Il movimento evangelicale, Editrice Queriniana, Brescia 2002

Informazioni editoriali

Pietro Bolognesi - Leonardo De Chirico, Il movimento evangelicale, Editrice Queriniana, Brescia 2002, 108 p. (€ 7,50)

Finalmente anche in Italia un libro sul movimento evangelicale!

Il volumetto è pubblicato all’interno di una collana, la Piccola Biblioteca delle Religioni, con cui il prestigioso Editore si propone di presentare religioni, movimenti e tendenze di matrice non solo cristiana. In una prospettiva così ampia, è significativo che ci si occupi con serietà del movimento evangelicale, altrimenti bistrattato o addirittura ignorato. Non è, effettivamente, compito facile identificare con precisione caratteristiche e confini del movimento, ma gli Autori, entrambi a pieno titolo “evangelicali”, riescono egregiamente nell’impresa, fornendone un quadro sintetico e chiaro.

Il percorso attraverso cui riescono a presentare una specie di “carta d’identità” del fenomeno è molto semplice. In quattro scorrevoli capitoli il lettore viene a conoscenza di origini, peculiarità, consistenza, importanza e prospettive del movimento evangelicale. Nel frastagliato e vario mondo erede della Riforma protestante questo movimento non occupa uno spazio marginale, sia per la sua consistenza numerica a livello mondiale sia per il valore teologico e storico dei principî confessati. Se il criterio discriminante è l’approccio del sola Scriptura della Riforma, i segmenti all’interno del mondo protestante si riducono fortemente. Su questo principio una fetta consistente del popolo evangelico si trova unito e confessa la propria identità in positivo, non semplicemente in opposizione al liberalismo o al neo-fondamentalismo.

Un’analisi superficiale dell’evangelicalismo farebbe emergere uno scenario tutt’altro che unitario. Osservando, però, i profili essenziali del movimento, si può parlare di concreti elementi comuni, quali: l’orientamento teologico rigorosamente fondato sulle Scritture, la trasversalità ecclesiale e la forte propensione all’attività missionaria. Emerge un’unità reale, non fittizia, e lo dimostrano sia le diverse dichiarazioni comuni su questioni di vario genere riguardanti la dottrina, il rapporto con altre religioni o ideologie, la cultura ecc., sia la creazione di organismi di cooperazione evangelica, sia le tendenze e gli atteggiamenti prevalenti in ambito etico.

È un’unità che si esprime anche nella diversità. Non sono, infatti, ignorati quegli aspetti che rendono il movimento una realtà fenomenologicamente complessa, vivace e “non sempre pacifica”.

Questi profili essenziali, che costituiscono l’unità e la diversità del movimento evangelicale, sono fatti risaltare nella terza parte, attraverso un’utilissima rassegna storica. Personaggi, scuole, pubblicazioni, convegni, dichiarazioni hanno caratterizzato l’identità dell’evangelicalismo negli ultimi due secoli e ricadono inevitabilmente sulle impostazioni e sulle scelte del presente. Un presente che, insieme alle prospettive future, è preso in esame nel 4º capitolo. È in tale contesto che emerge tutta la partecipazione e il senso critico degli Autori. Essi non si propongono come freddi osservatori dell’oggetto, presentandone un’analisi distaccata, ma lo sviscerano dall’interno, evidenziandone potenzialità e difetti, responsabilità e pericoli.

È da rilevare con piacere la particolare attenzione riservata, in appendice, all’Alleanza Evangelica, nella sua espressione sia “Mondiale” sia “Italiana”. Le origini, la storia, la fisionomia e il ruolo svolto fin dalla sua nascita, nel 1846, per manifestare, confessare e promuovere l’unità già esistente tra i cristiani, conferiscono all’Alleanza la proprietà di “organo più rappresentativo del firmamento evangelicale”. E questo è, non solo un riconoscimento per la bontà e l’efficacia del lavoro svolto, ma soprattutto uno stimolo per continuare lungo un sentiero che onori il fondamento dell’unità dei cristiani: Gesù Cristo.

In generale, si tratta di un libro che non ha la pretesa di essere esauriente (la consistente bibliografia presentata sarà un efficace strumento per chi ha intenzione di approfondire), ma è certamente utile per diversi aspetti.  Se ne consiglia, dunque, la lettura sia a chi vuole conoscere il movimento evangelicale sia agli stessi evangelicali che vogliono capire i criteri con cui riconoscere e valorizzare l’unità dei cristiani e a coloro che riconoscono l’importanza delle radici, della storia e dell’identità del popolo di Dio e vogliono percorrere la stessa strada di chi li ha preceduti nell’impegno di “conservare l’unità”.

Sergio De Blasi