“All’Italia è mancata la serie di shock che la Riforma ha innescato”

Un interessante dibattito alle Giornate teologiche 2017

Roma (AEI), 9 settembre 2017 – “La Riforma protestante ha portato una serie di positivi shock religiosi, culturali e sociali che hanno movimentato le società che l’hanno accolta. In Italia, tutto ciò è mancato, e ciò spiega parte dei problemi di immobilismo e di monopolio che bloccano il nostro Paese”. Con questa tesi Giuseppe Rizza, coordinatore del distretto Nord-Est dell’AEI, ha animato una tavola rotonda nell’ambito delle Giornate teologiche 2017, l’annuale convegno dell’Istituto di Formazione Evangelica e Documentazione di Padova, giunto alla 30° edizione.

Dialogando con il Sen. Lucio Malan sul tema “Riforma nella società: quale contributo per l’Italia”, Rizza ha ricordato come la Riforma, l’assente illustre nel Bel Paese, abbia trasformato profondamente le società che l’hanno abbracciata soprattutto nel campo della libertà, laicità e pluralità. La Riforma dunque non è stata solo spirituale e nemmeno un rinnovamento localizzato ma è stata, nelle parole del riformatore Comenio, una Reforma mundi, una sfida a leggere ogni ambito della realtà nel segno dell’autorità di Dio. Il presidente dell’AEI, Giacomo Ciccone, ha opportunamente ed ulteriormente stimolato i due relatori ponendo alcuni quesiti sullo stato della libertà religiosa in Italia e su possibili azioni per smuovere le acque stagnanti nel campo della laicità e del pluralismo religioso.

Ospite internazionale delle Giornate teologiche è stato il prof. Michael Reeves (Union School of Theology, GB) che ha tenuto due relazioni sulla visione trinitaria dei Riformatori e sul senso del “semper reformanda” per la chiesa. Altri interventi e tavole rotonde hanno vivacizzato il convegno sottolineando il valore permanente della Riforma come chiamata ad avvicinarsi all’evangelo biblico e ad essere trasformati da esso.