Conosciamo le Dichiarazioni evangeliche II (6)

Conosciamo le Dichiarazioni evangeliche II (6)

In questa nuova rubrica presentiamo una scheda su ciascun documento contenuto nel volume Dichiarazioni evangeliche II. Il movimento evangelicale 1997-2017, a cura di Pietro Bolognesi, Bologna, EDB 2017.

Ciascuna scheda descrive i principali contenuti delle singole dichiarazioni, nella consapevolezza che esse esprimono una varietà di sensibilità evangeliche  su cui vi possono essere valutazioni diverse (ndr)

Un'agenda di Budapest (2002)

Speranza per l'Europa

Roma (AEI), 1 marzo 2018 – Nel fermento dell’inizio del nuovo millennio e nel contesto del dibattito europeo sul futuro del continente quale comunità culturale e politica in costruzione, il documento Speranza per l’Europa vuole risignificare la parola speranza per il nostro tempo. Le ideologie politiche hanno usato la parola speranza per parlare di un futuro migliore, ma hanno fallito nel loro intento. Il nostro tempo è caratterizzato da delusione e disillusione. Tuttavia, “Dio non ha finito con l’Europa”.

Il documento delinea le fondamenta della speranza per gli evangelici europei: una relazione personale con Gesù Cristo, la sottomissione al messaggio della Bibbia, la libertà personale. Queste fondamenta sono minacciate da tante distorsioni ideologiche e sociali, talvolta favorite dal disimpegno cristiano e dalla scarsa partecipazione alla cosa pubblica. In vista della ricostruzione della speranza, i mezzi per sperare sono individuati nei seguenti: il culto, l’evangelizzazione, l’attività delle chiese locali, la rilevanza culturale della testimonianza evangelica, l’alfabetizzazione biblica, la preghiera, l’unità cristiana, l’educazione, la pace e la giustizia, la riduzione delle ineguaglianze, stili di vita integri, l’eccellenza nelle professioni e nelle arti, le città redente, un’attenzione particolare per le aree svantaggiate, il pieno coinvolgimento delle donne, dei giovani e dei bambini, delle sane relazioni globali e, infine, la responsabilità etica e politica.   

L’Agenda di Budapest si conclude con i risultati sperati: non un ritorno al passato che confuse il potere temporale e spirituale, ma una “Europa rinnovata” con più credenti in Gesù Cristo, chiese evangeliche in ogni comunità, credenti attivi nelle diverse vocazioni ricevute, la diminuzione della criminalità, un nuovo slancio alle scoperte scientifiche, il rispetto dell’Europa da parte del mondo.