L’AEI al nuovo governo: preghiera, vigilanza e collaborazione

Lettera di saluto al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

Roma (AEI), 3 giugno 2018 – Il presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana, Giacomo Ciccone, ha scritto al nuovo Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte, assicurando le preghiere degli evangelici italiani per il nuovo esecutivo ed esprimendo la disponibilità a collaborare ed indicando alcune criticità da approfondire.

 

Ecco il testo della lettera di Ciccone: “A seguito della Sua elezione a Presidente del Consiglio dei Ministri, vogliamo congratularci con Ella e con tutti i Ministri che L’accompagneranno, per augurarLe buon lavoro. Le vogliamo esprimere il nostro impegno nella preghiera,così come ci insegna la Bibbia (1 Timoteo 2:1-3), affinché Dio Le dia ogni giorno la forza di lavorare per il bene dell’Italia secondo quanto previsto dalla Costituzione.

Ci sono diversi punti del programma del cambiamento che infondono grande speranza ai cittadini italiani per una riforma decisa nel nostro paese: mi riferisco alle misure contro la corruzione, ai provvedimenti di welfare, alle politiche di modernizzazione e di rilancio dell’economia. La nostra preghiera sarà che tutto ciò possa essere attuato con una particolare attenzione alla giustizia ed alla protezione dei deboli, dei rifugiati e degli emarginati.

Constatiamo altresì che il programma, al momento, non preveda appropriate misure per attuare pienamente la libertà religiosa nel nostro paese. È noto che in Italia viga tuttora un vuoto normativo che non offre una concreta attuazione dei principi costituzionali fissati negli Art. 2, 3, 8, 19, 20  rispetto all’ambito religioso. Nonostante la Corte Costituzionale l’abbia dichiarata in più parti anticostituzionale, la Legge n. 1159 del giugno 1929 sui Culti Ammessi, concepita in epoca fascista, resta, a brandelli, il principale riferimento normativo in materia religiosa. Ad oggi, purtroppo, non ci sono stati passi avanti, e la volontà di cambiamento andrà misurata anche in relazione a questo ordine di libertà fondamentale.

Gli Evangelici hanno sempre dato un contributo positivo all’Italia, partecipando attivamente al Risorgimento, convintamente all’Unità d’Italia ed esprimendo sempre una cittadinanza attiva improntata alla responsabilità e al rispetto. Questa maturità fu particolarmente evidente quando, nelle fasi buie del ventennio fascista, la maggioranza degli Evangelici non espresse becera sudditanza al potere costituito.

L’AEI presente in Italia dal 1974, e che si onora di rappresentare diverse migliaia di cristiani evangelici e chiese ed opere, è impegnata a vigilare sul rispetto dei diritti umani, e su questo versante, in questi anni ha potuto rappresentare i cristiani evangelici in tutte le sedi istituzionali, nazionali e internazionali, per chiederne il pieno rispetto e la piena attuazione. L’Alleanza Evangelica Italiana, è parte della WEA (World Evangelical Alliance, l’Alleanza Evangelica Mondiale) nata nel 1846 che, ad oggi, rappresenta oltre 600 milioni di Evangelici nel mondo.

Nell’assicurare ancora ad Ella le preghiere dei cristiani evangelici e la nostra disponibilità a cooperare per il bene dell’Italia, certi della Sua cortese attenzione, Le inviamo i più ossequiosi e cordiali saluti!”. (GC)