Roma (AEI), 9 ottobre 2020 – Il giorno sabato 31 Ottobre 2020, alle ore 7:00 in prima convocazione, e alle ore 9:45 in seconda convocazione, nella chiesa “Alfa & Omega”, in Via G. De Chirico 73 a Roma, con il seguente ordine del giorno:
Insediamento del seggio
Ratifica nuovi membri
Relazione del Presidente
Relazione dei Coordinatori distrettuali
Modifica Statuto
Bilancio consuntivo 2020 e preventivo 2021
Mozioni e raccomandazioni
Varie ed eventuali
Si invitano i soci a prendere visione delle modifiche allo Statuto associativo che sarà oggetto di votazione, al presente link. Raccomandiamo di partecipare attivamente ai lavori assembleari e anche di considerare di invitare altri poiché l’Assemblea dell’Alleanza Evangelica Italiana è e resta sempre un incontro pubblico utile per la proclamazione del Vangelo e la crescita spirituale dei credenti. L'assemblea si svolgerà in ottemperanza alle norme precauzionali Anti Covid.
In ottemperanza alle misure del governo italiano, per i soci sarà possibile esercitare il diritto di voto da remoto tramite il collegamento zoom che sarà predisposto.
Roma (AEI), 9 ottobre 2020 – Il 31 ottobre 1517 Lutero affisse le 95 tesi a Wittenberg. Questa data ha un forte valore simbolico in quanto viene ritenuta, se non proprio l’inizio della Riforma protestante, almeno un suo passaggio fondamentale. Sta di fatto che dopo l’affissione delle 95 tesi, la Riforma assunse un profilo pubblico e di popolo. La Domenica della memoria (in molti Paesi chiamata “domenica della Riforma”) è allora un’occasione per ricordare la riscoperta dell’evangelo imperniata sul riconoscimento dell’autorità della Scrittura, la centralità di Gesù Cristo, la gratuità della salvezza, l’esigenza che tutta la vita sia vissuta per la gloria di Dio. Oltre a sentirsi eredi spirituali della Riforma protestante, l’Alleanza Evangelica è consapevole del fatto che l’identità evangelica possa e debba collegarsi a tutte le epoche della storia del popolo di Dio che hanno contribuito alla testimonianza fedele all’evangelo, partendo dall’età dei padri della chiesa sino ai risvegli dell’età moderna e contemporanea.
L’Alleanza Evangelica Italiana invita le chiese evangeliche a dedicare un tempo particolare in occasione dei culti domenicali del 25 ottobre o del 1 novembre. La settimana prossima sarà diffuso uno speciale di Ideaitalia che conterrà manteriali utili per la celebrazione della Domenica della memoria incentrata su alcune ricorrenze importanti. (LDC)
Roma (AEI), 9 ottobre 2020 – Avendo pubblicato un lungo commento all’enciclica di papa Francesco “Fratelli tutti: il prezzo altissimo dell’universalismo cattolico” (Loci Communes, 9 ottobre 2020), abbiamo fatto tre domande a Leonardo De Chirico, vice-presidente dell’AEI e teologo evangelico.
Ideaitalia: Qual è il messaggio centrale di “Fratelli tutti”?
E’ una lunga enciclica che ha un forte messaggio “politico” che contiene i temi portanti del pontificato di Francesco: l’abbattimento di muri, la governance mondiale, la denuncia delle guerre, la lotta alla cultura dello scarto, l’attenzione ai migranti. Sono tutti temi “politici” interessanti che, se non fosse per qualche commento sulla parabola del buon samaritano che inframmezza i capitoli, potrebbero essere stati scritti da un consesso di sociologi e operatori umanitari di qualche organizzazione internazionale, magari dopo aver letto, ad esempio, Edgar Morin e Zygmunt Bauman. In “Fratelli tutti” c’è la comprensibile ansia volta a stemperare i conflitti, superare le ingiustizie, fermare le guerre. Questa preoccupazione è commendevole anche se, nelle analisi e nelle proposte, vi sono colorature politiche che possono essere legittimamente discusse. Quello che fa problema è la chiave teologica scelta per superare le divisioni: la dichiarazione di fraternità umana in nome di una figliolanza divina.
Ideaitalia: Quale è il signficato teologico di “Fratelli tutti”?
E’ un potentissimo messaggio universalista ed inclusivo che comunica l’idea che le linee di demarcazione tra credenti e diversamente tali, atei e agnostici, musulmani e cristiani, evangelici e cattolici, sono tutte così fluide e relative da non intaccare i legami di fraternità che accomunano tutti. Già la Rivoluzione francese aveva lanciato la “fraternità” come laica appartenenza alla cittadinanza umana (insieme alla “libertà” e alla “uguaglianza”), ma ora il papa la declina in senso teologico. Siamo “fratelli” non perché cittadini, ma in quanto figli dello stesso Dio. Siamo tutti figli di Dio, quindi fratelli tra noi. Le implicazioni di questo discorso sono che tutti sono salvati, che Gesù Cristo è solo uno tra i tanti “salvatori” e che la chiesa cattolica coincide con l’umanità. In fondo è la realizzazione di quello che il Vaticano II diceva quando definiva la chiesa “segno e strumento dell’unità di tutto il genere umano” (Lumen Gentium n. 1).
Ideaitalia: Da “Evangelii Gaudium” sulla missione a “Fratelli tutti” sull’universalismo. Cosa unisce i due documenti?
La tragica ironia di questo papa è che, se da un lato, si è presentato come l’araldo del rilancio della “missione” e della “chiesa in uscita” (cfr. “Evangelii Gaudium”, 2013), dall’altro è stato il papa che, con la sua ambiguità gesuitica e ora con il suo universalismo cattolico, ha reso l’autentica missione cristiana più complicata di quello che era (non che prima fosse semplice). Ha usato le parole “missione”, “annuncio”, “chiesa missionaria”, ma le ha svuotate di senso evangelico, espungendole del loro significato biblico e riempendole di contenuti vacui ed innocui. “Fratelli tutti” dimostra che la missione che papa Francesco ha in mente non è la predicazione dell’evangelo in parole ed opere, ma l’estensione a tutti di un messaggio di fraternità universale. Questo non è l’evangelo del Signore Gesù Cristo. Gli evangelici “entusiasti” di papa Francesco hanno ora la prova che tutto il suo discorso “missionario” non ha parametri biblici ma è sorretto da una visione universalista che sta dentro il progetto della cattolicità romana.
Roma (AEI), 9 ottobre 2020 – Riceviamo e volentieri pubblichiamo un comunicato del CNEF (Consiglio nazionale degli evangelici in Francia) rilasciato a seguito della proposta legislativa annunciata dal Governo francese su laicità e separatismi religiosi:
In linea con la legge sulla separazione tra Chiese e Stato e con gli altri principi su cui si basa la laicità, le comunità evangeliche protestanti rispettano le regole della Repubblica. Le chiese evangeliche appartenenti al CNEF hanno un servizio legale comune e mantengono un rapporto sincero e trasparente con le autorità nazionali e locali.
Molto attaccati alle libertà fondamentali, in particolare di pensiero, coscienza, espressione e religione, i protestanti evangelici difendono la laicità che dà a tutti il diritto di credere o non credere, difendendo e rispettando le libertà e le convinzioni dei loro concittadini. Sono grati per queste libertà di cui la Repubblica è garante.
Le comunità protestanti evangeliche sono ben integrate nei territori in cui sono stabilite: aperte al pubblico, sono promotori di coesione e mix sociale. Più della metà di loro offre azioni sociali e di solidarietà locali per un pubblico credente e non credente. Lungi dall'essere persone "separate", sono orgogliose dei loro valori e invocano una "convivenza, con tutte le nostre differenze", per usare l'espressione dell'Alleanza Evangelica Europea. Il nuovo concetto di "separatismo" non provoca quindi alcuna reazione da parte dei protestanti evangelici di Francia, per quanto li riguarda.
D'altra parte, se le libertà di pensiero, coscienza e religione dovessero essere limitate, il CNEF non mancherebbe di reagire per diversi motivi:
Essendo convinti e animati da una gioia missionaria, i protestanti evangelici condividono prontamente la loro fede. Esprimere le nostre opinioni, anche quelle religiose, non ci porta in alcun modo fuori dalla legge. Se la nostra società è secolarizzata, e tende ad essere sanificata dal punto di vista religioso, resta comunque governata dalla legge, tutelando le libertà di tutti.
Come molti francesi che rifiutano di essere rinchiusi in una "opinione pubblica maggioritaria" da cui ne deriverebbe uno "standard repubblicano", pensano che l'espressione di opinioni diverse sia una condizione di ogni democrazia pluralista e di ogni intelligenza collettiva e intendono contribuire a tutto questo condividendo le convinzioni che scaturiscono dalla loro fede.
Il CNEF ha osservato, con rammarico, che i protestanti evangelici a volte servono alle autorità, più spesso ad alcuni media, come strumento di "par condicio", e non per un reale interesse, in vista di una preoccupazione di non discriminazione di una religione rispetto alle altre.
Il CNEF comprende l'approccio del governo nella sua lotta contro il separatismo come parte del mantenimento dell'ordine pubblico, ma afferma che le comunità evangeliche protestanti non sono preoccupate. Amare l'altro attraverso azioni caritatevoli o culturali, contribuire con benevolenza a una diversità di idee e opinioni nella società, non è forse l'opposto del separatismo? (CF)
Roma (AEI), 9 ottobre 2020 – In questi giorni il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato una nuova proposta di legge per contrastare il cosiddetto “separatismo religioso” praticato in particolare da alcune comunità islamiche, ossia quella tendenza a vivere nel paese ma in comunità del tutto separate dal resto della società. Il CNEF (Consiglio Nazionale Evangelici di Francia), con una presa di posizione il 1 ottobre 2020, ha dichiarato di non essere in generale preoccupato fintanto che i principi basilari di libertà vengano garantiti.
Nel suo discorso, Macron ha fatto riferimento anche ad una proposta di legge che vieterebbe l'educazione famigliare (home schooling) e renderebbe obbligatorio l'istruzione a partire dai 3 anni di età. Su questo argomento, non espressamente menzionato nella presa di posizione, abbiamo intervistato Nancy Lefèvre (Giurista della Commissione Giuridica del CNEF).
Ideaitalia: Il Governo francese sta orientando l'obbligo scolastico a partire dai 3 anni di età. Da quanto si capisce sembra che sarebbero considerate illegittime le scuole a casa. Cosa ne pensi?
Su questo punto, ci sembra che gli annunci fatti dal governo devono essere messi in prospettiva con i diritti fondamentali, quali quelli della libertà dell'istruzione e la libertà dell'insegnamento riconosciuti dal diritto internazionale e il diritto francese. Il CNEF resterà vigilante su questo punto in quanto l'istruzione a domicilio può rappresentare, per alcuni bambini e per ragioni diverse (salute, rischio di aggressioni, percorsi atipici di studi artistici o sportivi...) una vera soluzione all'istruzione. Tuttavia, siamo d'accordo sul fatto che i bambini vengano anche protetti da quei genitori che li privano di un'istruzione di qualità e di una vita sociale soddisfacente.
Siamo quindi pienamente in linea con il comunicato stampa delle nostre Associazioni Familiari Protestanti partner. Al di là degli annunci shock, è ora necessario tener conto dei diritti e delle libertà delle famiglie, in una costruzione intelligente del disegno di legge.
Ideaitalia: L'AEI condivide l'approccio laico che il CNEF ha ribadito nella presa di posizione del 1 ottobre 2020. Pensi che le due alleanze possano cooperare per far maturare in Europa tra gli evangelici una sana laicità?
Il CNEF è sempre felice di cooperare con le Alleanze Evangeliche sul piano europeo e internazionale. È impegnato con l'Alleanza Evangelica Europea nella difesa della libertà di pensiero, coscienza e religione in Europa e difende efficacemente un rapporto sano e trasparente con le autorità civili, come ci chiama la nostra teologia.
Storicamente, la Francia condivide con l'Italia la forte presenza della Chiesa cattolica, ma mi sembra che in Francia il nostro “patto di laicità” sembri chiarito meglio. Ci sarebbero davvero dei ponti da costruire per promuovere insieme una sana comprensione della separazione tra Stato e chiese, così come un giusto trattamento delle "minoranze religiose", che gli evangelici rappresentano nei nostri due paesi. La posta in gioco di consentire un pluralismo di opinioni e la libertà di culto è senza dubbio condivisa da entrambe le parti al di là delle Alpi.
Tra gli evangelici, dal 2013, il CNEF ha cercato di fornire ai suoi membri strumenti di comprensione, pubblicando in successione La Laïcité Française, nel 2013, poi nel 2015 la campagna Libero di dirlo (Fondamenti e sfide della libertà di coscienza ed espressione in Francia: Libero di dirlo a scuola, lavoro, spazio pubblico, chiesa, università delle edizioni BLF). Il CNEF incoraggia inoltre i suoi membri ad applicare la legge e difendere le libertà, quando è necessario. (CF)
Roma (AEI), 9 ottobre 2020 – Riceviamo e volentieri pubblichiamo un comunicato del NAE (Associazione nazionale degli evangelici USA):
Come cristiani evangelici, siamo chiamati da Cristo ad amare Dio e il nostro prossimo. Come cittadini che seguono questa chiamata, dobbiamo impegnarci nell’umiltà, nel civismo, nel rigore intellettuale ed onestà nelle questioni sociali complesse e controverse che stanno interrogando la nostra nazione. Invitiamo tutti i credenti in Cristo - che siano democratici, repubblicani o indipendenti- ad unirsi a noi nel ricercare il bene della nazione per il bene di tutta la popolazione.
Pentimento
In primis riconosciamo che non abbiamo sempre amato Dio ed il nostro prossimo e ci pentiamo. Nonostante l’esempio di Gesù e l’insegnamento delle Scritture, molti di noi non si sono adeguatamente opposti agli ingiusti sistemi che respingono persone di colore, donne, bambini e i non-nati. Non abbiamo sempre soddisfatto i comandamenti di Dio nel proteggere gli immigrati, i rifugiati ed i poveri. Non abbiamo trattato dignitosamente coloro che sostengono opinioni diverse dalle nostre sia all’interno che all’esterno della chiesa. Non abbiamo sempre mostrato la bellezza del vangelo di Cristo né la gioia della relazione con lui attraverso la fede.
Rinnovamento
Il fedele impegno civico evangelico e la testimonianza devono sostenere un'agenda biblicamente equilibrata. Rinnoviamo il nostro impegno a seguire la via di Gesù nella nostra vita personale e nelle nostre sfere di influenza, cercando la prosperità delle nostre comunità attraverso leggi e leadership giuste e misericordiose. Questo include:
Proteggere la libertà religiosa e di coscienza
Salvaguardare la natura e la sacralità della vita umana
Rinforzare matrimoni, famiglie e bambini
Cercare giustizia e compassione per i poveri e vulnerabili
Preservare i diritti umani
Perseguire la giustizia razziale e la riconciliazione
Promuovere la pace e contenere la violenza
Occuparsi della creazione di Dio
Questi principi sono descritti in dettaglio in "Per il bene della nazione", pubblicato nel 2004 e disponibile su ForTheHealth.net. Sebbene questi temi non esauriscano le questioni di fede o politiche, illustrano gli impegni generali in cui gli evangelici possono ritrovarsi in un'azione comune.
Risoluzione
I bisogni di questo momento sono critici. Noi decidiamo di:
Cercare la giustizia razziale e la riconciliazione, richiedendo o estendendo il perdono a livello individuale, locale e nazionale;
Sostenere un'etica pro-vita a 360 gradi che protegga sia i nascituri che i vulnerabili di tutte le età e che arricchisca la vita attraverso le pari opportunità e la giustizia, in modo che tutte le donne e gli uomini possano prosperare;
Resistere dall’essere cooptati da un'agenda politica e perseguire invece l'ampiezza degli impegni che Gesù ha mostrato e che le Scritture insegnano;
Incarnare l'amore di Dio per tutti, trattando le persone con dignità anche quando dobbiamo discutere con loro come richiesto dalla nostra coscienza e dalle nostre convinzioni cristiane;
Pregare per tutti coloro che portano delle responsabilità e gli oneri della leadership.
Confidando in Dio, noi sottoscritti ci impegniamo nella chiamata biblica ad agire con giustizia, ad amare la misericordia e a camminare umilmente con il nostro Dio. Vi invitiamo a unirvi a noi. (CL)
Non dimenticare di ascoltare e diffondere il podcast di Ideaitalia
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A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
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Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.
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