Patti Lateranensi: Vaticano imperterrito coi paraocchi!

L’Osservatore Romano elogia l’accordo che valse a Mussolini “pieni poteri”

Roma (AEI), 14 febbraio 2020 – Come ogni anno, in occasione della ricorrenza dei Patti Laternanesi dell’11 febbraio 1929 che si tiene tra Italia e Vaticano nella sede diplomatica di palazzo Borromeo, la stampa dello stato pontificio si cimenta nel ricordare questo evento assumendo una postura astorica e surrettizia.

L’editoriale dell’Osservatore Romano, amplificato dall’agenzia Vatican News, afferma che con i Patti tra il dittatore italiano Benito Mussolini e il Pontefice vaticano Pio XI si sarebbe “sviluppato uno stile di rapporti tra le due sponde del Tevere caratterizzato da lealtà, cordialità, collaborazione nella distinzione delle sfere di competenza, sana laicità, solidarietà nelle emergenze”.

Neanche una parola sul fatto che nella sostanza - accordando un appoggio plebiscitario al fascismo - si concessero mani libere al regime permettendogli di sentirsi legittimato d’imporre leggi liberticide come quelle razziali contro gli ebrei e la circolare Buffarini-Guidi contro i pentecostali. La legittimazione vaticana consolidò il regime fascista e aprì anche la stagione dell’espansione coloniale e della “voglia” di guerra.

Anche nel ricordare i risultati dei Patti, lo zelante giornalista trova il modo di storcere la realtà evocando per Vaticano e chiesa cattolica romana “le più ampie garanzie per lo svolgimento della sua missione nel mondo” e  “la piena libertà di svolgere la sua missione” senza dire una parola sulla lapidaria affermazione che di libertà non si trattava; al contrario si trattata di affermarla come “religione di stato”. Su Ideaitalia ci siamo già occupati di Patti Lateranensi numerose volte: per una trattazione esaustiva rinviamo all’articolo dell’anno scorso in occasione dei 90 anni della ricorrenza, e a quello del 2014 in occasione dei trent’anni dal “Nuovo concordato”. (GC)