Ideaitalia - Nuova serie, Anno VII · n. 3 · 1 marzo 2023

L’azione dell’AEI in favore dei terremotati di Turchia e Siria

Raccolti circa 8.000 euro e coordinati alcuni interventi

Roma (AEI), 1 marzo 2023 – A seguito del terribile terremoto del 6 febbraio in Turchia e in Siria, l’Alleanza Evangelica Italiana ha lanciato una sottoscrizione a favore dei terremotati.

Le offerte pro-terremoto ammontano a circa 8000 euro e la somma di denaro sarà presto fatta giungere all’Alleanza evangelica turca che ha assunto un ruolo guida nel coordinamento degli aiuti evangelici internazionali.

Anche l’AEI sta svolgendo un ruolo di coordinamento di alcune iniziative di sostegno attivate verso il popolo turco colpito dal terremoto da parte di opere evangeliche alleate. In particolare, sono state svolte azioni di raccordo per ricongiungere beni di prima necessità in modo da economizzare sui costi logistici. Allo stesso tempo, essendo più che concreto il rischio di "impantanamento" per beni provenienti dall'estero, l'AEI sta mettendo in contatto le opere sopra citate direttamente con i referenti dell'Alleanza evangelica in Turchia.

Per sostenere le vittime del terremoto tramite l’Alleanza evangelica turca, l’Alleanza Evangelica Italiana lancia una sottoscrizione. Coloro che volessero fare una donazione possono farlo usando questo conto corrente:

Banca: UFFICIO PPTT DISTRETTO ROMA
Agenzia: POSTE CENTRO
Via Marmorata, 4, 00153 Roma
IBAN: IT64N0760103200000046728002
SWIFT CODE: BPPIITRRXXX

Causale: sostegno ai terremotati di Turchia e Siria


Legge sulla libertà religiosa: ancora tutto fermo?

Un convegno con poche prospettive concrete

Roma (AEI), 1 marzo 2023 – “Pluralismo religioso, integralismi, democrazie” è il titolo del convegno che si è svolto il 17 e 18 febbraio scorso, promosso dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso, dal Centro Studi Confronti, dalla Biblioteca Centrale Giuridica, dalla rivista Questione Giustizia e dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia. Nell’ambito di queste due giornate ampio spazio è stato dedicato alla riflessione intorno ad una legge sulla Libertà Religiosa: “la legge che non c’è”.

Tra i numerosi interventi sul tema, degni di nota sono stati quelli del costituzionalista e Presidente del Consiglio italiano per i rifugiati Roberto Zaccaria il quale ha ribadito il bisogno di sistematicità nell’affrontare la questione della libertà religiosa che oggi è soggetta al pragmatismo occasionale e del presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato che ha riaffermato la “situazione di incostituzionalità” e di “discriminazione” presente in Italia a causa della diversa condizione assegnata alle religioni per via del Concordato, delle Intese e delle leggi sui culti ammessi, ribadendo anche la necessità di non cadere nell’estremo opposto di un laicismo alla francese che fa della religione un semplice fatto privato.

Una sessione dal titolo “la legge da votare” ha dato la parola a diversi esponenti politici che hanno però dimostrato l’assenza di una progettualità e prospettiva politica per affrontare la questione in Parlamento. Nessuna proposta concreta neppure da parte degli organizzatori del convegno oltre ad una sollecitazione generale a rimettere il tema sul tavolo politico.

La Commissione per la Libertà religiosa dell’Alleanza Evangelica Italiana, presente come uditrice, ribadisce il proprio convinto impegno su questo fronte e la necessità chiara di un progetto che vada oltre la semplice discussione accademica.


“Si fermi l’invasione e si faccia la pace”

Un appello delle Alleanze evangeliche mondiale, europea e ucraina

Roma (WEA-AEI), 1 marzo 2023 – L’Alleanza evangelica mondiale (WEA), l'Alleanza evangelica europea (AEE) e il Consiglio delle Chiese evangeliche protestanti dell'Ucraina (CEPCU) hanno rilasciato una dichiarazione sull'Ucraina ad un anno dall'inizio dell'invasione russa su vasta scala. La dichiarazione precede un vertice di partenariato dall'1 al 3 marzo 2023 in Polonia che riunirà leader chiave di varie alleanze, denominazioni e organizzazioni dall'Ucraina, dall'Europa e da tutto il mondo. Lo scopo dell'incontro è rafforzare la risposta della comunità evangelica globale alle crisi in corso, rispondendo e imparando dalla situazione in Ucraina.

È passato un anno da quando la Russia ha lanciato un'invasione su vasta scala dell'Ucraina. La WEA si unisce alla EEA e alla CEPCU nel condannare l'aggressione, onorare le persone che stanno offrendo sostegno alle vittime e sfidare tutti gli evangelici a seguire Gesù mentre la guerra continua a infuriare.

Soprattutto, ribadiamo il nostro appello per l'immediato ritiro di tutte le forze russe dall'Ucraina nei suoi confini riconosciuti a livello internazionale come il modo più rapido per porre fine alla guerra. L'invasione dell'Ucraina è sia ingiustificata sia non provocata. Le affermazioni secondo cui l'attacco era necessario per proteggere i russi etnici all'interno dell'Ucraina e per impedire all'Ucraina di minacciare la Russia sono palesemente false. Preghiamo affinché i leader mondiali abbiano saggezza per trovare soluzioni che costruiscano una pace duratura. Tali attacchi non provocati non devono mai più ripetersi.

Negli ultimi dodici mesi milioni di persone in Ucraina sono state sfollate, hanno perso i propri cari o sono state colpite in altri modi. A coloro che soffrono e lottano in circostanze impossibili: siamo solidali con voi. È nostra preghiera che una giusta pace giunga rapidamente; che si possa iniziare a guarire e ricostruire; e che anche attraverso il dolore, si possa sperimentare in modo tangibile la presenza di Dio (Sal 34,18).

Come possiamo seguire Gesù in questo momento, individualmente e collettivamente come Chiesa di Cristo? Guardiamo a uomini e donne straordinari in Ucraina, in tutta Europa, in particolare quelli nei paesi confinanti, e in tutto il mondo che stanno riversando la loro compassione, il loro sostegno e spesso la loro stessa vita per coloro che sono stati colpiti dalla guerra. Preghiamo per coloro che stanno servendo le persone in prima linea e in tutta l'Ucraina in numerosi modi: aprendo chiese come epicentri di risposta, fornendo aiuti umanitari e assistenza medica, offrendo terapia e consulenza sui traumi ed esprimendo la verità dell'amore di Dio a tutti, anche ai loro nemici. I loro esempi ispirano e sfidano ognuno di noi a seguire Gesù indipendentemente dalla nostra posizione sociale o geografica. Chiediamo a tutti i cristiani di oggi, e in effetti a tutti i popoli, di unirsi a quest'opera come mani e piedi di Cristo per guarire, restaurare e rendere nuove tutte le cose, dall'Ucraina alla Turchia, alla Siria e oltre.

Sappiamo che anche molti cristiani in Russia sono agonizzanti, chiedendosi cosa significhi seguire Gesù quando fanno parte di una comunità che sta infliggendo danno agli altri. Gesù ci sfida a stare dalla parte dei vulnerabili, anche quando ciò significa prendere le distanze dal nostro stesso gruppo e dai nostri leader. Nel corso della storia della Chiesa, cristiani coraggiosi hanno fatto proprio questo, mentre molti hanno trascurato o sostenuto le azioni ostili delle loro comunità nazionali o etniche contro altri. Nel mondo globale e interconnesso di oggi, chiediamo a tutti i cristiani, qualunque sia la loro nazione, di rivolgersi intenzionalmente a Dio, riflettendo sui modi in cui i nostri stessi gruppi possono perpetuare il danno e quindi chiedendo conto ai nostri governi, gruppi sociali e persino comunità ecclesiali, delle proprie azioni o inerzia.

Continuiamo a pregare affinché lo Spirito dia forza alla Chiesa di stare al fianco e di fornire assistenza a tutti coloro che sono vulnerabili, in Ucraina e oltre. Possa Dio concederci la forza e il coraggio di riconoscere quando il nostro gruppo sta causando danni agli altri, affinché possiamo stare con coloro che stanno soffrendo. Che possiamo avere orecchie per “... ascoltare ciò che lo Spirito dice alle chiese” (Ap 2,29).


Beatrice Lauth Santonocito è andata col Signore

Ha servito fedelmente la causa dell’evangelo tra Egitto e Roma

Roma (AEI), 1 marzo 2023 – Il 26 febbraio 2023 la sorella Beatrice Lauth, vedova di Franco Santonocito, è tornata a casa dal Padre. Si era convertita in Egitto in giovane età grazie alla testimonianza di Franco, che poi sarebbe diventato suo marito. Si sposarono infatti nel 1957, avendo poi tre figli. Insieme a Franco, Bea arrivò in Italia nel 1970. Dal 1973 si trasferirono ad Ostia con la visione di iniziare una testimonianza evangelica locale. Sostenne il marito nei vari campi ministeriali, tra cui la fondazione dell’Alleanza Evangelica Italiana nel 1974 e il ruolo di vice-presidente dell’AEI per molti anni.

Come afferma l'apostolo Paolo, anche Bea ha combattuto “il buon combattimento”, ha finito “la corsa”, ha conservato “la fede” (2 Timoteo 4,7-8). L’Alleanza Evangelica Italiana si stringe intorno alla famiglia Santonocito e alla chiesa evangelica di Ostia, partecipando al dolore per la perdita della sorella Bea e ringraziando il Signore per la testimonianza di fede autentica, in attesa della resurrezione dei morti.


A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.alleanzaevangelica.org
Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.

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