Informazioni editoriali 7-2002

Ralph Woodrow, Grandi profezie bibliche, Trento, Centro cristiano evangelico 2002, 227 p.

 Come si sa, la dottrina delle ultime cose ha un “nocciolo” comune a tutti gli evangelici fedeli alla Parola di Dio: la seconda venuta di Gesù Cristo, il giudizio finale, la beatitudine eterna dei salvati, la perdizione degli altri.

   Altri aspetti della dottrina sono oggetto di vedute diverse che derivano da comprensioni altrettanto diverse di certi brani, e anche da una diversa concezione dei tempi della rivelazione biblica. Tra questi, sono da annoverare: il rapimento della chiesa, la grande tribolazione, l’interpretazione della settantesima settimana di Daniele, il millennio, ecc.

   Per una serie di ragioni storiche, in Italia si è diffusa in particolare l’interpretazione dell’escatologia che si riconosce nel premillenarismo dispensazionalista. Altre vedute sono rimaste sconosciute, se non addirittura tacciate di eterodossia. Il libro di Woodrow si propone di presentare questi aspetti controversi della dottrina degli ultimi tempi.

   In modo non polemico, ma desideroso di attenersi scrupolosamente all’insegnamento biblico, l’A. offre letture diverse da quella premillenarista dispensazionalista, a cui molti lettori evangelici italiani sono abituati.

   Il libro susciterà interrogativi a chi è stato educato a pensare che la propria visione dell’escatologia sia l’unica biblicamente difendibile. Tuttavia, merita di essere studiato da chi non si accontenta di vivere di stereotipi dottrinali e desidera riascoltare con devozione il messaggio biblico.

   Degli stessi autore ed editore sono state recentemente pubblicate anche altre opere: Divorziare e risposarsi alla luce della Parola di Dio (130 p.) e L’ornamento delle donne alla luce della Parola di Dio (95 p.). Tutti questi volumi possono essere ordinati all’editore: Centro cristiano evangelico, C.P. 608, 38100 Trento.


Tommy Tenney, La squadra ideale di Dio. Un appello all’unità, Milano, Publielim 2002, 123 p.

 

L’unità cristiana è il tema di questo libro, e ogni lettore di Ideaitalia, per non dire ogni credente, dovrebbe essere sensibile alla questione. Lo stile è aneddotico ed evidentemente riprende il contenuto di predicazioni. L’A. è un appassionato di pallacanestro e sono molte le illustrazioni che ricava dalla pratica di questo sport.

   Ecco alcune sue affermazioni: “Il prezzo della nostra divisione è la nostra credibilità. Non vi è nessuna ragione perché il mondo creda che siamo da Dio se ci comportiamo come il diavolo” (p. 24). “La chiesa possiede l’ineguagliabile capacità di macchiare la reputazione di Colui che non ha mai commesso nulla di sbagliato” (p. 33). “La disunione è la chiesa che si nutre della chiesa: cannibalismo cristiano autodistruttivo!” (p. 93). “L’unità è la causa del risveglio. Quando perseguiamo l’unità, creiamo la struttura necessaria perché Dio mandi il risveglio” (p. 51). “Unità significa dare alle persone il diritto di cantare la loro parte e suonare la loro nota, assicurandoci che siano in armonia con la visione del corpo” (p. 101).

   Nella seconda parte del libro, l’A. esamina i diversi livelli di unità che rendono possibile l’unità tra i veri credenti. Il principio sotteso è che “i livelli di unità sono collegati tra loro in modo così stretto che voi non potete tirare un filo senza sfilacciare l’intero indumento” (p. 70). In altre parole, una persona dev’essere unita con sé stessa, per essere portatrice di unità con gli altri. Le famiglie cristiane devono vivere un grado di unità al proprio interno, per essere un modello di unità più ampio.

   L’unità nel vicinato è un’altra dimensione dell’unità da perseguire, se si vuole essere seminatori di unità cristiana. Poi, ovviamente, c’è l’unità della chiesa locale e tra le chiese. Tutti questi livelli sono strettamente legati.

   Infine, per Tenney, l’unità cristiana ha dei nemici che la combattono, e l’A. li individua in fattori culturali, economici e sociali.

   Chiude il libro il testo del “Patto di Baltimora”, sottoscritto da 85 pastori di diverse chiese della città americana e contenente un impegno a lavorare per l’unità.

   Il libro di Tenney è largamente condivisibile anche perseguendo l’ottica dell’Alleanza evangelica. L’unico neo è che l’A. non sottolinea in modo sufficiente il fatto che l’unità cristiana è legata a una base dottrinale comune, che sancisce l’appartenenza dei credenti all’unico e vero Dio. Altri tipi di unità (quella ecumenica e quella multireligiosa, ad esempio) privilegiano altri criteri.

   L’unità cristiana, invece, sta in piedi solo se c’è una fede unica. In fondo, se non è la verità di Dio a unire, che cos’altro può farlo?