Ideaitalia - Nuova serie, Anno V · n. 29 · 19 ottobre 2021

Il 31 ottobre la Domenica della memoria

Un importante appuntamento per gli evangelici

Roma (AEI), 19 ottobre 2021 – Il 31 ottobre 1517 Lutero affisse le 95 tesi a Wittenberg. Questa data ha un forte valore simbolico in quanto viene ritenuta, se non proprio l’inizio della Riforma protestante, almeno un suo passaggio fondamentale. Sta di fatto che dopo l’affissione delle 95 tesi, la Riforma assunse un profilo pubblico e di popolo. La Domenica della memoria (in molti Paesi chiamata “domenica della Riforma”) è allora un’occasione per ricordare la riscoperta dell’evangelo imperniata sul riconoscimento dell’autorità della Scrittura, la centralità di Gesù Cristo, la gratuità della salvezza, l’esigenza che tutta la vita sia vissuta per la gloria di Dio. Oltre a sentirsi eredi spirituali della Riforma protestante, l’Alleanza Evangelica è consapevole del fatto che l’identità evangelica possa e debba collegarsi a tutte le epoche della storia del popolo di Dio che hanno contribuito alla testimonianza fedele all’evangelo, partendo dall’età dei padri della chiesa sino ai risvegli dell’età moderna e contemporanea.

Quest’anno la Domenica della memoria sarà incentrata su una ricorrenza e due centenari. La ricorrenza è il 175° anniversario della nascita dell’Alleanza Evangelica a Londra (1846) e i centenari sono il 100° anniversario della morte di Benjamin B. Warfield (1851-1921), strenuo interprete della fede evangelica classica di fronte alle lusinghe del liberalismo teologico, e il 100° anniversario della nascita di John Stott (1921-2011), uno dei principali architetti del movimento evangelico contemporaneo.

Warfield si misurò con le rivendicazioni della teologia liberale mostrando come la fede evangelica fosse biblicamente profonda ed intellettualmente solida. Il contributo di Stott è stato nel coniugare la missionarietà e la responsabilità sociale, la fedeltà biblica e l’attenzione alla cultura. I due centenari sono utili per apprezzare il lascito di questi due “giganti” della fede evangelica e rilanciarne l’eredità nel nostro tempo.

Il materiale per la Domenica della memoria 2021 può essere trovato qui.Ideaitalia sarà lieta di ospitare brevi relazioni relative ad eventi connessi alla Domenica della memoria.


Patto Educativo Globale (I): cosa bolle in pentola

Un’iniziativa del cattolicesimo con un’ambizione globale

Roma (AEI), 19 ottobre 2021 – Il 12 settembre 2019 Papa Francesco ha lanciato l’iniziativa dal nome Education Global Compact, in italiano Patto Educativo Globale, il quale, secondo le sue parole ha lo scopo di “generare un cambiamento su scala planetaria, affinché l’educazione sia creatrice di fraternità, pace e giustizia”. Si tratta di un invito a “unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna” e per “custodire la nostra casa comune”1. L’invito è stato rivolto a tutti i soggetti coinvolti nell’educazione: genitori, educatori, insegnanti, leader religiosi mondiali e a tutti i livelli, famiglia, scuola, università, confessioni religiose, organizzazioni, istituzioni e governi.

La pandemia ha impedito la realizzazione dell’evento mondiale che Bergoglio avrebbe voluto per raccogliere tutti a Roma nel maggio 2020; ma questo progetto di Nuovo Umanesimo universale è proseguito comunque in forme diffuse e locali, utilizzando anche tutti i mezzi digitali oggi a disposizione, cominciando a costruire questa alleanza educativa con i soggetti più variegati. Si sono tenute conferenze e convegni rivolti a insegnanti, educatori, dirigenti; conversazioni con rappresentanti delle religioni mondiali; progetti di collaborazione con le istituzioni e le università, le quali saranno coinvolte in progetti di rete, collaborazione e ricerca nei cinque ambiti in cui si articola il Patto Educativo Globale: dignità e diritti umani; fraternità e cooperazione; tecnologie ed ecologia integrale; pace e cittadinanza; culture e religioni. Essi avranno come capofila cinque università cattoliche (due delle quali italiane) e la LUMSA in connessione con il Comitato per il Patto Educativo Globale a coordinamento e monitoraggio delle attività.

In questa cornice si sono svolti due importanti eventi che hanno visto la partecipazione dei rappresentanti delle religioni mondiali:

  • il 4 ottobre si è tenuto l’incontro dal titolo “Fede e scienza: verso COP26”, promosso dalle Ambasciate di Gran Bretagna e di Italia presso la Santa Sede insieme alla Santa Sede, che per l’occasione ha firmato un Appello Congiunto consegnato a dell’On. Alok Kumar Sharma, Presidente designato della COP26, e dell’On. Luigi Di Maio, e rivolto a tutti i rappresentanti delle nazioni che saranno a Glasgow da 31ottobre al 12 novembre;

  • il 5 ottobre, in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti (UNESCO), si è svolto l’evento dal titolo «Religioni ed educazione: verso il Patto educativo globale». L’incontro è stato definito “di valenza storica”; “un ulteriore passo di un lungo percorso di dialogo e partecipazione verso l’unità”2 nella prospettiva dell’ecumenismo. L’evento organizzato dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica e ospitato in Vaticano, nella Sala Clementina alla presenza di Papa Francesco, ha accolto i rappresentanti delle principali religioni mondiali per dialogare e rilanciare insieme a loro l’appello per un Patto Educativo Globale. In particolare, in questa occasione è stata firmata una Lettera di saluto agli insegnanti ed educatori, che il papa ha consegnato alla vicedirettrice Generale dell'UNESCO per l’Educazione, Stefania Giannini, chiedendole di fare da tramite presso le istituzioni del pianeta per mettere l’educazione al centro dell’agenda internazionale.

Presente agli appuntamenti anche il Segretario generale dell’Alleanza Evangelica Mondiale, che ha firmato la lettera in questione e che con questo gesto, sembrerebbe impegnarsi a rappresentare le Alleanze Evangeliche di tutto il mondo in questo “cammino di educazione universale”.

Come si legge chiaramente nell’Istrumentum Laboris, all’interno del Vademecum per l’attuazione del Patto non si tratta di un progetto nuovo, piuttosto esso nasce e si inserisce perfettamente nel magistero di papa Bergoglio oltre che nel sistema cattolico, il quale ha posto nei secoli a suo fondamento un profondo ottimismo nella natura umana nel concorrere alla salvezza e la prerogativa della Chiesa Cattolica alla guida del mondo.

“Tale iniziativa non è un’idea nuova ed improvvisa, ma la traduzione concreta di una visione e di un pensiero più volte espressi nei suoi discorsi. Inoltre, questa proposta si colloca nella linea del suo magistero che troviamo chiaramente formulato nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium e nell’enciclica Laudato si’, che attingono agli orientamenti del Concilio e del post Concilio.”3


Patto Educativo Globale (II): una valutazione evangelica

Un documento del Comitato Insegnanti Evangelici in Italia

Roma (AEI), 19 ottobre 2021 – Riceviamo e pubblichiamo un documento sul Patto Educativo Globale del CIEI, Comitato Insegnanti Evangelici in Italia, associato all’AEI.

Come Comitato Insegnanti Evangelici in Italia, facciamo giungere il nostro ringraziamento ai Rappresentanti delle religioni mondali per il Saluto rivoltoci in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti e firmato durante l'incontro svoltosi in Vaticano dal titolo «Religioni ed educazione: verso il Patto educativo globale». Desideriamo rispondere ad esso permettendoci di esprimere la nostra personale posizione sul progetto in questione che stiamo seguendo con grande attenzione e che ci interpella personalmente.

Riteniamo, infatti, che l'educazione sia un tema di assoluta importanza che deve essere sempre posto al centro dell'agenda dei governi internazionali, a partire dall'Italia. Siamo pienamente d'accordo con il bisogno che le nazioni hanno di attribuire maggior valore al compito sociale che gli insegnanti e gli educatori svolgono per il bene e la crescita delle nostre comunità. Per questi motivi preghiamo costantemente per le nostre autorità, le sollecitiamo con dichiarazioni ed inviti sui temi dell'educazione in generale e dell'istruzione nello specifico e ci impegniamo in prima persona a svolgere con impegno, amore e responsabilità il compito che in qualità d'insegnanti ci è affidato per delega dalle famiglie, cioè l'istruzione delle giovani generazioni.

Desideriamo però anche esprimere le perplessità che questo progetto fa sorgere. Il Patto Educativo Globale ci chiede di:
- sostenere la costruzione di un'educazione unica, che abbia come fine un Nuovo Umanesimo planetario, che pone al centro l'uomo quale fonte e agente primario del cambiamento del cuore e delle azioni e che di conseguenza miri alla salvezza del genere umano e del suo mondo;
- anche se riconosce l'importanza della spiritualità umana, come sentimento generale della necessità di cercare Dio e la sua guida, ci chiede però di porre Dio e gli idoli sullo stesso piano, e di riconoscere ogni religione come una via possibile per giungere a Dio;
- in nome di una fratellanza universale, ci chiede di prescindere dalla nostra specifica visione del mondo per abbracciarne una unica e omologante: quella del magistero cattolico, chiaramente esposta nelle esortazioni apostoliche, nelle encicliche papali e nei Concili, e alle quali i messaggi e gli inviti del papa e il Vademecum per il Patto con l'Instrumentum Laboris fanno esplicito e costante riferimento (si veda le citate Vangeli Gaudium, Laudato Sì, Fratelli tutti);
- di abbandonare la visione dell'educazione cristiana che la fede biblica nella sua interezza ci offre e che dalla chiesa primitiva in poi è stata tramandata per appoggiare la nuova “sana antropologia” di cui il pontefice si fa portavoce;
- di considerare le nostre istituzioni educative come “un cantiere aperto per la costruzione di un umanesimo della fraternità” , e ad affermare che “Insieme, è la parola che tutto salva e tutto compie”;
- di affermare che una vera e completa educazione del cuore e delle mani, che porti fratellanza, pace e giustizia sia possibile a partire dagli sforzi umani e a prescindere dall'opera di grazia che solo Cristo può compiere.

Affermiamo perciò di:
- contestare le motivazioni, la visione e gli obiettivi di questo Patto educativo, al quale non possiamo e non vogliamo aderire perché in coscienza, davanti a Dio, riteniamo che esso svilisca la visione dell'educazione biblica di cui siamo portatori, la corrompa e la svuoti di ogni suo significato, rendendola di fatto qualcosa di diverso e incomunicabile.
- interrogarci sull'affermazione secondo la quale “dalla qualità degli insegnanti e degli educatori dipende il futuro dell'umanità”. Pur essendo perfettamente consapevoli che il nostro lavoro implica da parte nostra grande responsabilità, professionalità, formazione e soprattutto visione, siamo anche consapevoli che mentre svolgiamo questo ruolo il nostro impegno è complementare a quello di altri (in primo luogo dei genitori) e in ultima analisi sempre secondo e subordinato all'opera che Dio, in Cristo, compie sovranamente per preparare il futuro dell'Umanità. Questa certezza di fede è anche la nostra speranza che ci permette di compiere il nostro dovere anche nelle situazioni più ardue e di fronte alle sfide più dure.

Desideriamo perciò riaffermare il ruolo fondamentale che Dio stesso ha dato all'educazione dell'uomo, non lasciandoci privi della Sua rivelazione e conoscenza: Egli per primo è un Dio che educa e ci invita a educare altri affinché riconoscano la Sua Signoria e vedano la Sua gloria.

Ricordiamo che:
- il compito primario nell'educazione dei figli è affidato da Dio ai genitori, la cui responsabilità e libertà educativa deve essere sempre garantita, promossa e sostenuta, senza discriminazione e nel rispetto della loro specifica visione del mondo;
- che il compito educativo è un compito di natura globale, che tocca l'uomo nella sua interezza (corpo, mente, spirito) e che in questo compito molti soggetti sono coinvolti con responsabilità diverse ma sempre complementari.
- il compito educativo della chiesa è quello di fare discepoli di Cristo che conoscano tutto ciò che Egli ha insegnato affinché lo mettano in pratica.
- il dovere delle istituzioni educative pubbliche è di essere luoghi di pluralismo in cui le idee si confrontano e si scontrano in modo libero e civile, non violento, senza discriminazioni, ingerenze o favoritismi per nessuno.
- la libertà dell'insegnamento di coloro che istruiscono ad ogni livello deve essere garantita, nel rispetto della dignità altrui e delle scelte educative delle famiglie;
- il dovere dei governi è di lavorare per garantire, spazi, tempi, luoghi, risorse e possibilità equi affinché ognuno dei soggetti coinvolti abbia la libertà necessaria per educare, nei modi e con i mezzi che ritiene più opportuni in accordo con la propria visione del mondo.

Ribadiamo il nostro deciso impegno, come Insegnanti Evangelici, per un'educazione integra e integrale delle presenti e future generazioni, la quale:
- riconosca le responsabilità di ogni soggetto coinvolto nella relazione educativa;
- abbia il coraggio di porre le sue fondamenta pedagogiche a partire da Dio e dalla verità della Scrittura;
- inviti tutti gli uomini a conoscere il mondo di Dio per farlo crescere e prendersene cura secondo il mandato che Egli stesso ci ha affidato alla creazione;
- invita a conoscere il solo vero Dio Uno e Trino, Creatore e Redentore dell'uomo e della donna e del mondo intero.

Richiamiamo infine tutti gli evangelici, in primo luogo i genitori, gli insegnanti e gli accademici:
- a esercitare un sano discernimento morale, intellettuale e spirituale di fronte ai tentativi umani di omologare e diluire la visione del mondo biblica;
- di esercitare un ruolo di vigilanza e responsabilità nei propri contesti di lavoro e nelle proprie istituzioni educative, nei propri ruoli di rappresentanza del popolo evangelico, così da promuovere un vero confronto e un sano pluralismo in cui tutte le visioni pedagogiche, compresa quella biblica, siano espresse e soppesate sulla base dei loro principi distintivi e fondamentali;
- di essere promotori di servizi, attività, confronti, formazione, ricerca nelle quali la visione dell'educazione biblica sia espressa, sperimentata e vissuta per il bene di tutti. Sollecitiamo i nostri colleghi europei e nel mondo ad unirsi a noi nel dare una risposta coerente con l'Evangelo all'invito che ci è stato rivolto di aderire al Patto Educativo Globale, per l'onore e la gloria di Cristo.


Un’iniziativa per pregare per il mondo induista

Una settimana per pregare in occasione della “festa delle luci”

Roma (AEI), 19 ottobre 2021 – La missione evangelica OM (Operazione Mobilitazione), associata all’Alleanza Evangelica Italiana, promuove due settimane di preghiera per la missione nel mondo induista. In occasione della festa di Diwali, nota anche come “festa delle luci” verranno pubblicate sull’app “Prayer Reach” ogni giorno informazioni riguardanti la religione induista e come pregare in maniera informata e mirata per più di 1 miliardo di persone aderenti a questa religione. Per la prima volta il contenuto dell’app sarà disponibile anche in italiano.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di conoscere meglio le culture e le religioni che ci circondano nel mondo, e che ormai fanno parte anche delle nostre società multi-culturali, potendo così pregare che Cristo si riveli nella vita di chi ancora non ha conosciuto la sua Grazia, soprattutto in momenti dell’anno in cui le persone sono più aperte alla spiritualità e alla ricerca della verità.

L’app è disponibile sia su Google Play che su Apple Store


A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.alleanzaevangelica.org
Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.

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NOTE

1Messaggio del Pontefice per il lancio del Patto Educativo Globale https://www.educationglobalcompact.org/resources/Risorse/vademecum-italiano.pdf , 2019).