Rifugiati, una questione di missione europea
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Mentre nel Mediterraneo centinaia di persone muoiono nel tentativo di attraversare il mare e di raggiungere una speranza di vita, l'Europa stenta a uscire dal modo ristretto di affrontare il problema come se fosse una questione di difesa dei confini soltanto o di organizzazione del soccorso. Su questi temi si è cimentato anche l'incontro annuale della Refugee Highway Patnership (RHP) tenuto a Malaga dal 2 al 5 febbraio. RHP è costituita da una rete di chiese evangeliche e organizzazioni missionarie che operano sotto l'egida dell'Alleanza Evangelica Mondiale (WEA).
Al convegno sono intervenuti 50 rappresentanti di vari paesi europei, tra i quali nove persone dall'Italia (Milano, Roma, Ragusa e Catania) operanti in vari campi dell'assistenza e della missione.
L'esigenza di maggiore coordinamento tra i vari operatori è emersa ed è per questo che il ruolo della commissione migranti dell'Alleanza Evangelica Italiana è strategico in vista del consolidamento dell'opera e dello sviluppo.
L'Europa anche sotto questo profilo rimane spaccata in due. Gli stati che si affacciano sul Mediterraneo hanno il problema di vivere una crisi economica grave e allo stesso tempo di fronteggiare gli aspetti al soccorso ai profughi là dove il problema è assai più drammatico. Al contempo registrano la presenza di associazioni e chiese che non hanno sempre un riconoscimento pubblico e che si autofinanziano con molti limiti. Nel nord Europa tutto sembra più strutturato, le forme di assistenza sono più consolidate e l'influenza a livello anche politico sembra, almeno in alcuni casi, essere già una realtà affermata (Olanda, Belgio, Germania). Come vivere in sinergia europea le sfide dell'opera tra i rifugiati è un punto cruciale dell'agenda futura.
Un importante appuntamento per promuovere la consapevolezza e l'azione è la Domenica del Rifugiato nel mese di giugno. Sponsorizzata dall'Alleanza Evangelica Mondiale, questa giornata è un'occasione preziosa per le chiese per pregare per l'opera tra i profughi e per responsabilizzarsi davanti alle sfide e alle opportunità che essi portano.
Roma, 13 febbraio 2015