L’AEI sull’ostensione della Sindone

Come cristiani evangelici esprimiamo un forte dissenso nei confronti dell’ostensione della sindone, soprattutto di fronte alle scelte pubbliche ad essa collegate. Si tratta, a nostro parere, di una operazione ingiusta dal punto di vista politico e pericolosa per la cornice teologica che presenta.

È un’operazione ingiusta perché a sostenere le cospicue spese imputabili all’evento sono soprattutto le istituzioni locali (Regione Piemonte, Comune e Provincia di Torino) e alcuni importanti sponsor di interesse nazionale. Questo significa che per finanziare un evento confessionale sono utilizzati soldi pubblici. Azioni di questo tipo si qualificano come tentativi inopportuni di uso dello spazio pubblico e delle sue risorse da parte di una confessione religiosa che sfrutta la sua posizione dominante.

Si tratta, inoltre, di una operazione teologicamente pericolosa che mira, ancora una volta, ad ancorare la fede e la spiritualità delle persone sia ad artifizi scientificamente dubbi, sia a pratiche biblicamente insostenibili. Il culto delle immagini, la venerazione di oggetti o di reliquie, come gli eventi che incoraggiano il lucro delle indulgenze, non sono innocue azioni folkloristiche ad esclusivo impatto culturale, ma rapprendono tradizioni di discutibile valore.

Come cittadini e cristiani ricordiamo con forza la necessità di fondare la vita sulla Bibbia, unica Parola di Dio, sufficiente, infallibile e pienamente autorevole.

Roma 12 aprile 2010