Belgio: Cristiani al lavoro nel cuore dell'Europa L'importanza di esserci

BELGIO – Cristiani al lavoro nel cuore dell’Unione Europea

L’importanza di esserci

Per l’Alleanza evangelica europea (EEA), l’apertura dell’ufficio di Bruxelles, circa sette anni fa, nasceva dal desiderio di portare l’influsso dei valori biblici di giustizia e rettitudine fin nelle più alte sfere dell’Unione Europea.

Se, da una parte, associazioni e gruppi di diversa natura avevano fin dall’inizio cercato d’influenzare l’agenda dell’UE, i cristiani evangelicali erano rimasti colpevolmente assenti. L’Alleanza, accorgendosi a un certo punto che era giunto il momento di assumersi le proprie responsabilità di cristiani chiamati a essere “sale” e “luce” in qualsiasi ambiente della società, ha còlto in maniera seria l’opportunità d’impegnarsi in prima linea, non solo pregando e discutendo nel proprio ambito, ma muovendosi per essere una voce critica e influente nei confronti delle istituzioni europee. Quest’impegno è condotto in sinergia con altre associazioni cristiane coinvolte nel contesto socio-politico.

Per sette anni, l’EEA ha sistematicamente monitorato le attività e gli obiettivi dell’UE, instaurando rapporti con persone-chiave al suo interno e sostenendo le iniziative dei politici evangelici, attivi nelle istituzioni continentali. Sono stati formati gruppi di pressione in vista di decisioni importanti in diversi settori, dando particolare priorità al tema della libertà religiosa.

Nel tentativo di stilare un bilancio di questi sette anni di attività, gli addetti dell’ufficio dell’EEA di Bruxelles ritengono di essere stati “parte attiva in ciò che Dio sta facendo in Europa”. Fatti concreti testimoniano che i diplomatici di Bruxelles dimostrano di non rimanere indifferenti alla vicina e attiva presenza dell’EEA, come ente rappresentante di una federazione paneuropea di 28 Alleanze evangeliche nazionali, con un totale di oltre otto milioni di membri.

Grazie all’intervento dell’EEA, leggi importanti sulla liberalizzazione delle droghe, sul controllo dei gruppi religiosi minoritari e sulla disoccupazione, hanno subìto importanti variazioni, prima di essere approvate. Problemi fino a poco tempo fa ignorati, come la pedofilia e le implicazioni etiche connesse alla “rivoluzione” di Internet, sono balzati al centro dell’interesse del Parlamento europeo. I risultati maggiori sono stati riscontrati negli interventi contro le persecuzioni religiose, anche a livello di singoli governi, con la liberazione di prigionieri cristiani e l’emanazione di leggi tese ad attenuare qualsiasi tipo di persecuzione religiosa negli stati dell’UE.

I rappresentanti dell’EEA a Bruxelles convengono che i risultati ottenuti e l’aumento dei cristiani attivi e influenti all’interno delle istituzioni europee sono senza dubbio il risultato della grazia di Dio, che ha mosso il Suo popolo alla preghiera e alla mobilitazione per l’affermazione dei principî cristiani all’interno dell’UE.

S.D.B.

 

L'Europa deve ancora decidere cosa fare da grande

Oggi viene firmato il Trattato costituzionale dell’Unione Europea. Per molti aspetti, si tratta di un passaggio importante nel cammino dell’integrazione del nostro continente. Negli ultimi cinquanta anni, l’Europa ha garantito la pace, la libertà del commercio e gli scambi culturali. Da qualche anno, l’euro ha unito ancor più i cittadini europei. Col Trattato, si vorrebbe fare un passo ulteriore anche se non è ancora chiaro dove si voglia andare.

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