La missione in tempi di incertezza globale

Due pubblicazioni recenti danno il polso della situazione

Roma (AEI), 26 maggio 2020Loci communes, magazine di attualità e cultura evangelica, ha di recente postato due interessanti articoli sulle tendenza della missione e della riflessione missiologica attuale.  Il primo articolo è di Davide Bogliolo, “Missione post-COVID 19, quali scenari?” in cui viene presentato un e-book scaricabile gratuitamente: Global Transmission, Global Mission, curato da Jason Mandryk e dal gruppo di Operation World.

Il volume analizza “l’impatto e le implicazioni della pandemia da Covid-19” soprattutto da un punto di vista della missione globale. Avendo raccolto pareri e analisi anche dalla Commissione Missioni dell’Alleanza Evangelica Mondiale, il libro mette a fuoco molti aspetti che sono al centro della trasformazione in atto: l’incertezza legata al non sapere cosa ci aspetti, la perdita della sensazione di controllo delle nostre società, l’improbabile ritorno a una “normalità” pre-crisi e un colpo forse fatale ai pilastri della globalizzazione, ma anche l’impatto socio-culturale ed economico sulla testimonianza evangelica.

Il secondo articolo è “La missione ha bisogno di affermazioni e negazioni”, incentrato sull’analisi del documento “Affirmations and Denials Concerning World Missions”, Themelios 45:1 (2020).. Il documento è stato redatto dalla Southgate Fellowship, un gruppo di teologi e missiologi guidato, tra gli altri, da Dan Strange (Oak Hill College, Londra), David Gardner (Westminster Theological Seminary, Philadelphia) e Yanick Imbert (Faculté Jean Calvin, Aix-en-Provence). Con 100 tra affermazioni e negazioni, il documento aiuta a fissare il perimetro del campo di gioco della missione, aiutando a chiarire cosa può essere detto biblicamente e cosa deve essere negato biblicamente. Sia la missiologia di papa Francesco che quella in voga nel mondo ecumenico, affermano solo (la misericordia, la fratellanza, la solidarietà), senza negare nulla (le conseguenze del peccato, l’esclusività di Cristo, l’idolatria delle religioni). Così facendo, la missione diventa elusiva e si trasforma in una generica chiamata al buon vicinato. Anche la missiologia evangelica corre questo rischio se si allontana da una visione biblica del mondo. Dire e negare sono facce della stessa medaglia della fedeltà all’evangelo. Affermare ciò che la Bibbia afferma e negare ciò che la Bibbia nega sono entrambe delle responsabilità primarie per la missione. (LDC)