Ideaitalia - Nuova serie, Anno VII · n. 4 · 23 marzo 2023

N.B. L’assemblea federale dell’AEI si terrà il 13 maggio p.v. a Roma presso la chiesa Alfa e Omega, via Giorgio De Chirico 73, Roma con inizio alle ore 10.00. A breve sarà comunicato il programma dettagliato.


Benedizioni come “clave”. Si rispetti il principio di laicità

Una presa di posizione dell’Alleanza Evangelica Italiana sui recenti accadimenti in Romagna

Roma (AEI), 23 marzo 2023 – In un comune del riminese, Pennabilli, ieri il sindaco ha disposto un’ordinanza per obbligare il dirigente scolastico del locale Istituto Comprensivo di consentire ai sacerdoti cattolici di benedire tutte le aule delle scuole del territorio comunale, e ciò “anche durante l’orario dedicato allo svolgimento delle attività didattiche”.

Nella medesima ordinanza il sindaco usa strumentalmente il diritto di potersi avvalere dell’insegnamento della Religione Cattolica, per giustificare “benedizioni” officiate da sacerdoti cattolici, che non costituiscono per nulla insegnamento, e per giunta eseguendole durante qualsiasi attività didattica in corso. Utilizzando benedizioni pasquali come “clave” da imporre a tutti gli studenti, si svilisce il principio di laicità dello stato, si mortifica il ruolo della famiglia in tema di formazione dei figli, si disattende il principio dell’autonomia scolastica, anche essa costituzionalmente garantita.

Per queste ragioni L’Alleanza Evangelica Italiana:

Fa presente che la Costituzione, il Concordato, le Intese, le leggi sono unanimemente concordi nel sostenere che in orario scolastico non si organizzano messe, preghiere, benedizioni, riti cultuali e visite pastorali (T.U. L.16/4/1994 n.297, artt.309-311; L. 22 novembre 1988, nn. 516, 517) e che molte sentenze di numerosi tribunali amministrativi hanno ribadito la medesima conclusione (sentenza TAR Emilia-Romagna n.250/1993; sentenza TAR Veneto 20/12/1999 n.2478; Sentenza della Corte Costituzionale n.203/1989 ecc.)

Precisa che anche la sentenza 27/03/2017 n° 1388 del Consiglio di Stato, seppur ha consentito benedizioni in scuole pubbliche, le ha comunque limitate ad orari extrascolastici e prevedendo che gli alunni fossero accompagnati dai propri familiari. Per cui ogni previsione che ometta tali condizioni, come nel caso dell’ordinanza del sindaco di Pennabilli, resta completamente illegittima;

Esprime piena solidarietà al dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo che aveva correttamente applicato il principio di laicità evitando di svolgere il rito delle benedizioni pasquali all’interno degli edifici scolastici durante l’orario dedicato alle attività didattiche;

Ricorda che la libertà religiosa costituisce la madre di tutte le altre libertà e che negarla significa aprire spazi nella direzione di derive con conseguenze pericolose e imprevedibili;

invita tutte le autorità Istituzionali Pubbliche, scolastiche e non, a far rispettare il principio della laicità dello Stato in tutte le sedi che appartengono alla giurisdizione statale;

Fa appello a tutte quelle componenti della società, che ritengono la questione della libertà religiosa e della laicità dello Stato cruciali per la vita civile, ad attivarsi energicamente e con sollecitudine per promuovere la riflessione su questo tema a tutto campo. Dichiara anche la piena disponibilità a confrontarsi e dialogare con le stesse con serenità e chiarezza avendo come fine la promozione di valori che concernono tutti i cittadini.


La solidarietà evangelica verso gli ucraini continua

Il Coordinamento Ucraina dell’AEI sollecita la preghiera e l’aiuto

Roma (AEI), 23 marzo 2023 – A distanza di oltre un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina sono state molteplici le iniziative di solidarietà evangelica attivate. Diverse le collaborazioni tra opere che hanno messo insieme risorse, sostenuto viaggi e costi e raccolto beni e fondi.

L’AEI che attraverso un coordinamento ha incoraggiato queste iniziative, ritorna a sollecitare le chiese alla preghiera affinché Dio voglia fermare questa guerra e provvedere alle chiese locali le risorse materiali per servire e quelle spirituali per portare la speranza dell’Evangelo in mezzo alla morte e alla disperazione. Molte delle opere coinvolte negli aiuti sostengono le chiese locali anche nell’opera evangelistica e nella diffusione della Parola di Dio. Le iniziative sono le più diverse: dall’accoglienza in Italia di orfani ucraini e famiglie all’invio di beni e materiale evangelistico.

L’Associazione Kerjgma (Isola del Gran Sasso) collabora con il Centro Maranata per l'Europa dell'est (Romania) coordinando la raccolta e l’invio di aiuti verso la Moldavia e l’Ucraina, oltre che il sostegno all’accoglienza di profughi sul confine (Siret). Il Comune di Teramo ha messo a disposizione un capannone dove ogni settimana si raccolgono e imballano aiuti da inviare. Qui i volontari dell’associazione collaborano con volontari esterni creando ottime occasioni di scambio e testimonianza dando ragione della fede in Cristo e dell’impegno che ne consegue. L’iniziativa è stata avviata già nel 2015, negli anni della guerra in Donbas, dove più di un milione e mezzo di civili erano isolati e senza risorse. Il lavoro da allora è continuato ininterrottamente.

L’associazione Missione Tabita (Roma) in partenariato con ACP ha sostenuto l’invio di aiuti al confine tra Ucraina e Romania per garantire il lavoro di un orfanotrofio (in gran parte composto da ragazzi disabili) e l'acquisto di un "Playground' per le centinaia di bambini rifugiati a Cervicni. Gli aiuti materiali sono supportati da un lavoro evangelistico e di testimonianza. Materiali evangelici per bambini in lingua ucraina sono stati inviati insieme ai beni di prima necessità.

La Comunità Sorgente (Pisa-Volterra) in collaborazione con Bethel e la Croce Rossa di Volterra si è occupata di raccogliere beni materiali di diverso genere oltre ad attivare delle raccolte fondi specifiche nella zona della Bassa Val di Cecina.

L’associazione Bethel Italia (Bari) per mezzo delle sue 90 filiali su tutto il territorio nazionale in sinergia con i volontari delle chiese locali e in collaborazione con i Comuni ha inviato dall’inizio dello scoppio della guerra ad oggi 19 tir di alimenti, indumenti, medicinali. L’opera svolta è l’ennesima occasione per essere al fianco delle amministrazioni locali e svolgere il ministero diaconale tipico di organismi intermedi come quelli associativi.

Il Centro Speranza ODV (Marano di Napoli) ha ospitato dallo scoppio della guerra donne e bambini e ragazzi orfani offrendo loro accoglienza, assistenza e in collaborazione con l’amministrazione locale e volontari tutoraggio e aiuto nell’inserimento scolastico.

Il Centro Cristiano Il Buon Samaritano (Pescara) è stato tra i primi ad intervenire raccogliendo fondi inviati direttamente alle chiese locali e, attraverso loro, ad altre opere. Attualmente offre accoglienza a due famiglie profughe.

Il Comitato Insegnanti Evangelici in Italia ha preparato del materiale gratuito in lingua ucraina a disposizione delle chiese locali per aiutare le famiglie profughe facilitando l’inserimento scolastico dei bambini. Il materiale è scaricabile qui.

Se sei a conoscenza di un bisogno, hai delle risorse da condividere o puoi prestare lavoro volontario contattaci all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e sarai indirizzato ad una delle opere che fanno parte del coordinamento.

Se vuoi donare puoi rivolgerti direttamente ad una delle opere qui sotto elencate:


Una casa temporanea in Italia

Una testimonianza di ospitalità evangelica

Roma (AEI; evangelicalfocus.com), 23 marzo 2023 – “A temporary home (Una casa momentanea) è il titolo di una serie di interviste pubblicate dal web-magazine Evangelical Focus per parlare di ospitalità cristiana verso le famiglie ucraine profughe a causa della guerra. La redazione ha raccolto esperienze in quattro paesi europei che hanno aperto le porte ai profughi. Tra le storie anche quella di Rosa Calisti e della sua famiglia di Levico Terme e membro di una chiesa evangelica nella città di Trento. Dal 18 marzo 2022 ospitano una famiglia fuggita dall'Ucraina composta da madre, due figli e i nonni). La loro città, Chernihiv (150 km a nord di Kiev), è stata colpita dalla guerra nei primi giorni dell'invasione russa.

L’offerta di ospitalità cristiana è stata naturale ma non improvvisata. Il ruolo della chiesa locale è stato determinante.

Ripensando al primo anno trascorso insieme, Rosa dice di essere "profondamente grata a Dio per averci guidato nei momenti difficili che abbiamo passato".

È l'unica cristiana evangelica in una famiglia che comprende atei e cattolici. "Per me essere evangelica significa vivere la fede ogni giorno, testimoniando in modo concreto e coerente il mio amore e la mia gratitudine per Dio".

Il sostegno della sua famiglia ecclesiale è stato molto importante. "Quando abbiamo deciso di accogliere questa famiglia, ne ho parlato in chiesa e ho pregato per avere il loro sostegno. Molti membri della Chiesa mi hanno aiutato donando vestiti e ogni tipo di bene".

Gli ospiti ucraini sono cristiani ortodossi. "Ho detto loro che tutta la chiesa ha pregato per loro durante il loro viaggio in Italia. La prima volta che sono venuti in chiesa con me, la nonna ha ringraziato il pastore per le preghiere e ha chiesto di continuare a pregare per la pace nel loro Paese".

Rosa vede nelle parole di Gesù le ragioni per tenere aperte le porte della sua casa. (Matteo 22:37-39).

Cibo, relazioni, lingua e istruzione sono stati elementi fondamentali nel processo di accoglienza e integrazione.

"Per i primi due mesi abbiamo mangiato insieme tutti i giorni per farle sentire a casa e in famiglia", spiega Rosa. "Nonno Vitalij amava cucinare e ci ha fatto assaggiare i principali piatti tipici dell'Ucraina e abbiamo preparato molte specialità della cucina italiana".

Dopo due settimane, le ragazze hanno iniziato a frequentare la scuola. E anche la comunicazione è migliorata. "Inizialmente parlavamo in inglese con Vitalina e usavamo il traduttore con i nonni, ma presto ci siamo resi conto che era meglio parlare solo in italiano per aiutarle a integrarsi più velocemente". Vitalina è riuscita a trovare un lavoro come cameriera sia in estate che nel periodo natalizio. Anche altri parenti sono stati coinvolti nel processo di adattamento. "Daniela e Rada hanno subito legato con il mio nipote più piccolo Riccardo, che ha più o meno la stessa età di Rada. E un ruolo fondamentale nel riportare la serenità in famiglia è stato svolto dalla mia cagnolina Brunilde, un jack russel, che intuitivamente ha fornito amore e coccole a tutti loro".

La guerra non è finita, le paure sono molte e l’ospitalità secondo l’Evangelo può portare la speranza di Cristo laddove non c’è.

Nella casa italiana di Rosa, la guerra è diventata una realtà tangibile. "Vitalina soffriva molto per la lontananza dal marito" e le ragazze "desideravano che il padre fosse con loro". Allo stesso tempo, "la nonna sentiva molto la mancanza dell'altro figlio".

"Ogni volta che c'è un'esplosione in Ucraina, Vitalina mi chiede se abbiamo sentito la notizia e vuole sapere la nostra opinione" (...) Hanno un'app che le informa in tempo reale quando scatta l'allarme nella loro città. Il fratello di Vitalina è arruolato nell'esercito e non sanno esattamente dove sia. Daniela, la più grande, sa che c'è la guerra nel loro Paese e capisce che non può tornare a casa".

Nonna Svitlana dice spesso che la famiglia italiana che la ospita è "una benedizione di Dio", ma la lontananza dalla sua terra non è facile. Nelle prime settimane, ricorda Rosa, "abbiamo parlato raramente della guerra, era troppo doloroso per loro".

Un esempio di ospitalità ripreso anche dai media locali: Un anno di vita in Trentino dopo la fuga dall'Ucraina.


La Refugee Highway Partnership a Castellammare di Stabia

La conferenza annuale ha avuto 400 partecipanti

Roma (AEI), 23 marzo 2023 – 70 morti sulle coste italiane, venti dei quali bambini. L’ennesimo, drammatico naufragio di profughi a Crotone ad inizio marzo ha riproposto il tema delle migrazioni verso l’Europa, dell’impossibilità di voltarsi dall’altra parte e delle nostre responsabilità come Paese e come chiese evangeliche. Non poteva esserci contesto più tragico e realista per la conferenza annuale della Refugee Highway Partnership (RHP), tenuta a Castellammare di Stabia (NA). La RHP è una rete associata all’Alleanza Evangelica Mondiale che raccoglie operatori, opere, missioni, iniziative evangeliche vero i migranti e i rifugiati. Ogni anno tiene una conferenza in una città europea.

Non è la prima volta che l’incontro si è svolto in Italia. Nel 2010, infatti, si tenne a Roma, nel 2016 a Catania in stretta collaborazione con l’Alleanza Evangelica Italiana. Alla presenza di circa 400 partecipanti provenienti da 38 Paesi e in rappresentanza di un centinaio di opere, la conferenza è consistita in riunioni plenarie e seminariali sui temi come l’accoglienza, la protezione, l’educazione, l’evangelizzazione, il discepolato dei profughi. Su tavoli di grandi dimensioni sono stati esposti materiali in svariate lingue dedicati a vari aspetti del ministero.

Alla conferenza ha portato il saluto dell’AEI il coordinatore del distretto Campania. Da alcuni anni l’AEI promuove la “Domenica del rifugiato” nel mese di giugno, un’iniziativa dell’Alleanza Evangelica Mondiale volta a sensibilizzare le chiese evangeliche tramite un momento dedicato nel culto domenicale. Inoltre, la “Commissione migranti” dell’AEI ha in passato svolto un importante lavoro di alfabetizzazione al ministero tra i profughi, incoraggiando le iniziative in corso nelle varie chiese locali volte a manifestare l’amore di Cristo nei confronti di chi si trova nel nostro Paese per fuggire a guerre e carestie.


A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.alleanzaevangelica.org
Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.

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