Conosciamo le Dichiarazioni evangeliche II (18)

In questa nuova rubrica presentiamo una scheda su ciascun documento contenuto nel volume Dichiarazioni evangeliche II. Il movimento evangelicale 1997-2017, a cura di Pietro Bolognesi, Bologna, EDB 2017.

Ciascuna scheda descrive i principali contenuti delle singole dichiarazioni, nella consapevolezza che esse esprimono una varietà di sensibilità evangeliche  su cui vi possono essere valutazioni diverse (ndr).

Impegno di Città del Capo (2010)

Una confessione di fede e un appello all’azione

Roma (AEI), 29 agosto 2018 – Organizzato in collaborazione all’Alleanza Evangelica Mondiale, Losanna III è il successore naturale di Losanna I (1974) e di Losanna II (Manila 1989). Nelle intenzioni dei suoi organizzatori almeno tre sono gli obiettivi del Congresso tenutosi a Città del Capo:

a) un rinnovato senso di unità nel corpo di Cristo;
b) una riscoperta chiarezza del messaggio del Vangelo;
c) una forte identificazione delle priorità morali e spirituali dei cristiani.

I partecipanti - selezionati da 198 nazioni - sono più di 4.200: rappresentano tutte le realtà demografiche, teologiche e culturali della chiesa globale. Coerentemente alla distribuzione demografica del cristianesimo mondiale, i due terzi degli oratori provengono dall’Africa, dall’Asia e dal Sud America. Il 35% è rappresentato da donne, mentre il 55% ha meno di 50 anni. Losanna III ha un obiettivo ambizioso, diretto: lanciare una sfida rinnovata al cristianesimo globale a rendere testimonianza del Signore Gesù Cristo e di tutto il suo insegnamento in ogni nazione e in ogni sfera della società. L’Impegno di Città del Capo è il frutto di questa visione. Si divide in due parti. La prima parte si concentra sulle convinzioni bibliche che ci sono trasmesse nelle Scritture, la seconda parte lancia l'appello all'azione. Nella prima parte vengono poste le fondamenta per una teologia missionale, utilizzando il linguaggio dell’amore – amore di Dio, amore per il prossimo, amore degli uni verso gli altri. È, infatti, l’amore che per Gesù ha il “primato” d’essere il più grande dei comandamenti di Dio stesso. La seconda parte, Appello all’azione, tocca più di 30 diversi temi nel nostro mondo e li affronta in una prospettiva che è al tempo stesso biblica, evangelica e contestuale. Si tratta di teologia missionale ad alto potenziale.

La missione biblica va quindi integrata sempre con l’amore biblico. Se concepiamo la missione come una ruota, il centro non può che essere l’amore di Dio per il suo mondo e la buona notizia di ciò che Dio ha fatto in Cristo per la salvezza del mondo. Si tratta, però, di una centralità che non ingombra, che non soffoca, che non rende tutto il resto svalutato e periferico. Il mozzo (la parte centrale, attorno al cui asse la ruota stessa gira) deve essere collegato al cerchio e alla gomma. Perché se è vero che una ruota senza il mozzo non ha nessuna connessione con il motore  (la potenza dell’evangelo), un mozzo senza una ruota non ha contatto con la strada (le realtà del contesto). (GR)