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Sradicare il terrorismo è la risposta alla strage di studenti cristiani in Kenia

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    Archivio articoli vari 2011-2016

Comunicato della Commissione Libertà Religiosa dell’Alleanza Evangelica Mondiale (RLC-WEA)

Condanniamo la vigliacca, insensata e disumana uccisione mirata di studenti cristiani innocenti nel College universitario di Garissa in Kenia perpetrata da criminali mascherati del gruppo terroristico di Al-Shabaab. La violenza non si fermerà qui, e questo attacco rappresenta solo l’ultimo di una serie.

Siamo rimasti senza parole quando abbiamo ricevuto la notizia di omicidi, armati di esplosivi e kalashikov, prendere di mira un campus dove molti giovani Cristiani erano coinvolti in attività di preghiera. Questo profondo dolore dovrebbe ora spingerci a sconfiggere il terrorismo in Africa, in medio Oriente e dappertutto.

“Non possiamo guardare al terrorismo a compartimenti stagni, sia esso in Kenia, o Somalia o Iraq o Siria” ha spiegato Godfrey Yogarajah, direttore della Commissione Libertà Religiosa della WEA. “Al-Shabaab – l’organizzazione che ha rivendicato la spudorata azione in Kenia - così come i gruppi come al-Qaeda, l’ISIS e Boko Haram sono gruppi terroristici transnazionali e sembrano voler cooperare o competere l’un l’atro nel manifestare la loro cattiveria”.

Il Kenya condivide un lungo confine colabrodo (oltre 600 km) con la Somalia e ha a lungo sofferto di instabilità col paese vicino. In Kenya ci sono anche diverse città marine che possono facilitare i movimenti di terroristi dalla Somalia. Al-Shabaab controlla parti meridionali della Somalia, proprio lungo il confine.

Al Shabaab ha impiantato una sorta di filiale in Kenya, Al Hijra, che si insinua tra alcuni musulmani sfruttando l’emarginazione dovuta alla politica filocristiana del presidente Uhuru Kenyatta.

Al-Shabaab dice di vendicarsi per la decisione del Kenya di inviare truppe in Somalia nel 2011 per combattere il gruppo terroristico. Si stima che Al-Shabaab abbia ucciso almeno 400 persone e ferito oltre 1.000 in più di 100 attacchi solo tra il 2011 e il 2014. Lo stesso gruppo terroristico ha anche attaccato il centro commerciale Westgate Mall di Nairobi il 21 settembre 2013, lasciando almeno 68 morti e 175 feriti. Ma l'attacco di questa settimana è stata ancora più brutale.

“È un’ignobile gara quella che si realizza tra i gruppi terroristici nel provocare la distruzione di vite umane al fine di rimanere sui media in un momento in cui ISIS sta causando uno spargimento di sangue senza precedenti. Questa dinamica richiede che la coalizione internazionale che sta fronteggiando l’ISIS in Iraq e Siria dovrebbe allargare la loro missione includendo altri gruppi terroristici come i loro obiettivi - ovviamente, non con attacchi aerei o truppe a terra" Yogarajah ha aggiunto. "I leader mondiali devono unire gli sforzi per sconfiggere il terrorismo cooperando tra loro e trattare la fine del terrorismo in ogni paese come un obiettivo comune”.

Gli Stati Uniti donano milioni di dollari di aiuti militari e finanziari al Kenia per aiutare a combattere il terrorismo e possono dire una parola su come il Kenia debba rispondere alla minaccia di Al-Shabaab. E il Kenia sembra andare nella strada sbagliata. Il Kenia deve essere spinto a cambiare le proprie strategie antiterrorismo, andando oltre il semplice uso della mano pesante.

Il prendere di mira la società civile in modo indiscriminato, la restrizione delle libertà civili, le esecuzioni senza processi, i raid estemporanei in aree a prevalenza musulmana, non solo non aiutano ma possono anche rendere il paese un terreno fertile per la radicalizzazione e il reclutamento per i gruppi terroristici.

“Il modo migliore per destarsi da questa situazione necessita che la comunità internazionale e i leader mondiali si impegnino nella promozione della pace e della stabilità in tutte le regioni devastate dal terrore, ed aiutino i governi a combattere tutti i gruppi terroristici” ha detto Yogarajah aggiungendo ancora che “Come Cristiani crediamo nella potenza della preghiera e ci inginocchiamo per le vittime, i sopravvissuti, i governi e le organizzazioni internazionali che sono sinceramente impegnate nello sforzo di sradicare il terrorismo”.

Roma, 4 aprile 2015

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