Resoconto Assemblea generale dell'AEI 2009

L'assemblea federale dell'AEI anche quest'anno si è svolta a Roma, nella sede della Assemblea Cristiana, di Via Giorgio de Chirico, grazie alla solita generosità e disponibilità della comunità, e del Pastore Agostino Masdea. L'assemblea è stata preceduta da un incontro il venerdì 17 aprile sera col Pastore Zekai Tanyar, presidente dell'Alleanza Evangelica in Turchia, il quale ha descritto la situazione della chiesa in un paese a maggioranza islamica come la Turchia.

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da sinistra: Paul Schafer, Zekai Tanyar

Proprio il 18 aprile ricorre il secondo anniversario dell'eccidio di Malatya, dove tre fratelli Necati Aydin, Tillman Geske e Uður Yüksel furono barbaramente trucidati per mano di alcuni giovanissimi estremisti islamici, e che al momento sono sotto processo, come esecutori materiali del triplice omicidio, ma poco ancora si sa dei veri mandanti. Il fratello Zekai, ha proposto all'Alleanza Evangelica Mondiale, che ha accolto l'invito, di fare di questa data, del 18 aprile, l'annuale giornata di preghiera per la chiesa turca. Secondo quanto riferito dall'ospite turco, nel suo intervento di venerdì sera, nel suo paese ci sono oggi circa 4000 credenti nati di nuovo, l'80% dei quali di origini islamiche, la maggior parte dei quali convertitisi negli ultimi venti anni.

La chiesa evangelica turca è infatti molto giovane, pur essendo quella una regione che vanta numerose antiche testimonianze storiche del cristianesimo dei primi secoli, basti ricordare Tarso, dove nacque Paolo, le sette chiese dell'Apocalisse, tra cui Efeso, che i viaggi missionari di Paolo si sono svolti prevalentemente in quella regione, che lì si trova la prima chiesa dei gentili, Antiochia, dove i fratelli furono per la prima volta chiamati cristiani, ecc, Ma poi la presenza cristiana nel corso dei secoli fu soppiantata dall'islam. Oggi, ha affermato Zekai, la Turchia è il paese che vanta la più alta percentuale di cittadini islamici al mondo. Tuttavia è molto diversa dagli altri stati islamici, essendo in un certo qual modo uno stato laico, che intrattiene ottimi rapporti diplomatici con lo stato d'Israele, dove è riconosciuto il diritto di convertirsi ad altre fedi, anche se quando ciò avviene suscita dure reazioni da parte dei parenti dei convertiti.

Sempre secondo quanto riferito da Zekai, solo 20 anni fa in Turchia erano presenti una dozzina di credenti, oggi, come s'è detto, sono circa 4.000, su una popolazione di poco più di 70 milioni di abitanti. Le condizioni in cui si trova ad operare la chiesa turca sono particolarmente difficili essendo i cristiani percepiti come una forza militare, politica e religiosa, una minaccia all'integrità del paese, alla luce di alcune pagine nere della storia del cristianesimo, quando alcuni suoi rappresentati si sono resi protagonisti di azioni di violenza, come nel caso delle crociate, ma anche alla luce di fatti più recenti, come la guerra in Iraq. Tutto questo ha prodotto nei turchi una notevole diffidenza verso il cristianesimo in generale e un clima di sospetto, che si è sedimentato nel corso dei secoli, e che ancora oggi è ben presente nella mente dei turchi, e degli islamici più in generale. La chiave per vincere i turchi a Cristo, ci ha spiegato il Pastore Zekai, è l'amore.

Roberto Mazzeschi, Presidente AEI

La mattina del 19 aprile, il fratello turco, ha ministrato la Parola del Signore, partendo dalla lettera di Paolo agli Efesini, cap 1, versi da 15 a 23, immaginando la chiesa turca (Efeso si trova in Turchia), che si rivolge alla chiesa Italiana. Una esortazione tutta incentrata sul superamento delle barriere denominazionali, per costruire una vera unità della chiesa, basata su una relazione personale tra credenti, che ci permetta di conoscere intimamente il cuore l'uno dell'altro, e superare le diffidenze, dovute alle diverse liturgie o tradizioni teologiche, ed essere luce davanti a questo mondo.

Leonardo De Chirico, Vice Presidente AEI

La mattinata è poi proseguita con il disbrigo degli adempimenti amministrativi dell'Assemblea, primo tra tutti il rinnovo del consiglio direttivo, che quest'anno era in scadenza. L'assemblea ha voluto all'unanimità riconfermate tutte le cariche, a partire da quella di presidente, Roberto Mazzeschi, del vice presidente Leonardo De Chirico, e del Segretario Generale Gianpiero Marussich. Sotto la presidenza Mazzeschi, l'AEI ha registrato una costante crescita, con l'ingresso di nuove chiese, opere, e singoli credenti. L'AEI comunque non solo ricerca adesioni, che ovviamente danno forza e slancio alle proprie attività, ma si propone anche di lavorare al fianco delle chiese e delle opere, e di valorizzare i talenti presenti nella chiesa italiana.

È anche stato ovviamente dato particolare risalto alla presenza di fratelli abruzzesi, che insieme ad altre cheise hanno dato vita al CoEvEmA (Coordinamento Evangelico Emergenza Abruzzo), di cui è membro Giacomo Ciccone, che ha aggiornato sulla situazione. Per l'occasione è stata raccolta un'offerta, che il presidente Mazzeschi quanto prima andrà personalmente a consegnare ai fratelli abruzzesi, per recare anche la solidarietà di tutte le chiese collegate all'AEI. Molti gli argomenti al centro della relazione del presidente, ma in particolare Mazzeschi ha voluto ricordare il raduno sulla libertà religiosa, in programma per il prossimo mese di Giugno, che quest'anno vede collaborare tre grandi famiglie dell'evangelismo Italiano, l'AEI, la FCEI, e la FCP. Lunedì prossimo si riunisce il comitato promotore per definire i dettagli del programma.

Gianpiero Marussich, Segretario Generale AEI

Presenti tra gli altri Giancarlo Farina, della Casa della Bibbia, Lino Cavone, di Porte Aperte, Samuele Russo, della Chiesa Evangelica Assemblee di Dio, Paul Schafer, di Cristo è la Risposta, che ha fatto da interprete per il fratello Zekai, e il pastore Elia Landi, presidente della Chiesa Apostolica, a cui è andato il ringraziamento da parte del Vice Presidente De Chirico, per la disponibilità a concedere uno degli uomini di maggior pregio della denominazione, il Pastore Mazzeschi. Verrebbe meno il tempo se volessimo menzionare tutte le opere e le chiese presenti, ma diamo gloria a Dio per il suo amore e per la sua grazia. Auguriamo al presidente ed al nuovo direttivo buon lavoro nel Signore.