Italia e Vaticano

L' ultimo numero di Micromega aggiunge altri elementi alla " laicità" del Paese-Italia, un Paese senza conflitti, tanto che nessun politico si sogna di prendere posizione contro simili privilegi. Non fa parte delle buone consuetudini.

Sembra che lo Stato vaticano non abbia mai pagato una lira per il consumo dell' acqua. Anche se il consumo ammonta a ben 5 milioni di metri cubi annui, non si paga! Visto che serve per irrigare i mega- galattici giardini vaticani, si tratta proprio di " acqua benedetta" ! Fino agli anni ' 70, le acque di scarico – sacre sicuramente, ma altrettanto sicuramente inquinanti... confluivano direttamente nel Tevere. Poi, furono costruiti i depuratori; ma al Comune di Roma non è mai stato pagato il costo del servizio. Nel 1999 la quota aveva raggiunto il tetto di " appena" 44 miliardi di lire… Quando l' azienda municipalizzata ACEA è stata quotata in Borsa, gli azionisti hanno giustamente richiesto il pagamento degli " arretrati vaticani" . Ma, a quel punto, il Ministero dell' economia dell' epoca è " provvidenzialmente" intervenuto accollandosi l' onere del pagamento e ottenendo in cambio l' assicurazione che il servizio di smaltimento delle acque sarebbe stato per il futuro regolarmente pagato (costo attuale: 2 milioni di Euro all' anno). E i nostri porporati, hanno finalmente pagato?

Macché! Altra magia: un emendamento alla legge finanziaria del 2004, proposto dal senatore Mario Ferrara (FI), ha fatto decadere anche questi oneri. L' emendamento, comma 13 dell' Art. 3, prevedeva lo stanziamento di 25 milioni di Euro per l' anno 2004 e di 4 milioni di Euro per il 2005 per dotare il Vaticano di un sistema di depurazione proprio.

Altra " quisquilia" : 50 milioni di Euro sono stati stornati dal fondo speciale per il disinquinamento delle acque di Venezia e versati direttamente nelle casse della curia patriarcale. La " santa" decisione è stata presa nel febbraio 2004 dal Presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan (FI). Già l' anno prima la proposta era stata approvata all' unanimità nella riunione per la salvaguardia di Venezia, tenutasi a palazzo Chigi e presieduta dal presidente del Consiglio.

Altra " quisquilia" ancora: dal 10/6/2004 un D.M. concede contributi alle sale cinematografiche d' essai estendendo il privilegio anche alle sale cinematografiche della Chiesa cattolica, dove però i film proiettati sono solo quelli da essa accettati. Nella finanziaria 2005, al comma 206, è previsto un finanziamento di un milione di Euro " allo scopo di promuovere il potenziamento della strumentazione tecnologica e l' aggiornamento della tecnologia impiegata nel settore della radiofonia" .

Quali emittenti avranno i requisiti per beneficiarne? Si rimanda al comma 190 della finanziaria precedente. Così, si scopre che sono: Radio Padania Libera e Radio Maria, il cui progetto editoriale è " diffondere il messaggio evangelico in comunione con la dottrina e le indicazioni pastorali della Chiesa Cattolica e nella fedeltà al Santo Padre, usando tutte le potenzialità del mezzo radiofonico..." .

Dopo le omissioni sullo IOR, l' esonero dell' ICI per le strutture commerciali della Chiesa cattolica, l' assunzione in ruolo delle frotte d' insegnanti di religione nelle scuole pubbliche e dei cosiddetti assistenti religiosi negli ospedali pubblici, il massiccio finanziamento alle scuole private, i privilegi di presenza mediatica di esponenti cattolici, il costante condizionamento dell' attività legislativa, l' imposizione allo Stato della morale cattolica, l' obbligo dei crocifissi nei luoghi pubblici, l' Italia continua a non avere alcun sussulto. Nessun conflitto. Sono solo " quisquilie" . Omertosa complicità.

Stato laico o confessionale? Ma uno Stato che si pensa tutore di una religione è uno stato laico?