Convegno ecumenico di Terni (5-7 giugno)

Il Consiglio esecutivo dell'Alleanza Evangelica Italiana

- in occasione del convegno ecumenico di Terni (5-7 giugno) organizzato dalla FCEI, dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e dalla Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia sulla Carta ecumenica promossa nel 2001 dalle Chiese protestanti storiche e ortodosse (riunite nella KEK) e dalla Chiesa cattolica (rappresentata dalla CCEE),

- ricorda come la Carta ecumenica non sia sufficientemente tale nel senso che alla sua elaborazione non hanno partecipato pezzi importanti di cristianesimo europeo, come ad esempio quello che si riconosce nell'Alleanza Evangelica Europea che rappresenta più di 14 milioni di credenti evangelici europei;

- rileva come l'impegno della Carta a raggiungere intese sulle attività di evangelizzazione sia ambiguo e pericoloso, se ciò significa che le chiese maggioritarie in un territorio desiderino "controllare" le attività delle altre chiese o considerino l'evangelizzazione di quel territorio una loro competenza esclusiva;

- sottolinea come l'evangelizzazione comune è frutto dell'unità della fede e che, allo stato attuale, essa non possa essere considerata un orizzonte praticabile viste le notevoli differenze teologiche;

- ribadisce che la libertà di testimonianza, di predicazione, di attività ecclesiastica e di conversione appartengono alla sfera dei diritti inalienabili di ciascuna persona e comunità religiosa, in ogni luogo e in ogni circostanza, e che nessun impegno ecumenico ha il diritto di condizionarla;

- rinnova l'impegno dell'Alleanza di promuovere l'unità tra i credenti sulla base dell'evangelo di Gesù Cristo e in vista della testimonianza cristiana nel nostro continente.

Roma, 5 giugno 2006