazia. L’AEE è quindi costernata nell’apprendere del caso in Finlandia di una donna che rischia provvedimenti penali e più di due anni di carcere per tre diverse occasioni in cui ha espresso visioni bibliche.

Alla polizia è stato richiesto di investigare su tre episodi di presunto “hate speech”, o più precisamente, per la legge Finlandese “agitazione etnica”. In tutti e tre i casi, è stato concluso che non ci fosse alcun reato di cui rispondere. Nel caso di un opuscolo pubblicato nel 2004, la polizia ha aggiunto che, se si fosse deciso che le opinioni bibliche erano da considerarsi di per sé agitazione etnica, allora sarebbe dovuto diventare un crimine mettere a disposizione la Bibbia. Ovviamente una tale circostanza sarebbe stata ridicola. Qui sono in gioco questioni fondamentali della libertà di religione, di credo e di espressione.

Nonostante le conclusioni della polizia, il pubblico ministero ha deciso di procedere con l'incriminazione dell'individuo al centro di questa situazione; Päivi Räsänen, ex ministro dell'interno della Finlandia.

La legge internazionale sui diritti umani protegge il diritto fondamentale alla libertà di espressione. Secondo l'articolo 10 della Convenzione europea dei diritti umani e l'articolo 19 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, le persone hanno il diritto di esprimere le loro opinioni in pubblico.

Il Piano d'azione di Rabat delle Nazioni Unite ha stabilito alcuni criteri per definire i discorsi d'odio. In tutte e tre gli episodi per i quali è sotto processo, le azioni di Päivi Räsänen non superano la soglia di Rabat per i discorsi di odio. Il contesto, il contenuto e la forma delle parole erano appropriati. Non c’è alcun accenno di intento, probabilità o imminenza di atti d’odio. L’unica cosa che si potrebbe dire è che, in qualità di personaggio pubblico, le parole della signora Räsänen, hanno una certa utenza. Ma non c’è alcun problema nell’avere un’ampia utenza quando i contenuti, la forma ed il contesto sono appropriati.

Il pubblico ministero ha intenzione di ridefinire la legge sui diritti umani? La libertà di espressione dà a tutti il diritto di condividere le proprie opinioni. Il diritto alla libertà di espressione esiste per proteggere legalmente coloro che esprimono opinioni che possono offendere, scioccare o disturbare gli altri.

Pertanto, l'AEE chiede al sistema giudiziario finlandese di sostenere la libertà di espressione e la libertà di religione o di credo. Esortiamo il governo finlandese a rendere chiaro il suo sostegno inequivocabile a queste libertà fondamentali e a rispettare la soglia del Piano d'azione di Rabat per i discorsi di odio.