L’Alleanza Evangelica Italiana desidera esprimere fraterna solidarietà al fratello Luca De Pero, ex-sacerdote cattolico romano che, dopo un percorso di avvicinamento alla lettura della Bibbia, ha fatto professione di fede in Gesù Cristo come personale Signore e Salvatore e ora frequenta una chiesa evangelica di Cesena. Questo percorso è stato accompagnato dalla frequentazione di credenti evangelici che hanno condiviso la fede apostolica.
L’abbandono della Chiesa di Roma da parte di preti che si convertono all’evangelo ha una lunga storia, da Martin Lutero (1483-1546) a Pietro Martire Vermigli (1499-1562), da Camillo Mapei (1809-1853) ad Alessandro Gavazzi (1809-1899) fino alle testimonianze raccolte nel libro di RICHARD BENNETT - MARTIN BUCKINGHAM, Lontani dal Papa, vicini a Cristo, Grosseto, Ed. Ricchezze di Grazia 1997. Nel 150º anniversario dell’unità d’Italia, è utile ricordare che alcuni evangelici di spicco di quell’epoca furono ex-preti o ex-religiosi cattolici romani passati al servizio dell’evangelo e dell’evangelizzazione del Paese. Il fratello De Pero, quindi, è in buona compagnia sia nella storia della chiesa, sia nella chiesa contemporanea.
La nostra solidarietà è motivata soprattutto dalle parole veementi e violente del vescovo cattolico di San Marino che, nel comunicato ufficiale pubblicato sul sito della diocesi, ha descritto il passaggio di De Pero alla chiesa evangelica come “una posizione eretica quanto ai contenuti e scismatica quanto all’atteggiamento”. Era da almeno una cinquantina di anni, da dopo il Vaticano II, che non si sentivano parole simili nei confronti di chi abbracciasse la fede evangelica. Ci avevano detto che la Chiesa cattolica aveva cambiato atteggiamento nei confronti dei cristiani non cattolici. Gli evangelici, per secoli bollati come eretici, dopo il Vaticano II potevano essere considerati “fratelli separati” se non addirittura “fratelli ritrovati”. Altroché fraternità! Un vescovo di Santa Romana Chiesa riprende il linguaggio dell’eresia e dello scisma e usa parole di fuoco nei confronti di una libera scelta di un credente.
Tutto ciò chiarisce il fatto che la Chiesa romana può cambiare nelle forme senza cambiare nella sostanza. Può cambiare nel linguaggio senza modificare le convinzioni profonde contrarie all’evangelo. L’AEI ha sempre espresso riserve e obiezioni all’ecumenismo “buonista” che predica la ritrovata unità tra i cristiani. La realtà è diversa. Chi abbraccia la fede nell’evangelo, soprattutto in Italia, deve fare i conti con un sistema religioso ostile. Tutto ciò non deve scoraggiare i credenti, tra cui il fratello De Pero. Che si sia lontani dal Papa non importa. L’importante è essere vicini a Cristo!
Roma, 1 settembre 2011