Opportunità e sfide per la missione (II): chiesa e missione globale

Dall’Italia al mondo

Roma (AEI), 1 giugno 2020 – Ad aprire l’incontro è stato Silvio Galvano, che ha sottolineato come molti degli assistiti di Compassion, che opera principalmente in paesi in via di sviluppo, si siano trovati nella drammatica condizione di dover scegliere tra il proteggersi dal covid19 o il rischiare il contagio e l’arresto ed uscire per procurarsi da vivere. Compassion raggiunge 2 milioni di bambini, proprio loro sono al centro delle preghiere dell’organizzazione, che non potendo più permettere gli assembramenti nei propri centri, ha dovuto rivoluzionare il proprio approccio, “portando il centro dai bambini” ma riuscendo così ad aiutare anche intere famiglie, circa 8.5 milioni di persone.

Anche Porte Aperte, tramite Cristian Nani, ha condiviso come nonostante il peggioramento della condizione dei cristiani in paesi già poveri, la pandemia abbia offerto l’incredibile opportunità per le chiese e i volontari di paesi chiusi al Vangelo, di poter offrire aiuto persino ai propri persecutori, dando una prova concreta dello straordinario amore di Dio.

Claudia Pignatelli, responsabile di WEC, ha riassunto bene con una frase un sentimento comune, affermando che “anche se abbiamo sospeso programmi e perso soldi, il lockdown non ci ha fermati, anzi!”, ci sono testimonianze in Cina e tra migranti in tutto il mondo di persone che aprono il proprio cuore a Cristo, anche tramite evangelizzazioni digitali. (DB)