René Padilla (1932-2021) uno degli architetti del Patto di Losanna

Biblista e missiologo latinoamericano

Roma (AEI), 3 maggio 2021 – Un tributo all’opera di René Padilla (1932-2021), scomparso recentemente, viene dall’Alleanza Evangelica Mondiale (WEA). Ricordandone l’impatto sul movimento evangelicale ben oltre i confini dell’America Latina, la WEA sottolinea in particolare la curatela del Comentario bíblico contemporáneo, uscito nel 2019, a cui hanno partecipato più di cento studiosi latinoamericani evangelici. Padilla è stato coinvolto nelle attività dell’Alleanza per più di 40 anni.

Nato in Ecuador da genitori evangelici, Padilla studiò a Wheaton e poi a Manchester dove conseguì il dottorato in teologia sotto la supervisione del biblista evangelico F.F. Bruce. Sin dalla gioventù fu impegnato principalmente con i Gruppi biblici universitari latinoamericani viaggiando in lungo e in largo il sub-continente, evangelizzando nelle università, animando iniziative culturali e formando giovani studiosi. Si deve principalmente a Padilla la costituzione della Fraternidad Teológica Latinoamericana nel 1969 (la corrispondente della FEET, Fellowship of European Evangelical Theologians nata nel 1976), di case editrici per incoraggiare la pubblicazione di ricerche di teologi latinoamericani e di centri culturali o istituzioni teologiche per la formazione di base. Il suo è stato un lavoro di costruzione di reti evangeliche organiche e collegate alla vita delle chiese: una rete su cui poi è sbocciata la crescita degli evangelici in America Latina. 

In un articolo su Loci Communes (29 aprile 2021), di Padilla è ricordato il contributo verso la definizione della “missione integrale” che poi è scolpita nel paragrafo 5 del Patto di Losanna:

Sebbene la riconciliazione tra persone non si identifichi con la riconciliazione con Dio, né l’azione sociale equivalga all’evangelizzazione o la liberazione politica alla salvezza, sosteniamo tuttavia che l’evangelizzazione e la nostra responsabilità socio-politica siano entrambe parte del nostro impegno cristiano. Entrambe sono espressioni necessarie delle nostre dottrine di Dio e dell’umanità, del nostro amore per il prossimo e della nostra ubbidienza a Gesù Cristo. Il messaggio di salvezza implica anche un messaggio di giudizio su ogni forma di alienazione, di oppressione e di discriminazione e noi non dovremmo temere di denunciare il male e l’ingiustizia ovunque si manifestino. Quando qualcuno riceve Cristo egli nasce di nuovo nell’ambito del suo regno e in questa nuova condizione deve cercare non solo di manifestare, ma anche di diffondere, nel contesto di un mondo malvagio, la giustizia di questo regno. La salvezza che proclamiamo dovrebbe trasformare noi stessi in tutte le nostre responsabilità personali e sociali. La fede senza le opere è morta.

Nell’articolo vengono anche ricordati gli articoli di Padilla pubblicati in italiano e l’importanza di misurarsi con il pensiero di questo missiologo evangelico contemporaneo.